Da Vittorio Emanuele II a Carlo di Borbone: cambia il nome di una piazza e con esso anche un pezzo di storia

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di Alessandro D’Orazio

 

Dallo scorso sabato 13 aprile la piazza Vittorio Emanuele II a San Giorgio a Cremano (Napoli), dove ha sede il Municipio ha cambiato il suo nome, divenendo “Piazza Carlo di Borbone”.

 

Alla presenza di Sua Altezza Reale la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Gran Prefetto dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e di numerose autorità civili e militari, oltre che di cittadini e scolaresche ha avuto luogo il significativo evento. A scoprire la targa dedicata a Re Carlo, sono stati i rappresentanti della Città dei Bambini e delle Bambine e gli studenti dell’istituto comprensivo 2 Massaia.

 

Il sindaco di San Giorgio a Cremano, Dott. Giorgio Zinno, ha cosi motivato e spiegato la decisione: “Questa amministrazione ha deciso di dedicare la piazza a Carlo di Borbone, sovrano illuminato e autore di opere architettoniche e artistiche di grande pregio, che sono state di impulso alla realizzazione del patrimonio storico denominato Miglio D’oro”.

 

Nel corso della stessa cerimonia, S.A.R. la Principessa Beatrice è stata insignita del prestigioso premio Troisi, a cui ha fatto seguito una visita alla Reale Arciconfraternita della Immacolata Concezione per una benedizione. Nell’occasione la Principessa è stata accompagnata dalla Guardia d’Onore nel percorso della visita nella Arciconfraternita e della relativa Chiesa.

 

Al riguardo va sottolineato che San Giorgio a Cremano non è nuovo a queste iniziative in quanto fu il primo comune ad aver sostituito, nel 1998 – tra critiche e forti opposizioni – il nome di Massimo Troisi a quello di Garibaldi. La recente cerimonia si inserisce, dunque, a buon diritto tra le iniziative di revisione storica intraprese già da diversi decenni e che pian piano stanno affiorando sempre più. Ciò al fine di preservare una identità culturale che altrimenti rischierebbe di perire inevitabilmente. Il riscontro della cittadinanza a tal genere di manifestazioni è inoltre sempre più marcato a testimonianza del tradizionale legame storico e culturale che ancora oggi unisce gli abitanti del Sud Italia alla illustre dinastia borbonica.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.