Aforismi e riflessioni…

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di Christian Sanna

Come Kerouac ho avuto dolori che mi hanno trafitto il cuore; come quand’ero giovane e vedevo la ragazza che mi piaceva andare in una direzione opposta alla mia. Consegnarsi ad un destino la cui sceneggiatura sarebbe stata più incisiva del mio desiderio di una vita insieme a lei.

Sarebbe bello se ci fosse un ospedale per i sogni dove curare e rimettere in piedi quelli infranti.

Pesano di più certe parole non dette. Avrebbero potuto fare la differenza.

Sono tutti capaci ad abbandonare la nave che affonda, il coraggio risiede in una scelta quasi innovativa, se non fosse considerata bizzarra: lasciare la nave a metà della crociera, nel momento più bello. Dire: scendo al prossimo porto, prima che anche il divertimento e la festa diventino abitudine.

In fondo, il matrimonio non è altro che un allegro, dispendioso ed ostentato funerale dell’amore.

La Fede è quella cosa che nonostante guerre carestie pandemie violenze cattiverie, Dio c’è. Vede. Ma quando provvede?

Non saprà mai quanto amore ci mettevo negli occhi, mentre guardavo le sue delicate dita d’acciaio agitarsi con leggiadria fra le quarantasette corde della sua arpa. Ho amato la grazia e la bellezza intonate al suono. Poi, sono andato via prima della fine del concerto. Appena in tempo, sfuggendo all’inizio di una nuova storia, un altro amore. Stesso finale.

La concentrazione che ci metti a trattare la sintomatologia la paghi in distrazione quando c’è da andare alla radice del problema.

Spesso si attendono risposte da chi non gliene frega niente delle tue domande. Non ci si deve stupire, se non arrivano.

Si scrive amicizia. Molti leggono convenienza.

Monologo il tuo. Monologo il mio. E pensare che alcuni hanno il coraggio di chiamarla conversazione.

Rinuncio a capirmi. A parte l’infinito non ho nient’altro in testa.

Mentre gli altri invecchiano, io mi faccio antico. Ci tengo troppo alla mia imperfetta unicità.

Provo a descrivermi in una frase, ma è un pò come rinchiudere il mare in un bicchiere. Allora potrei definirmi "Un solitudinista visionario animale sociale ed un cercatore di spiritualità, tutto occhi ed inquietudine, perdutamente innamorato dell'Idea che non è ancora riuscito ad afferrare, col cuore di cristallo. Fregato dai sentimenti". Ritengo superfluo aggiungere i titoli di studio conseguiti, i lavori svolti, gli eventi culturali organizzati e presentati, gli impegni nella politica e nel sociale. E se a qualcuno sta balenando in mente l'idea ( sbagliata) che io possa essere un insopportabile presuntuoso, sappia che è appena caduto nella rete che ho preparato. Io voglio che a parlare per me siano gli articoli; i lettori più attenti ci troveranno frammenti d'anima.