L’inchiesta giornalistica dei Panama Papers.

Condividi su

E’ la più grande inchiesta giornalistica degli ultimi tempi  quella dei Panama Papers.

11,5 milioni di documenti consegnati al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung da un dipendente anonimo della Mossack Fonseca hanno permesso di studiare i grossi movimenti finanziari dietro ai quali giocano migliaia di società per scopi ancora poco chiari.

 La Mossack Fonseca  è una società che si occupa di creare e gestire altre società per conto di suoi clienti in paradisi fiscali come Panama, le Isole Vergini Britanniche, le Seychelles,Gibilterra, Lussemburgo luoghi dove vi è un alto segreto bancario e i costi sono bassissimi.

 La sua sede è a Panama ed è considerata la quarta società più importante al mondo che si occupa di questo genere di attività (come riporta il The Guardian). Il suo operato è in attivo in oltre 42 paesi e conta 600 dipendenti in tutto il mondo.

310x0_1459750174624.1I documenti una volta varcata la soglia della redazione tedesca del giornale Süddeutsche Zeitung vennero condivisi con  la ICIJ  il “Consorzio internazionale di giornalismo investigativo’ che ha coinvolto nelle indagini investigative i suoi partner internazionali (oltre 100 organizzazioni giornalistiche di 80 paesi – tra questi il GUARDIAN, BBC, e l’ESPRESSO).

I file – oltre 2.6 terabyte di dati –  contengono informazioni di  214mila società off-shore.

 Le indagini hanno permesso di rivelare grossi nomi riconducibili a politici e uomini di stato, sportivi, celebrità dello spettacolo e dirigenti d’azienda.

Come riporta LA STAMPA l’ipotesi è che questa società (Mossack Fonseca) abbia facilitato il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale sebbene abbia difeso il proprio operato spiegando –  tra le altre cose – di aver sempre lavorato nella legalità e di avere responsabilità limitata sull’uso che i suoi clienti fanno delle società che crea a gestisce.

Non per forza bisogna parlare di operazioni illegali. E’ possibile infatti aprire conti correnti o avere società off-shore nei cosiddetti paradisi fiscali per proteggere grosse quantità di denaro SE e solo SE però questi  e le società vengano dichiarate contestualmente.

 Il problema è che questo metodo viene soprattutto usato per scopi illegali. Queste società approdano in luoghi particolarmente privilegiati dal fisco per uno scopo ben preciso che con la legalità spesso ha poco a che fare. Saranno le indagini a rivelare gli obbiettivi perseguiti dalle diverse società e dai nomi presenti all’interno del dossier. Nomi particolarmente rumorosi  le cui attività risultano ancora indefinite.

Verrà seguita una pista di indagine penale che però dovrà sottostare alle diverse legislazioni penali dei tanti paesi coinvolti.

 

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.