Dinamo Kiev vs Napoli. Giudizi e voti di Pasquale Lucchese

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Reina: Decisivo dopo un minuto, poi buone uscite e solita garanzia con i piedi, il lancio per Koulibaly in proiezione offensiva sul versante sinistro, e’ da regista puro. Voto 6.5
Albiol – Koulibaly: Spagnolo in difficoltà nell’impostazione, soprattutto nel primo tempo, lento in occasione della rete ucraina, ma grande carattere e risolutezza nella ripresa. KK meno appariscente del solito, aiuta Ghoulam a tenere Yarmolenko, pericolo numero uno della Dinamo, nessun errore grave e tanta concentrazione. Voto 6+ – 6.5
Hysaj – Ghoulam: Primo tempo di sofferenza per l’albanese che subisce l’intraprendenza del giovanissimo Tsygankov, per poi prenderne le misure nella ripresa; propositivo solo a sprazzi. L’algerino dimostra maggiore propensione ad offendere, nonostante la presenza di Yarmolenko sul suo lato, qualche errore d’appoggio, ma anche e soprattutto il cross che Milik trasforma nel gol del pari. Nella seconda frazione, spinge meno, attento indietro. Voto 6+ – 7-
Hamsik: Prestazione non brillantissima, perde qualche pallone con troppa leggerezza; da lui nasce l’azione del raddoppio che vale i tre punti. Voto 6+
Allan: Combatte e morde le caviglie degli avversari, non sempre preciso nell’accompagnare la fase d’attacco. Voto 6.5
Jorginho: Perde pochi palloni, nonostante la densità che gli ucraini esercitavano in mediana; estremamente ordinato, forse solo troppo compassato, in qualche circostanza potrebbe osare maggiormente. Voto 6.5
Callejon: Un motorino, un moto perpetuo, non si ferma mai, il giocatore che ogni allenatore ed ogni tifoso vorrebbe nella propria squadra! Suo il cross che vale la doppietta di Milik. Voto 7
Mertens: Egoista quando non serve a Callejon il più facile degli appoggi, coraggioso nell’occasione della rete vittoria di Milik, sfortunato quando coglie il palo nella seconda frazione. Voto 6.5
Milik: Un attaccante così forte di testa, mancava dai tempi del Pampa. Quattro gol finora messi a segno, tre di testa, due baciati da un pizzico di buona sorte, due di straordinaria fattura atletica. Con i piedi ancora non convince, per quanto continui a cercare il dialogo con i compagni di reparto. Voto 7.5
Subentrati:
Zielinsky – Insigne – Gabbiadini: Il polacco non incide, contrariamente a quanto fatto nelle apparizioni con Milan e Palermo. Lorenzo deve imparare a gestire e sfruttare meglio questi spezzoni. Manolo praticamente non tocca nessun pallone, ma fa pressing, provando a disturbare il gioco avversario, insomma entra in campo con la giusta grinta, voglia e concentrazione. Voto 6 – 6 – 6
Sarri: Superato lo spavento iniziale, con Reina che evita la beffa dopo meno di un minuto, il Napoli lentamente si impossessa della partita e lo fa, pur senza creare grossi grattacapi ai padroni di casa, fino al 20′ minuto. Da quel momento il pallino del gioco, passa alla Dinamo, a cui bastano 5/6 minuti di ‘controllo’ sul match, per trovare il vantaggio. La reazione del Napoli si fa attendere pochi minuti, ma c’è, e produce la rete del pari prima, con l’imponente stacco di Milik che sovrasta Vida, e quella della vittoria dopo, con il polacco che aiutato da un paio di rimpalli (in ambedue le circostanze non è impeccabile Shovkovsky, portiere ucraino over 40), trova la traiettoria vincente.
Nella ripresa, gli azzurri si propongono avanti solo a sprazzi, Mertens in una circostanza e’ poco reattivo, in un’altra e’ sfortunato. La partita viene affidata alla squadra di Kiev, con un Napoli particolarmente attento, capace ‘a sorpresa’ di non esprimere il suo solito gioco, e di subire senza danni e senza concedere molto agli avversari.
