Perchè amicizia e amore sono sopravvalutati…

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di Christian Sanna

Come Vladímir Majakóvskij desidero essere tagliente come un eccomi, quindi non ci sarà alcuna premessa incaricata di indorare la pillola. Amicizia e Amore sono sopravvalutati! Da qualche parte dobbiamo pur dirci come stanno realmente le cose, sfuggendo per un momento alla smania di idealizzazioni che negli anni ci costruiamo sulle persone e sulle relazioni, sui fatti e su ciò che è stato o non è stato.

C’è molto di immaginato a speziare i racconti, i ricordi. Spesso si tende alla mitizzazione, perchè la normalità è ritenuta banale e non se la fila nessuna. L’educazione ricevuta, i libri letti, la cultura di massa, gli ambienti frequentati, le esperienze, la religione – ogni cosa ha contribuito ed ancora contribuisce a raffinare il prodotto finale. Siamo popolo di luoghi comuni e fingitori, crediamo di pensare ed invece elaboriamo il pensiero di altri, inghiottiti in un vuoto di reciproci condizionamenti. Chi trova un amico trova un tesoro? Io dico che se trovi il tesoro non ti ritrovi più l’amico, perchè il tesoro faceva gola anche all’amico che si rammarica di non averlo trovato lui al posto tuo.

Quante amicizie si reggono sulla reciprocità di stima ed affetto? Non intendo quantificare, lungi da me abbozzare una proiezione per non restarne deluso, però ad occhio e croce una cosa sembra evidente: sono di più le amicizie interessate. Attenzione! Interessate, non nel senso che a te piace l’avanspettacolo mentre a me la tragédie lyrique quindi ad entrambi, seppur in diverse forme, ci piace il teatro. Amicizie interessate: non ti stimo però ti voglio bene – ti stimo ma non ti voglio bene – non ti stimo e non ti voglio bene e ti invidio pure assai, ma tu mi servi perchè puoi essere funzionale per l’idea che ho in testa. Quindi, non sei il fine cioè la tua amicizia non è lo scopo, ma il mezzo.

Lancio una provocazione: se ognuno di noi si mettesse ad origliare dietro la porta, probabilmente non avrebbe più al mondo un amico, un amore. Gli esseri umani non hanno il senso della misura; un giorno ti lanciano sulla luna e un altro ti gettano nel pozzo. I tuoi pregi così come i tuoi difetti vengono affidati al mare, una volta calmo e un’altra tempestoso. Dipende dagli umori, da come ci si sveglia la mattina o da come si sviluppa la giornata. Ogni tanto, quando sono preda dell’eccesso di mettermi in discussione mi chiedo quanto sia difficile essermi amico. Certo deve essere proprio faticoso avermi come amico, poichè la mia educazione, gentilezza, disponibilità e generosità sono così insopportabili.

Poi, quella fastidiosa aria ( ma quale aria?), forse altezzosità (certi, non ne azzeccherebbero una nemmeno se le definizioni piovessero) che se non fosse per l’ironia… Mettiamoci i puntini sospensivi che non mi stanno nè simpatici nè antipatici, in fondo certi scrittori sui puntini sospensivi ci costruiscono grattacieli letterari. Non è vero che se un’amicizia finisce non era una vera amicizia! Bisogna smetterla con questa idea immatura che le cose vere sono solo quelle infinite. Lasciamo l’eterno a Dio! Dipende sempre dalla qualità di un rapporto e dalle esperienze vissute senza dimenticare che col tempo si cambia e cambiano anche gli interessi. Qua non stiamo all’ippodromo dove il cavallo di razza è quello che si vede all’arrivo.

La vita è fatta di tappe, stazioni, insomma ci siamo capiti! Ci sono amicizie che durano una due tre stagioni e non hanno nulla da invidiare per intensità e sincerità a quei rapporti ventennali, trentennali. Del resto, posso avere accanto da quarant’anni amici che sono rimasti tali solo perchè gli ho concesso la grazia di non indagare su certi comportamenti, approfondire certi discorsi. Subentra un pò la paura di scoprire che non è oro tutto ciò che luccica e che in molti alberga un Giuda che non si è mai realmente pentito. Una volta, durante un evento, mi lanciai in una delle mie specialità: le frasi ad effetto. L’effetto dovrebbe essere quello di incuoriosire l’animo di chi ascolta. Io un folle ed estroso Mozart del pensiero con una folla di Salieri intorno. La capirono in pochi e quei pochi probabilmente sapevano, al di la di ciò che si narra sui libri e nei film, che Salieri fu soprattutto un eccellente talentuoso compositore e straordinario maestro di cappella. Dal suo canto Mozart aveva un’unica colpa, quella di essere un genio al di sopra di ogni cosa terrena.

