Solitudine estiva

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di Gemma Delle Cave

“Un’estate è sempre eccezionale, sia essa calda o fredda, secca o umida” – così Gustave Flaubert, noto poeta francese, definiva la bella stagione. Tuttavia, non tutti possono condividere questa visione, poiché sono in moltissimi che, durante i mesi estivi, soffrono una situazione di solitudine e disagio. Tra i tanti, sono gli anziani che l’estate, di fatto, non la vivono, bensì la subiscono come un’imposizione del tempo, che li costringe molto spesso alla reclusione tra le mura domestiche, alla solitudine e all’impossibilità di svolgere numerose attività, a causa delle alte temperature e delle condizioni climatiche non propriamente accessibili.

Su questa tipologia di soggetti il Sistema Sanitario Nazionale presta particolare attenzione. Esistono delle vere e proprie scale di valutazione, basate su una classificazione pseudo-quantitativa delle capacità dell’individuo anziano e su una valutazione di quella che è definita come “fragilità”, ovvero una condizione che consta di un ampio quadro clinico di patologie, disagi e non indipendenza esistenziale. Ecco che diventano numerosissime le persone definibili fragili, nel senso di bisognose di supporto assistenziale, sanitario, sociale e psicologico, che specialmente nel periodo estivo, in cui le città si spopolano e facilmente si può sperimentare una condizione di solitudine, necessitano di un adeguato grado di attenzione.

In quest’ambito, intervengono numerose associazioni di volontariato. Ad esempio, il centro Indivenire di Roma ha condotto uno studio relativo alle condizioni esistenziali della popolazione rimasta in città durante il periodo delle vacanze estive. Ha, inoltre, offerto un impegno notevole nel supporto, psicologico o assistenziale, a tutti coloro che lo richiedessero, e individuato le fasce di popolazione che maggiormente ne avessero necessità tra gli anziani e i lavoratori costretti a lavorare anche nei mesi estivi.

Il centro ha anche definito una serie di misure, che insieme alle iniziative sociali di assistenza socio-sanitaria e di volontariato, sono importanti per superare i mesi estivi o più precisamente, per ricominciare a vivere la bella stagione in maniera attiva e partecipata. L’attività fisica, la propensione alla coesione sociale, la frequentazione di circoli e associazioni rivolti allo sviluppo di attività ricreative, o solamente riuscire a passeggiare per le strade della città in orari non eccessivamente caldi, sono tutti accorgimenti che, accompagnati ad attività di supporto esterno, sono fondamentali per vivere al meglio l’estate.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…