Fiori d’arancio? Solo con il Covid Manager

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di Gianluca Spera

Quando tutto sembra perduto, ecco che arriva la figura professionale che fa al caso nostro: il covid manager per matrimoni, una sorta di maestro di cerimonie o un navigator al tempo della pandemia.
Credete che sia uno scherzo? No, è tutto vero.
Il CM avrà compiti delicatissimi e funzioni importantissime.
Vediamole nel dettaglio.
Il decreto appena approvato dal governo prevede che il CM deve controllare che:
1) venga rispettata la segnaletica per il distanziamento fisico;
2) le barriere di plexiglas siano state posizionate nei luoghi in cui è necessario, come nelle reception, nei bar e nell’area buffet;
3) siano presenti dispenser di igienizzante;
4) gli ospiti, i dipendenti e i collaboratori rispettino i comportamenti di prevenzione.
Inoltre, è tenuto a verificare:
5) il rispetto del protocollo da parte degli ospiti e dei lavoratori della struttura, evitando assembramenti e verificando che le mascherine siano sempre indossate quando previsto;
6) l’elenco dei partecipanti conservandolo per un periodo di 14 giorni nel caso si dovessero verificare delle positività, in modo da favorire il tracciamento;
7) che sia garantito un rapporto tra addetti al controllo e ospiti non inferiore a 1 ogni 50 ospiti.
Un lavoro immane e impegnativo che richiede preparazione, abnegazione ed esperienza.
Col tempo si potrebbe anche pensare a estendere le mansioni del CM.
Per esempio, potrebbe distribuire le bomboniere e i confetti al posto degli sposi, dopo averli sanificati naturalmente.
Potrebbe allestire la stanza per la prima notte di nozze, dotandola di tutti i dispositivi indispensabili alla buona riuscita dell’evento e fornendo agli sposi anche una duplice copia del manuale Pregliasco per consentire che le operazioni si svolgano nel rispetto dei protocolli.
Potrebbe addirittura accompagnare i neo coniugi durante il viaggio di nozze, suggerire le mete sulla base dell’andamento epidemiologico, suggerire itinerari, studiare il menu dei ristoranti, scegliere i posti sull’aereo, tenere una lezione sull’arte moderna, fare da Cicerone, scattare foto, prevenire truffe o rapine indicando i quartieri da evitare, trovare un legale per eventuali separazioni/divorzi.
Insomma, una figura di cui si sentiva assolutamente il bisogno; una figura che dovrebbe essere inserita anche in altri settori, non solo quello dei matrimoni.
Ci vorrebbe un CM alle partite di calcetto, sulla spiaggia, negli impianti sciistici, nelle piscine al chiuso e all’aperto, al cinema, al teatro, durante battesimi, comunioni, cresime, nozze d’oro, d’argento e di bronzo, addii al celibato/nubilato, adulteri, scambi di coppia.
Insomma, prendi la cornetta. Il covid manager ti aspetta.

Gianluca Spera, classe 1978. Di professione avvocato da cui trae infinita ispirazione. Scrittore per vocazione e istinto di conservazione. I suoi racconti “Nella tana del topo” e “L’ultima notte dell’anno” sono stati premiati nell’ambito del concorso “Arianna Ziccardi”. Il racconto “Nel ventre del potere” è stato pubblicato all’interno dell’antologia noir “Rosso perfetto-nero perfetto” (edita da Ippiter Edizioni). Autore del romanzo "Delitto di una notte di mezza estate" (Ad est dell'equatore)" Napoletano per affinità, elezione e adozione. Crede che le parole siano l’ultimo baluardo a difesa della libertà e dei diritti. «L'italiano non è l'italiano: è il ragionare», insegnava Sciascia. E’ giunta l’ora di recuperare linguaggio e ingegno. Prima di cadere nel fondo del pozzo dove non c’è più la verità ma solo la definitiva sottomissione alla tirannia della frivolezza.