Giovani scrittori esordienti: “Diario di un meteoropatico” di Vincenzo Petrone

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di Gemma Delle Cave

“Diario di un meteoropatico”, primo libro di Vincenzo Petrone, giovane architetto napoletano di 28 anni e artista a tutto tondo, è uscito lo scorso 24 aprile, in pieno lockdown, dopo varie guerre interiori e vari ripensamenti. Come ci ha spiegato l’autore “è una raccolta di pensieri, immagini, idee, fotografie, odori, sapori, sensazioni tattili, congetture e scatti di luoghi vissuti. Cose sfregate coi polpastrelli e persone conosciute abbastanza bene. Terreni, talvolta, inesplorati, contenuti nella scatola cranica, come una sorta di lista della spesa. Un elenco di riflessioni, un report nato dalla relazione sensoriale che c’è tra l’esterno e le impressioni che si formano dentro, tante polaroid di quei precisi momenti”.

Le pagine del libro di Petrone sono istantanee “scritte” in maniera cronica di attimi di vita vissuti sin da quando era ragazzo. Un po’ come il diario che ognuno di noi ha tenuto da adolescente, e forse continua a tenere, perché ha il bisogno di mettere per iscritto il suo flusso di pensieri e le sensazioni provate in ogni attimo catturato tra le pagine, affinché possa imprimersi nella mente e mai essere dimenticato. Essendo frutto di una self-publishing, in quanto Vincenzo ha autopubblicato “Diario di un meteoropatico” con Amazon, il layout di pagina, l’editing, la copertina, i tre quadri all’interno del libro, e tutti gli scritti sono stati interamente pensati e realizzati dall’autore stesso.

Vincenzo, cosa ti ha spinto a scrivere?

Non c’è stata una spinta, è stato un naturale crescere. Avevo questa necessità, non ce la facevo a tenere dentro determinate cose e ho iniziato a scrivere. Poi diventa un po’ come quando sei piccolo: prima scrivi male e poi impari ad avere una grafia migliore, una velocità maggiore di scrittura, nonché una miglioria riguardo i contenuti. Ecco, io sono ancora a quando sei piccolo e scrivi male.

Scherzi a parte, non è finta modestia o sminuire quello che faccio, quello che faccio mi viene naturale. Io amo fare quello che faccio, non mi “spremo” per scrivere qualcosa, non ci sono sofisticatezze. Scrivo quello che mi viene e come mi viene: se piace, sono al settimo cielo, in caso contrario, ahimè!

Amo scrivere quello che sento, penso che sia un po’ come un social network reale, questo è un ossimoro, perché i social sono nell’etere, non sono solidi. È una condivisione precisa di quello che sento con chi mi legge. E mo ci vuole, senza filtri.

Raccontaci un po’ il dietro le quinte del tuo libro. Volevi rivolgerti a un tipo di pubblico in particolare?

“Diario di un meteoropatico” è una raccolta di poesie. Lo so, già l’ho detto. Queste non sono tutte recenti, alcune hanno parecchi anni, altre naturalmente no. Ho sempre voluto condividere quello che pensavo in forma di scritti, infatti ho un blog su WordPress, dove purtroppo, vuoi per il tempo, vuoi per il lavoro, non ci scrivo da tantissimo e che si chiama proprio come il libro, “Diario di un meteoropatico”. Il blog è una raccolta di pensieri, molto simile al libro. Per quanto riguarda il pubblico, non pensavo di rivolgermi ad una fascia d’età o etnia o altro, perché sono vecchio dentro, ma sono giovane all’anagrafe. Questo contrasto generazionale ha fatto sì che il mio libro possa essere letto un po’ da tutti, grandi e piccoli, magari non i piccolini, ma da un bel range di persone, spero.

Hai detto che questo libro è il risultato di un mix di pensieri raccolti da quando eri giovanissimo. Come mai hai aspettato tanti anni prima di pubblicare i tuoi versi a “briglie sciolte”? Non ti sentivi pronto?

Hai ragione, all’inizio non ero prontissimo, avevo 17 anni, tra l’altro non ero nemmeno consapevole di quello che stavo facendo. Mi veniva, lo facevo, però niente di che. Non avrei mai pensato di far leggere a qualcuno il mio “diario”. Eppure, non è andata così. Quest’anno, dopo varie prove stampa in case editrici che mi chiedevano veramente tantissimo, ho deciso di pubblicare con Amazon.

Stai pensando già di scrivere un secondo libro?

Già sto scrivendo un secondo libro. Sarà sempre una raccolta di poesie, (l’ho detto che non so raccontare, però so descrivere), ma illustrate. Avranno quasi tutte un tema comune, quello degli scenari, cioè scrivo di persone, situazioni, emozioni e sentimenti, cose, ma quasi sempre come scene, come luoghi, che naturalmente danno dei sentimenti, delle sensazioni. Prima descrivendoli con parole, poi nella pagina accanto in forma di collage (ecco che ritorna il “sempre fare arte”, il mio mantra cronico).

Consigli per incoraggiare altri giovani aspiranti scrittori?

Io non voglio dare consigli a nessuno scrittore, perché non sono uno scrittore. Ma posso dire sicuramente, bianco su nero, di fare quello che vi fa stare bene, tranne se nuoce a qualcuno. In special modo, l’arte. Fate arte! A me scrivere e dipingere fa stare bene. A me fare arte cambia la giornata e può cambiarvi la vita. Garantito. Per chi scrive, in generale, vale anche la lista della spesa ed i post-it lasciati sul frigo. Fatelo e basta, se amate quello che fate, quello che scrivete, il modo in cui scrivete, se vi serve ad esprimere un concetto, un’idea, se stessi, l’arte è questo: è espressione, è come dire “io sono così e faccio così, stop”. Quindi fatelo! Naturalmente per la vendita, il commercio, la distribuzione di un vostro prodotto, questo verrà modificato, smussato su quelle che possono essere delle linee guida, delle convenzioni, insomma, ci siamo capiti, ma voi continuate a fare quello che vi fa stare bene.

A chiunque avesse la curiosità di scoprire i pensieri e i dipinti di Petrone, linkiamo il libro, di 52 pagine in italiano, tranne una poesia in napoletano, acquistabile su Amazon sia in versione cartacea che ebook in formato Kindle: https://www.amazon.it/Diario-meteoropatico-VincenzoPetrone/dp/B087CVH1WP/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=R2VSSRDK9SU9&dchild=1&keywords=diario+di+un+meteoropatico&qid=1590767662&sprefix=diario+di+un+meteo%2Caps%2C167&sr=8-1

Se volete seguire, invece, più da vicino la sua attività, ecco il profilo instagram di Vincenzo: @vincenzo__petrone

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…