Napoli vs Chievo Verona 2 a 1 Giudizi e voti di Pasquale Lucchese

Condividi su

Reina: Mai impegnato, incolpevole sul loro gol. Voto 6

Koulibaly: Macchia una prestazione sufficiente, con la leggerezza da cui scaturisce il vantaggio ospite. Voto 5+

Tonelli: Bada al sodo, pericoloso in fase offensiva. Voto 6+

Hysaj: Spinge poco e con scarsa precisione. Voto 5.5

Rui: L’asse di sinistra azzurro non è quello di un tempo, lui ne risente. Voto 6-

Allan: In affanno, perde molti palloni. Voto 5.5

Diawara: Male in fase di impostazione, dove fa (male) il compitino, meglio in interdizione. All’ultimo secondo con un gol di pregevole fattura fa esplodere il San Paolo. Voto 7

Hamsik: Lento e compassato, cresce un tantino nel quarto d’ora della ripresa, prima di lasciare il campo. Voto 5.5

Callejon: Si divora un’occasione d’oro nel primo tempo, ci mette impegno. Voto 6

Mertens: Sbaglia tanto, rigore incluso, lui che rigorista non è! Voto 5

Insigne: Resta il giocatore più pericoloso nonostante il chiaro appannamento sotto porta, suo l’assist che Callejon non capitalizza, suo il pallone che Milik sfrutta a dovere. Non ‘ascolti’ i rumorii del suo pubblico, e soprattutto non ‘reagisca’ come era solito fare ‘da giovane immaturo’, c’è il rischio concreto di regredire e bloccare sul più bello la sua definitiva maturazione/consacrazione. Voto 6+

Subentrati:

Milik: Come a Reggio Emilia vs il Sassuolo, il suo ingresso segna la svolta ‘offensiva’ degli azzurri. Deve avere più minutaggio. Voto 7

Zielinsky: Buon impatto, meglio quando entra a partita in corso. Voto 6+

Rog: S.V.

Sarri: Primo tempo soporifero, Napoli stanco e prevedibile, Callejon spreca, il Chievo controlla.

Nella ripresa subito il match-point: Mertens si fa parare il penalty, da lui stesso guadagnato.

Da una distrazione difensiva, nasce il vantaggio gialloblù, che si ritrovano avanti senza aver superato mai la mediana.

Napoli confuso ed in bambola, Sorrentino diventa Zoff, i nostri peccano di lucidità e precisione, e la Dea Bendata appare oramai aver scelto altri lidi. Come sempre.

Sembra la fine di ogni velleità, sembra il Napoli Chievo del settembre 2014, con tanto di rigore non sfruttato anche in quella circostanza.

Poi in 4 intensi e lunghi minuti, il Napoli mette da parte tutto, caccia gli attributi e i suoi mostri, ricorda il patto e che il calcio non è solo ‘bel gioco’, ma anche testa, fame, rabbia, volontà di potenza, ancor più nei rush finali stagionali.

Milik di testa fa 1-1, Sorrentino si supera su un tiro-cross, l’ennesimo epilogo triste di una solita triste storia appare all’orizzonte.
Ultimi battiti di orologio e di cuore, corner, mischia in area, Diawara ha la capacità e la freddezza di mettere la sfera dove neanche Sorrentino può osare arrivare.
Boato di liberazione, il Napoli c’è, malconcio ma c’è, con tante microfratture interne e sugli spalti ma c’è.

E deve esserci fino e dopo Torino, lo devono in primis a se stessi e a quel loro patto, e poi a noi, che seppur divisi e mai maturi, ci siamo.

Gli azzurri non hanno nulla da perdere, Sarri si lasci andare, faccia giocare chi finora ha minor minutaggio, sfrutti fino in fondo i Milik, i Diawara, i Rog, i Maggio, finanche i Milic se occorre.

Il Napoli deve tentare tutte le strade, anche quelle, tecnico-tattiche e di uomini, mai provate finora; deve semplicemente rischiare tutto, in fondo all-in è anche e soprattutto questo.
Mai mollare, con il fisico e ancor più con la testa.

Arbitro: Il rigore c’è, direzione senza grosse sbavature. Voto 6-

Chievo: Dopo una buona partenza stagionale, hanno mollato troppo presto, ora corrono qualche rischio. Tornassero da dove sono arrivati un paio di decenni addietro, non ci mancherebbero affatto.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!