Scuolabus comunale con 28 bambini a bordo. La sicurezza che NON viene garantita.

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Uno scuolabus comunale omologato per 9 compreso il conducente accompagna a scuola 28 bambini! Questo è quello che succede a Napoli denunciato da un servizio di Luca Abete di Striscia la Notizia.

L’omertà e il silenzio in cui vive questa città ha dell’incredibile. Tutto questo avviene sotto gli occhi delle autorità che non fanno nulla per cambiare lo stato delle cose, fanno il loro “dovere” e tutto il resto non importa. Come non importa l’incolumità di bambini che frequentano le elementari e le materne e vengono “trasportati” in questi autobus con tre panchine di sedili senza schienale e nessuna traccia di cinture di sicurezza.

Se questo è il servizio che viene offerto, a dispetto delle comodità e della necessità che ogni genitore ha di avere un servizio pulmino che accompagni i propri figli a scuola, è proprio loro dovere e diritto richiedere maggiori sicurezze.

I napoletani chiedono di stare zitti e di stare tranquilli, (le offese verbali e fisiche non mancano per l’inviato) perchè tanto che può succedere di così grave. E intanto sono queste le condizioni in cui si lasciano andare a scuola i propri figli e di certo queste non sono condizioni sicure.

Il servizio offerto dal comune costa 45 euro, come confermato da una signora conducente di uno degli autobus. Non vengono forniti gratuitamente e questo è a maggior ragione il motivo per cui i genitori devono essere i primi a non lasciare andare le cose in questo modo. Questi autobus sono forniti di autorizzazione del comune, e questa è tra le cose più gravi.

Spesso si commette l’errore di evitare di parlare della realtà che si vive nel quotidiano, spesso sono i cittadini stessi che chiedono di non parlarne. Perchè volere il silenzio e l’ingiustizia solo perchè poi di Napoli si raccontano cose sbagliate? Chi è che contribuisce a renderle tali se non noi stessi cittadini che non chiediamo ed esigiamo che ci vengano forniti servizi idonei e sicuri per noi e i nostri figli? A voi le risposte.

Se sotto l’occhio indisturbato di vigili si assiste a scene del genere solo il cittadino può contribuire a evitare che succedano cose di questo tipo. Ognuno guarda i propri confini e nessuno tende a valicarli a meno che non ci siano interessi vantaggiosi. Questo è sbagliato per un paese che vuole vivere nella civiltà e nel rispetto. Nel video denuncia c’è una signora che ringrazia l’inviato Luca Abete e come lei in rete tantissime altre persone hanno riconosciuto il suo lavoro. Napoli può riservare tanto, quello che il giornalismo o il cinema o qualsiasi altra forma mediatica cerca di fare è informare non tanto il mondo o l’Italia su quello che succede a Napoli, ma i napoletani stessi di cosa fanno di Napoli i proprio concittadini soprattutto perchè ogni giorno cerchino di oscurare con la legalità il loro operato.

Il silenzio non ha mai aiutato nessuno che volesse vedere rispettati i propri diritti.

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.