Fuori le palle!

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di Danilo Cappella

Vox populi.

“Non avete capito un cazzo, noi ve l’avevamo detto, Ancelotti è venuto a Napoli a prendersi la pensione e a piazzare il figlio. Non lo vedete, decide tutto Davide sicuro, altrimenti certe scelte come te le spieghi? Ancelotti ha vinto un sacco, ma sempre con squadre zeppe di campioni, è figlio di un calcio superato, è evidente, sta solo facendo i comodi di De Laurentiis.”

“Siete voi che non capite un cazzo, mo’ ci vogliamo lamentare pure di Carlo Ancelotti, che ha vinto in ogni piazza dove è stato. Quello, coso là, il vostro presidente non gli ha comprato i giocatori giusti, Carletto è un grande e voi volete dubitarne solo perché tenete ancora in testa Sarri, così non andiamo da nessuna parte, non cresceremo mai.”

“Eh sempre con De Laurentiis, ma lo capite o no che quello è un imprenditore? Ma voi al posto suo che fareste? Perché dovrebbe fare il tifoso e rimetterci? Siamo ai vertici del calcio italiano e stiamo entrando in quello europeo, e vi lamentate. Vi meritate Naldi e Corbelli.”

“Ma lo senti quando parla quello che dice? Come offende giocatori che portano avanti la carretta da sempre, come si pone, come tratta Napoli e i Napoletani. Non sarà mai il mio presidente.”

“Eh ma invece vogliamo parlare di Allan che se ne deve andare al Psg, si vede che non vuole stare qua, o di Ghoulam che fa finta di stare male, o di Insigne che è tutto tranne che un capitano?”

“Eh, invece vogliamo stare vicini alla squadra e sostenerla nonostante stia palesemente in difficoltà di idee e condizione?”

La verità sarà da una parte, sarà dall’altra.
O sarà nel mezzo, come spesso accade.
Conta poco.
Oggi conta solo una cosa, vedere undici Uomini con le palle quadrate affrontare le difficoltà essendo squadra, tirando fuori il carattere, l’anima, che è la cosa che più manca.
E, a prescindere dalle cause, credo che su questo si possa essere tutti d’accordo.

E arrivano Atalanta, Roma, Salisburgo, un trittico che ci dirà tantissimo su chi siamo.
Che separerà l’essere squadra dall’essere un’accozzaglia di uomini che giocano a calcio insieme senza rendere onore alla maglia che indossano.

Solo questo.
Fuori le palle.

Sono un ingegnere aerospaziale di 28 anni, appassionato di lettura, viaggi e malato del Napoli e di Napoli. La passione per la scrittura e per i viaggi mi ha permesso di aprire la mente, di non avere pregiudizi, di considerare la vita in maniera non convenzionale, e di immaginarla come un immenso viaggio tra le culture di ogni parte del mondo.