NULLA ACCADE PER CASO

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Caro padre Maurizio,

ti scrivo questa lettera pubblicamente, anche se spero di riuscire ad abbracciarti oggi pomeriggio per farti arrivare il mio sostegno.

Dopo tante parole di incoraggiamento che, in questi anni, ti abbiamo sentito pronunciare benedicendo centinaia di bare, oggi tocca a noi starti vicino. Gli effetti dello scempio compiuto ai danni della nostra terra non risparmiano nessuno, nemmeno te, che da un popolo intero sei stato riconosciuto ed eletto a sentinella e portavoce.


Oggi accompagnerai, verso il viaggio di ritorno alla terra, tuo fratello Giovanni. Con poche parole ci hai comunicato la sua malattia, e la sua dipartita .

E noi, ancora una volta sgomenti davanti a un’altra morte prematura, oggi saremo con te a percorrere quel tratto di strada.

Nessuna morte è inutile, nulla accade per caso. Tu hai il conforto di una fede che hai scelto come compagna di vita e di cammino, di un Dio al quale rivolgerti per urlargli il tuo “perché?”, e le risposte che ha saputo ispirarti sono state la fonte del coraggio e della forza a cui tanti si sono abbeverati per andare avanti in questa battaglia che ci vede uniti nella disperazione, ma non nella rassegnazione.

Anche se professo una fede diversa, il tuo lavoro incessante, spesso criticato e oggetto di pregiudizi, è stato per me determinante per farmi comprendere che ho un compito anche io da svolgere e portare avanti, nel mio piccolo e per quello che posso.

Da sempre, ogni causa importante ha avuto bisogno dei suoi martiri. Marzia, Tina, Imma, Giuseppa, Giulia e tutte le altre mamme che hanno messo a disposizione di questa terra maltrattata il loro dolore, possono capire meglio di tutti cosa significa. La perdita di un figlio è la ferita più profonda che un essere umano può portare, con la consapevolezza che quella piaga non si chiuderà mai. Tu sei riuscito, con il tuo modo di fare, ad aiutarle a far si che quella piaga non si infettasse, trasudando odio, rabbia e vendetta verso quanti l’avevano causata.

In questo giorno di tristezza infinita, cercheremo di aiutarti a portare questo macigno, come tu hai fatto con noi tante volte.

Non è una sconfitta, padre Maurizio, come tanti, presi dalla disperazione, potrebbero pensare. Se tutto deve avere un senso che va oltre l’umana e immediata comprensione, la mia speranza è che anche dal tuo dolore sgorghi nuova forza necessaria per andare avanti a far sentire la nostra voce.

Ognuno per come può, ognuno per come sa, tutti per come dobbiamo.

Al Domenicale con entusiasmo da più di un anno, dopo il banco di prova con Paralleloquarantuno. Giornalista per passione, scrive di tutto quello che la entusiasma, predilegendo i temi dell’ambiente e della cultura. Classe ’71,buddista, due figli, nel tempo libero cucina e gioca a burraco. Se dovesse descriversi con una sola parola, sceglierebbe “entusiasmo”, anche se si definisce un’anima in pena. Scrivere le è indispensabile: si firma #lapennallarrabbiata, e questo è il suo modo per denunciare ingiustizie e dare voce ai sentimenti che vive, come tutto quello che la riguarda, con un coinvolgimento totale.