Un atteggiamento ‘originale’, mantenuto anche dopo la superiorità numerica guadagnata per il doppio giallo di Sydorchuk, e che la stessa squadra e il mister, non hanno gradito, come rivelato in conferenza stampa.
Si poteva forse controllare maggiormente e meglio il pallone, lasciare meno l’iniziativa agli avversari, concedere un minor numero di angoli e palle inattive, soprattutto quando questi erano in inferiorità numerica. Si poteva tentare qualche affondo deciso, sfruttare meglio gli spazi concessi, per chiudere la contesa. Se si esclude la punizione dal limite, peraltro generosa, al minuto ’88, e qualche gestione confusa del pallone, anche nel finale, vincere ‘soffrendo’, su un campo europeo ostico, e’ sintomo di squadra che cresce e che matura.
Lungi da me con questo ragionamento, voler svilire l’idea di un calcio sempre propositivo, sempre ‘dominante’, ma in determinate situazioni, considerando tanti fattori, incluso un calendario fittissimo, una prestazione non ‘da Napoli’, soprattutto se condita dai tre punti ( sic! ), ci sta e lascia ben sperare.
Bisogna migliorare sugli appoggi, non solo in uscita, evitare i tanti, troppi errori dei singoli, per quanto va sottolineato sia il pressing, alto e in mediana organizzato dalla Dinamo, sia, per i tanti esordienti, il peso emotivo della sfida europea, come sottolineato da Sarri.
Quanto fatto nella ripresa, con un’attenzione quasi maniacale della fase difensiva, va fatto anche nei rari momenti del match, in cui si lascia agli avversari (o viene ‘rubato’ da questi) il pallino del gioco.
La squadra si muove con eleganza, meccanismi ed automatismi sono armoniosi, ma stasera nei primi buoni 20 minuti, ha palesato un difetto che già lo scorso anno la caratterizzava, l’eccessiva bellezza fine a se stessa, quasi uno specchiarsi senza infierire, senza cattiveria. Di altra fattura la reazione, intrisa di gioco, ma anche e soprattutto di sfrontatezza e audacia, e sappiamo quanto quest’ultima sia spesso accompagnata, anche, dalla dea bendata.
Insomma tirando le conclusioni, vittoria meritata, le critiche che leggo o ascolto appaiono illogiche, o quanto meno denotano scarsa propensione alla coerenza. Il cinismo, se di cinismo vogliamo parlare, e’ peculiarità da sempre delle grandi, soprattutto italiane (ad eccezione del Milan di Sacchi, a cui il nostro mister, come lui stesso ha dichiarato, si ispira), per cui questo non può esser lodato in un caso (se a vincere con cinismo sono gli altri) e ‘condannato’ in un altro (se a vincere con cinismo siamo noi).
Onestamente poi, il Napoli non è stato semplicemente cinico, quanto capace di decidere come e quando indirizzare il match, trattasi della caratteristica più vincente in una squadra.
Arbitro: Ottimo primo tempo, nella ripresa non convincono qualche fischio di troppo e il giallo a Milik. Punisce con il cartellino due simulazioni ucraine, in un caso la sanzione vale il secondo giallo e l’espulsione. Ottimi i suoi assistenti, soprattutto quello ‘comicamente’ falciato da Yarmolenko. Voto 6
Dinamo Kiev: Vincere su quel campo non è semplice. Formazione dotata di buone individualità, miscela gioventù ed esperienza,  tanto mordente, duttilità, fisicità e carattere ‘patriottico’, con qualche leggerissimo tocco esotico/straniero.
Girone B: In tanti, hanno parlato di un gruppo abbordabile, sottostimando eccessivamente Dinamo e Besiktas, compagini tutt’altro che arrendevoli soprattutto tra le mura amiche. Il pari di Lisbona, tra il Benfica e i turchi, testimonia le difficoltà del raggruppamento, che ha il ‘solo’ vantaggio, di poter esser vinto dal Napoli, mancando un club imbattibile di primissima fascia (Barca, Real e Bayern, in parte il Psg).
Resta un raggruppamento tosto, equilibrato, dove non sono concessi passi falsi, ma che autorizza allo stesso tempo, a porsi come obiettivo, sia il superamento, sia la vittoria dello stesso.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!