L’amicizia è sopravvalutata proprio come l’amore, soprattutto quello di coppia. Molti fanno troppa confusione, hanno le idee poco chiare ed i sentimenti confusi e si smarriscono fra innamoramento, illusione, proiezione dei propri desideri, paura della solitudine, timore che l’orologio biologico si metta improvvisamente a correre, raggiungimento di uno status; il matrimonio visto come un obiettivo da raggiungere per guadagnarsi la certificazione di essere passati finalmente nella fase adulta. Ma sono un intervistatore sfigato perchè non è possibile che li incontro tutti io quelli che alla domanda “Ti risposeresti?” mi rispondono con un secco “No, per carità” – “No, non scherziamo” – “No, assolutamente”. Doverosa precisazione: gli intervistati sono uomini e donne, e non intendo quel noto programma tv, molto seguito a dimostrazione che stiamo sempre più andando verso una certa direzione, non propriamente con vista mare.

C’è molto di pilotato in tutti i rapporti a svantaggio della spontaneità; a tenerci legati una buona dose di ipocrisia, le fragilità, il modo in cui siamo cresciuti e le cose che ci hanno insegnato. Così se hai pochi amici significa che non hai un buon carattere o che ci sono problemi relazionali e se invece si vuole semplicemente essercitare il diritto di sceglierseli gli amici, averne pochi per vocazione? Se non ti sposi e non fai figli c’è qualcosa che non va; come se la famiglia che molti hanno costruito sia veramente sulla base di quella del mulino bianco. Raccontiamoci le favole per non ingannare il sognatore che c’è in ognuno di noi, ma non riempiamoci di bugie. Bisogna avere il coraggio di ammettere che qualcosa è fallito, andato storto, compromesso per sempre. Non c’è un manuale di come si sta al mondo, perchè ognuno è un universo a sè e nessuno è immune dal fallimento.

Viviamo in una società disturbata dove spesso la predica la fa chi razzola molto male, i consigli li dispensa chi non è in grado neanche di darli a se stesso, perchè magari ha una situazione più compromessa di colui a cui è indirizzato il consiglio. Ma andiamo! Totò avrebbe detto Mi faccia il piacere! Amicizia e Amore sono sopravvalutati e lo saranno fino a quando verranno caricati di quell’amibizione di raggiungere l’eternità. Come la vita sono condizioni stati d’animo sentimenti fluidi che cambiano col tempo, perchè forse negli anni i protagonisti non sono più gli stessi, qualcosa in loro è cambiato, si è trasformato, evoluto o involuto.

Ritorniamo a raccontarci le favole e a cantarci le canzoni che fanno sognare, invochiamo quelle emozioni che credevamo perdute, ma non facciamo finta di venire da Marte e diciamoci come stanno realmente le cose, anche se a volte non fa piacere. Fa parte della crescita intellettuale e spirituale. Ci si preoccupa del corpo che invecchia e nessuno che si chiede mai dove vanno il pensiero e lo spirito. Cosa sognano.

Provo a descrivermi in una frase, ma è un pò come rinchiudere il mare in un bicchiere. Allora potrei definirmi "Un solitudinista visionario animale sociale ed un cercatore di spiritualità, tutto occhi ed inquietudine, perdutamente innamorato dell'Idea che non è ancora riuscito ad afferrare, col cuore di cristallo. Fregato dai sentimenti". Ritengo superfluo aggiungere i titoli di studio conseguiti, i lavori svolti, gli eventi culturali organizzati e presentati, gli impegni nella politica e nel sociale. E se a qualcuno sta balenando in mente l'idea ( sbagliata) che io possa essere un insopportabile presuntuoso, sappia che è appena caduto nella rete che ho preparato. Io voglio che a parlare per me siano gli articoli; i lettori più attenti ci troveranno frammenti d'anima.