Fermare la Terra dei Fuochi è responsabilità di tutti

Condividi su

Da culla del Rinascimento a fabbrica civile di un nuovo modo di agire e di pensare che rimetta al centro la responsabilità e la cooperazione per la realizzazione del bene comune. Firenze dal 17 al 19 Ottobre, nell’ambito del Festival sulla responsabilità di tutti “Novo Modo”, ospiterà storie di coraggio e buone prassi, testimoni che quotidianamente si “sporcano le mani”, mettendoci la faccia.


Presso l’auditorium di Sant’Apollonia si alterneranno protagonisti come il magistrato Giuseppe Pignatone, il presidente dell’Ispra Bernardo De Bernardinis, l’economista Susan George, la fondatrice del Forum della Responsabilità Sociale di Napoli Raffaella Papa, il Ministro agli Affari Regionali del Governo Renzi Maria Carmela Lanzetta.

Ma un avrà un ruolo portante anche la rinascita civile in Campania, nel casalese. Tra i protagonisti di “Novo Modo – Responsabilità di tutti” ci saranno infatti anche il sindaco coraggioso di Casal di Principe Renato Natale e il parroco in prima linea contro il biocidio della cosiddetta “Terra dei fuochi” don Maurizio Patriciello.

Insieme, prenderanno parte al lancio, che avverrà proprio nella tre giorni fiorentina, di “Ferdinandea – Resistenze nella Terra dei Fuochi”. Il documentario, prodotto da “+Cuore” per “Novo Modo”, nasce dall’incontro tra un reportage di Mauro Pagnano, la collaborazione straordinaria del Direttore della Galleria Nazionale degli Uffizi Antonio Natali, i testi di Ornella Esposito ed Alessandro de Lisi, gli operatori di Nuova Cooperazione Organizzata e i partner di “Novo Modo” di Firenze, del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco, Fiba Cisl e Fiba Cisl Social Life.

Si tratta di un progetto editoriale per la formazione popolare della responsabilità di tutti che verrà lanciato il 17 ottobre al grande pubblico attraverso un’istallazione diffusa, contemporanea in più posti simbolici: Firenze, San Gimignano e Savona.

“Il documentario – rivelano gli organizzatori – racconta la forza del lavoro sociale delle cooperative come Nuova Cooperazione Organizzata e della comunità civile e denuncia la lentezza inaccettabile e connivente della politica. E non si tratta di una storia meridionale, perché nella terra dei fuochi, in quelle discariche che bruciano, liberando nell’aria veleni e che sciogliendosi nella terra fanno colare schifezze fino all’acqua per i campi e da bere, c’è tutta l’Italia del “non so”, del silenzio e della corruzione. Dopo anni di buio politico, di affari criminali, di scambi e convenienze grigie tra boss e mondo imprenditoriale, “i fuochi” dei roghi tossici e delle discariche di camorra stanno lasciando spazio alla fiducia e al l’impegno. È per questo che abbiamo voluto la presenza simbolica e senza mediazioni di una comunità che dice no alla cultura e all’economia della camorra.

Un pezzo d’Italia straordinario, seppur sofferente, che può essere d’esempio pertutti, nonché motore di un nuovo modello sociale sostenibile”.

A Novo Modo ci sarà quindi una visione, un viaggio di testi e immagini per raccontare il percorso civile di una comunità, quella di Caivano, Casal di Principe, Aversa, San Cipriano, che reagisce, che pretende la verità, che non ammette più la possibilità di vedere i propri bimbi morire ammazzati dal cancro a causa dell’inquinamento. Ma per i promotori di “Ferdinandea” vuole essere anche una presa di posizione forte: “Costituiamoci parte civile. Chiediamo al Ministero della Salute e alla Regione Campania di istituire il registro tumori, utile per dimostrare il nesso di causalità tra l’inquinamento criminale e i morti. Chiediamo alla Corte Penale internazionale di riconoscere queste persone vittime di un genocidio, strage contro l’umanità. Perché di mafia si muore col tritolo, con le pallottole, con lo strangolamento, con l’usura, con lo spaccio, con la clientela, con la corruzione, ma anche con l’inquinamento, con le discariche abusive”

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.