Faber e la figura della donna come simbolo di sacrificio. Evento di musica e poesia al Teatro Gelsomino.

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Con questo evento, ideato e curato dalle docenti Giusy Capone e Giusy Cirillo abbiamo voluto rendere omaggio ad un poeta immenso della nostra cultura. Un cantautore che ha posto al centro del suo percorso musicale la figura della donna, simbolo di sacrificio”. È così che Gennaro Castaldo, presidente dell’Associazione culturale “La fonte delle muse”, ha presentato l’evento dedicato alla figura di Fabrizio De André. Lo spettacolo dal titolo “Le passanti” avrà luogo sabato 9 marzo presso il teatro Gelsomino di Afragola. Nel corso della serata, all’insegna di musica, poesie e monologhi, fungerà da fil rouge tra le varie performance la figura femminile nella poetica del cantautore genovese, con particolare riferimento alla violenza sulle donne, tema assai attuale e fondamentale.

Giusy Capone
Discutiamo della serata con la professoressa Giusy Capone, direttrice artistica dell’evento: I testi di De André sono ricchi di spunti e di riflessioni su questioni di carattere sociale e anzi il filo conduttore della serata riguarda la figura della donna, “simbolo di sacrificio”. Quanto è attuale la posizione di De André?
 La posizione di De André è attuale e contemporanea. La donna sgomita per affermarsi, per saltare gli ostacoli che la quotidianità le pone. È fagocitata dalla cura dei figli, della casa, del lavoro. Tenta di affermare se stessa con coraggio, determinazione ed, appunto, sacrificio, compiendo piccole e grandi rinunce. Si offre volontariamente ad un ideale, sempre a viso aperto e spinta da inesauribile energia.
Lei, tra le altre cose, ha curato il Prologo e l’Epilogo della serata, facendo riferimento a brani della tragedia classica. Può brevemente illustrarci i motivi di questa scelta? “Ho scelto di portare in scena le figure di Antigone e Medea, quali simboli di donne che affrontano a muso duro le battaglie per affermare la propria volontà, paladine d’un pensiero libero e senza catene; in grado di compiere gesti estremi per seguire le Leggi non scritte del cuore.”
Nell’organizzare questo evento avete effettuato una precisa scelta di campo: coinvolgere i giovani delle scuole secondarie. Come hanno reagito al confronto con i testi di De André?
” I ragazzi a cui abbiamo proposto alcuni testi di De André non conoscevano la sua musica, il suo spessore poetico. Sono stati accompagnati gradualmente, attraverso l’ascolto e la riflessione. La loro reazione è stata inizialmente di difficoltà di comprensione di un linguaggio lontano dal loro e, poi, pian piano di crescente interesse.”
​Altro elemento centrale della serata è il coinvolgimento di giovani artisti napoletani, accanto a musicisti affermati. È una chance per le giovani generazioni, un messaggio che vuole premiare il merito e la passione?
 “Certo! Generazioni e vissuti differenti che si confrontano, interagiscono e dialogano. Ciò che ci aspettiamo è la nascita della consapevolezza che chi lavora duramente, mettendoci il cuore, riesce ad esprimere i propri talenti.”
Ringrazio la professoressa Giusy Capone per la cortese disponibilità.

Simona Barra nasce a San Giorgio a Cremano 22 anni fa. Ha studiato al liceo classico Garibaldi di Napoli e ora frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso la Federico II. Appassionata di cinema, musica, libri e sport ha iniziato quest'anno la collaborazione con il Domenicale News.