Il nuovo piano di Google per combattere la propaganda sul Web dell’Isis.

Condividi su

 

Il Jigsaw di Google – l’incubatore tecnologico di progetti diretti a intervenire in materia geopolitica – ha sfornato un piano per reindirizzare l’influenza psicologica messa in atto dall’Isis sul web.

Il nuovo progetto è stato denominato “Redirect Method” e utilizza come piattaforma d’azione YouTube. Vengono prese in considerazione le parole più ricercate dalle aspiranti reclute e il software propone dei messaggi pubblicitari che assumono la forma di annunci video.

I link diretti a YouTube mostrano testimonianze di ex estremisti o imam che denunciano i metodi e la corruzione del califfato. L’idea di Jigsaw è quella di desensibilizzare le reclute applicando un sistema di controinformazione.

A inizio 2016 un progetto pilota era già stato avviato e il piano ha mostrato dei primi effetti positivi dal momento che queste campagne pubblicitarie risultavano essere quattro volte più cliccate rispetto ai normali annunci pubblicitari.

Se gran parte del potere dei jihadisti si fonda sui media e marketing forse un modo efficiente per rispondere è utilizzare le loro stesse conoscenze e contrattaccare con l’utilizzo di questi stessi strumenti.

Google non è la prima big della Silicon Valley ad adottare iniziative anti-isis. Anche il social network Twitter – molto utilizzato dal sedicente stato islamico – ha contribuito eliminando 360mila profili legati a terroristi.

L’Isis nasce nel lontano 2006 ma è solo nel 2014, con l’avanzata epica dei social e l’utilizzo sempre più sofisticato del web che questi irrompono nella scena geopolitica in maniera molto drastica. Il califfato ha posto le sue fondamenta sulla costruzione di un sistema di propaganda molto efficiente. Conoscono tecniche di produzione e montaggio molto evolute, hanno delle vere e proprie case di produzione (un esempio sono Hayat Media Center e Al Furqan) e il loro marketing è molto incisivo.

Questo sistema propagandistico non è solo diretto al Web – sua principale piattaforma di reclutamento – ma anche alle sue basi per tenersi stretto il consenso. Nelle piazze delle città del Califfato infatti vengono riproposte continuamente video che mostrano le gesta dei jihadisti.

E’ la loro maniera di diffondere il potere del califfato.

Attraverso questo sistema Google e YouTube offrono un valido supporto nel deviare l’influenza che gli strumenti propagandistici dell’isis riescono ad avere.I ricercatori hanno stimato che già 300mila persone grazie a questo “Redirect Method” sono riusciti a venire fuori dall’orbita jihadista dissuasi dalle testimonianze.

 

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.