Tradire per amore

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di Claude De Bray

Alla premessa che per quanto vera l’esistenza di uomini stronzi e altrettanto vero che ciò valga anche per le donne non credo all’esistenza di uomini o donne stronze, piuttosto c’è l’eventualità che esistano uomini o donne senza anima.

Esiste un tempo in cui non si riceva ciò che gratifica in una relazione di coppia pur essendoci amore.

Non è una semplice congettura, bensì la testimonianza che esistono vari modi di amare e sono unici da persona a persona come le impronte digitali.

Si tradisce perché si è alla ricerca di ciò che per una donna sia importante non trovandola nella persona amata e questo non la classifica nelle “stronze”, si tradisce per passione, ardore, desiderio o come direbbe uno scrittore a me caro“se mai abbia amato allora ho amato l’osceno”.

C’è un piccolo problema che non è da trascurare, ovvero la possibilità che ci si innamori davvero di una persona incontrata per caso.

Si ama una donna che pur priva di desiderio ha altre peculiarità; ci sono donne che per trascorsi infantili, traumi adolescenziali non riescono ad esprimere il loro amore, ovviamente vale anche per gli uomini.

Il loro amore è una carezza, un bacio senza apparente motivo ma raramente vanno oltre; quella che noi definiamo carnalità non è nelle loro corde, non gli appartiene per i più disparati motivi.

Volete sapere se sono uno da classificare tra gli stronzi?

Ebbene sì, lo ammetto e pur avendo rimorsi non ho rimpianti.

Quante donne si sentono trascurate, a volte respinte, e non sentono il coinvolgimento, la passione… e ciò può verificarsi anche nell’uomo.

Queste donne e uomini non cercano la facile avventura, cercano ciò che non trovano nell’amato.

È da escludere che quell’uomo a sua volta sia diversamente abile nei sentimenti o sia concentrato sul creare benessere per la famiglia, un futuro migliore per i figli convinti che questo sia il miglior modo di esprimere l’amore.

Esistono uomini quanto donne che non sanno amare per come lo intendano le rispettive controparti.

Nei dialoghi di Platone si giunge al mito dell’anima gemella ed è questo il rischio a cui si va incontro nel ricercare in altri uomini o donne ciò di cui si avverte la mancanza.

Ho tradito e sono uno stronzo, ho tradito con una stronza per logica conseguenza?

L’unica donna che ho sempre desiderato non sono mai riuscito ad averla veramente e in un’altra donna mi sono sentito appagato, amato, desiderato.

Donne straordinarie per intelletto e ardore quanto passione e si, le ho amate dio solo sa quanto.

Le donne hanno un mare dentro nel quale ho cercato di navigare ma oltre ad essere un pessimo marinaio sono altrettanto uno sprovveduto nuotatore e pur bramando di scoprire abissi e anfratti io, gli uomini, non sono in grado di comprenderne la profondità, di ascoltare la melodia delle loro onde ora chete ora in burrasca.

Ed è stato il mio destino quello di navigare nella burrasca del mio mare perché non sono mai riuscito a trovare “…dove i gabbiani abbiano un nido, ove trovino pace…” (V.Cardarelli)

Ora, che sono troppo vecchio per giocare con i castelli di sabbia, ora che sono stanco e mi annoia essere la solita nota stonata su questo pentagramma del cazzo che è la vita, una vita che mi ha donato molto più di quanto meritassi…sono stanco

 

“…di albe e tramonti di cieli e oceani di anime e di cuori di mari in tempesta e nuvole e onde che si infrangono sugli scogli di te di voi di noi di me di miserie e di dolori di gioie e sorrisi di uomini e di donne di occhi e orecchie di voli di gabbiani e isole e aquiloni di sogni ricordi rimpianti e inganni di stelle e lune di preti e sciamani di maghi fate e lestofanti dei fetori dei profumi di grida e lacrime di sangue di sudore di baci e labbra rosse di desideri e speranze di bestie e santi di poeti e pittori di cantanti e menestrelli di preghiere e bestemmie di vedove e orfani di profughi di morte e di pietà di compassione e umanità di educazione e irriverenza di regole e teoremi

sono stanco…” ( Cdb – 2009)

 

Nato a Napoli non ho frequentato scuole degne di tale nome. Al compimento dei diciott’anni dopo il conseguimento del diploma sono subito stato assorbito dal lavoro soprattutto per motivi di sostentamento precludendomi la cosiddetta “Laura”. In compenso ho la laurea della strada, un master in sopravvivenza e vivo tutt’ora di espedienti. Amo leggere più che scrivere ed avendo raggiunto un’età che mi concede il lusso di dire ciò che penso non percorro strade che conducono al perbenismo bensì all’irriverenza. Non amo molto questo tempo e la conseguente umanità per cui sono definito un misantropo; ciò non toglie che la solitudine non precluda l’essere socievole e come tutti i solitari le persone le scelgo; il resto le guardo da lontano, senza avvicinarmi troppo. Se è vero che ogni mattina ognuno di noi fa una guerra per combattere il razzista, il moralista, il saccente che vive in noi, non ho alcun interesse nello scoprire che qualcuno questa guerra l’abbia persa e dunque la evito. Il resto sono cazzi miei e non ho intenzione di dirvi altro altrimenti, come Sanguineti, dovrei lasciarvi cinque parole che vi assicuro non vi piacerebbero.