L’ennesima tragedia in mare. L’ennesima, ipocrita polemica politica

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di Giosuè Di Palo

Costa di Steccato di Cutro, Calabria.
Un barcone che trasportava oltre 200 persone in arrivo da Iran, Pakistan e Afghanistan non ha retto al mare agitato e si è schiantato contro gli scogli.
Il bilancio dei cadaveri, in aumento di ora in ora, segna e scandisce quello della responsabilità collettiva.

Da sinistra a destra il tema della solidarietà é quello prevalente, anche se declinato diversamente a seconda dello schieramento politico. La Sinistra invoca il sempre attuale tema della tutela e promozione delle immigrazioni, a destra il clima é decisamente più accusatorio.
“È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del ‘biglietto’ da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro.

Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione dagli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole.” queste le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni pubblicate sui suoi profili social poco dopo la notizia della tragedia.

Si parla di “impedire le partenze”, “collaborazione dagli Stati di partenza e provenienza”, “speculazione sui morti”, tutti temi anch’essi giustissimi ma che meriterebbero il giusto approfondimento, che manca – ovviamente- in un post di qualche centinaio di caratteri.
Il tema dell’immigrazione é uno dei pilastri su cui si basa la comunicazione politica attuale e su cui si fonda la sostanziale differenza di vedute dei vari schieramenti.
Il punto è che non dovrebbe essere visto come tema politico, quanto piuttosto come tema trasversale che attraversa tutti.
Da un lato c’è il bisogno e la necessità di collaborazione, il principio di solidarietà (orizzontale e verticale) da dover applicare, in coerenza con i principi Europei dei quali siamo firmatari e responsabili della loro attuazione e in forza dei quali l’accoglienza dei migranti dovrebbe essere fuori discussione e sempre garantita.

Il ruolo delle Organizzazioni Non Governative, delle Guardie costiera , delle norme Europee volte a garantire un’equa distribuzione dei flussi migratori in tutto ciò é preziosissimo in quanto sono il punto di partenza per un discorso più ampio.
Discorso che va dalla tutela dei migranti anche, e soprattutto, nel territorio di partenza, all’accoglienza dei rifugiati di guerra e carestie.
Dall’altro lato il tema sollevato dal Premier riguardo i rischi di un’immigrazione senza regole e dei pericoli derivanti da abusi e sfruttamenti perpetuati da parte degli scafisti é qualcosa di cui bisogna necessariamente tener conto.

Pensare che il mondo ruoti attorno a principi di solidarietà, di accoglienza e benevolenza verso il prossimo in senso ampio e senza inciampi é impensabile.
Bisogna fare i conti con la realtà.
Realtà fatta, purtroppo, anche di persone che sfruttano il disagio e la povertà della povera gente e ne incentivano una fuga incontrollata, un biglietto di sola andata verso la terra promessa.
Ed ecco allora che, per chi si ritrova a vivere in condizioni inimmaginabili, fra una vita fatta di sopravvivenza e privazioni e uno spiraglio di luce dettato dal “viaggio della fortuna”, i rischi derivanti
da una possibile tragedia passano in secondo, terzo, ultimo piano.

Alle volte, giustamente, non vengono neanche presi in considerazione.
Nascere dalla parte “giusta” del pianeta é una condizione reale e tangibile. Basta avere fortuna.
E a chi, come noi, questa fortuna ha avuto il privilegio di conoscerla e di apprezzarla spetta anche il compito di tutelare e promuovere una fortuna generalizzata, gentile.
Solo chi non agisce non sbaglia mai. E allora che sia oggi il tempo di una nuova riflessione in chiave
individuale, governativa ed Europea per cercare di superare divisioni politiche -inutili alla causa- e garantire un’immigrazione più sicura.

La mia maestra alle Elementari diceva sempre la solita frase che a ogni ragazzo, un po’ svogliato e con la testa già proiettata al dopo, si dice: “suo figlio è intelligente, ma non si applica”. Ne ho fatto uno stile di vita. Studente di giurisprudenza presso la Federico II e di recitazione cinematografica in CinemaFiction. Appassionato di scrittura e di cinema. Scrivo opinioni, non richieste, su tutto ciò che a mio avviso merita di essere raccontato e discusso. Perché nella vita ho imparato che è sempre meglio avere un opinione che subire passivamente il corso delle cose.