Antico Opificio Serico di San Leucio: dopo le difficoltà del passato, le speranze dell’avvenire

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di Alessandro D’Orazio

 

È notizia di qualche anno fa la chiusura a seguito di difficoltà economiche dell’attività dell’Antico Opificio Serico di San Leucio, una delle eccellenze nella produzione della seta nel Mezzogiorno. In un’epoca in cui continuare la produzione di questo bene era divenuto poco conveniente anche per le storiche famiglie di setaioli, gli unici mezzi per il proseguo delle attività erano consistiti in una delocalizzazione del prodotto. La scelta non si rivelò, però, efficace e l’impresa subì un inesorabile declino.

Poco dopo, in sede di asta giudiziaria, vennero rilevati gli immobili e i macchinari dell’antico opificio al fine di recuperare non soltanto la vocazione industriale del sito, ma anche la produzione serica. Per questa ragione, la principessa Beatrice di Borbone, in rappresentanza della Casa Reale che tanto lustro portó alle industrie dell’epoca preunitaria, fu presente nel 2015 alla inaugurazione del nuovo Setificio Leuciano. 

La ripresa produttiva, che ha inteso sottolineare il connubio tra tradizione e modernità, tra storia e contemporaneità, tra passato e presente sta facendo oggi emergere i primi positivi risultati nel solco di quella sfida industriale iniziata secoli prima. Il Setificio è stato il più antico ma anche l’ultimo opificio in attività nella Real Colonia di San Leucio e vederlo rinascere a nuova vita rappresenta, dunque, un orgoglio per l’intero Paese.

Con una gamma di 30mila disegni e 760 motivi, l’Antico Opificio Serico è una azienda che tramanda la tradizione serica, trasmettendo le antiche regole del sentire e vivere l’arte del tessuto pregiato. Esclusivi design Made in Italy e una sapienza d’arte antica alimentano ancora oggi la bellezza, l’eleganza e la raffinatezza di questa antica maestranza. Quasi duecentocinquanta anni sono passati da quel 25 marzo 1776, quando Ferdinando IV di Borbone, re delle Due Sicilie, fondava la Real Colonia della Seta di San Leucio e si spera che altrettanti ne passino per il bene di una eccellenza tutta italiana.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.