Storie di Sud: Nuccio Ordine al Nazareth

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Storie di Sud, con la “S” maiuscola, storie di cultura, di impegno sociale, di apertura al territorio. All’Istituto Nazareth di Napoli, proseguono gli incontri nati con l’intento di aprire una discussione sull’Uomo, rimettendolo al centro della riflessione, e sul Sud, territorio in passato ricco di primati.

Si intitola non a caso “Storie di Sud raccontate al Nazareth” il ciclo di incontro che prosegue l’11 marzo con Nuccio Ordine, Ordinario di Letteratura Italiana all’Università della Calabria, che incontrerà gli studenti parlando del suo ultimo libro “L’utilità dell’inutile”. Tradotto in molte lingue, noto in tutto il mondo per i suoi scritti  su Giordano Bruno e sul Rinascimento, Ordine ha insegnato presso le più prestigiose Università del mondo, tra le quali Yale e Sorbonne ed è tradotto anche in cinese, giapponese e russo. Insignito della Legion d’Honeur, premiato in Russia, in Brasile nel suo ultimo libro “L’utilità dell’inutile” analizza le riflessioni di grandi filosofi e scrittori per mostrare come l’ossessione del possesso, la produzione incessante di beni che producono soltanto profitto, allontanano l’uomo dalla sua vera essenza portandolo verso l’autodistruzione.

L’Arte, la cultura, lo studio, la lettura possono davvero rappresentare una fonte di arricchimento interiore: “Vogliamo riportare l’Uomo al centro della discussione – afferma la direttrice dell’Istituto napoletano Elisa Rotriquenz – con una serie di appuntamenti tra i quali il ciclo di incontri ‘Storie di Sud raccontate al Nazareth’, ma anche altro tipo di eventi che vogliono porre la nostra scuola come polo culturale a completamento della nostra offerta formativa. La serie di conferenze che si terrà parallelamente all’anno scolastico, rappresenta solo uno dei tanti progetti di apertura al territorio e di riflessione culturale che la scuola intende programmare”.

Al Domenicale con entusiasmo da più di un anno, dopo il banco di prova con Paralleloquarantuno. Giornalista per passione, scrive di tutto quello che la entusiasma, predilegendo i temi dell’ambiente e della cultura. Classe ’71,buddista, due figli, nel tempo libero cucina e gioca a burraco. Se dovesse descriversi con una sola parola, sceglierebbe “entusiasmo”, anche se si definisce un’anima in pena. Scrivere le è indispensabile: si firma #lapennallarrabbiata, e questo è il suo modo per denunciare ingiustizie e dare voce ai sentimenti che vive, come tutto quello che la riguarda, con un coinvolgimento totale.