Il silenzio della stampa

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Il Napoli è primo in classifica. Il Napoli sta dominando il campionato. Che non lo si dica ad alta voce, però. Le prime sfortune si stanno già palesando, e l’infortunio di Milik arriva, come l’anno scorso, nel peggior momento possibile. Prima del tour de force autunnale, col mercato ormai chiuso (a meno che non si voglia ricorrere ad uno svincolato, prassi però poco in uso a Napoli), e con diciotto partite ancora da giocare prima che dal Chievo, ad inizio Gennaio, arrivi Inglese. Poverino, pure lui.

La pressione potrebbe anche farlo impazzire. Ma non è il momento di fasciarsi la testa. Non si può far altro che continuare a correre, trovando magari soluzioni alternative, facendo mea culpa per non aver tenuto uno tra Duvan e Pavoletti, sperando che la salute di quelli là davanti si mantenga intatta il più a lungo possibile.

E intanto in bocca al lupo ad Arek Milik, in primis per la sua carriera già stroncata una volta, e soltanto in seconda battuta per l’utilità che ha per il Napoli. Però siamo primi, non ce lo dimentichiamo. E siamo primi dopo una partita vinta a Ferrara, in casa di una neopromossa, con molta più fatica di quanta se ne potesse prevedere.

Ma i segnali sono importanti proprio per questo. Delle sei partite vinte finora (tutte quelle disponibili in campionato) l’anno scorso se ne sarebbero vinte due, forse tre. Ma questo Napoli è diverso. Non è ancora al top della condizione fisica, per cui non può ancora dare spettacolo come nello scorso finale di campionato; però vince. Giocando bene e con cattiveria. E basandosi anche su qualche singola invenzione, sempre tanto anelata e mai davvero realizzatasi in questi anni. Ma parliamo di fatti, di numeri.

Il Napoli ha vinto 6 partite su 6 da inizio campionato. In realtà vince ininterrotamente da Inter-Napoli 0-1 dello scorso anno. La squadra di mister Sarri ha giocato 4 partite su 6 fuori casa. Ha segnato almeno, almeno, 3 gol a partita. Come se si partisse da 3-0 per noi ogni domenica. 22 gol fatti, 5 subiti. Indubbiamente, in questo momento, è la squadra migliore del campionato. Poi magari non vincerà nulla, forse arriverà sesto questo Napoli, farà brutte figure. Ma, adesso, è la squadra migliore, senza chiacchiere.

Eppure, nel weekend, si è sentito soltanto parlare di Dybala che è definitivamente superiore a Messi, dello Juventus Stadium che è come il Camp Nou, di Pjanic e Matuidi che formano la migliore coppia di centrocampisti al mondo. Ora, semicitando Noaro, io non voglio dire che i giornalisti italiani siano juventini, ma di sicuro sono il contrario di imparziali. Lasciamoli parlare, pensiamo a noi. Certo, è fastidioso sentir parlare di tutte le squadre, dei loro pregi e dei loro difetti, e mai della squadra prima in classifica. Ma, meno i fari sono puntati su di noi, più vuol dire che ci stanno sottovalutando. E più ci sottovaluteranno, più tutto sarà divertente.

Sono un ingegnere aerospaziale di 28 anni, appassionato di lettura, viaggi e malato del Napoli e di Napoli. La passione per la scrittura e per i viaggi mi ha permesso di aprire la mente, di non avere pregiudizi, di considerare la vita in maniera non convenzionale, e di immaginarla come un immenso viaggio tra le culture di ogni parte del mondo.