“Human Library”: la biblioteca umana di Copenhagen dove le persone diventano libri

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di Alessandro D’Orazio

La “Human Library” di Copenhagen in Danimarca è una biblioteca vivente, dove le persone si trasformano in libri con storie da raccontare e ascoltare. Apparentemente si presenta come una comune biblioteca con addetti e cataloghi da consultare; la differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine, ma iniziare una conversazione di circa 30 minuti con una persona in carne e ossa.
Ogni lettore sceglie dunque il proprio “libro vivente” in base ai titoli che sintetizzano la sua storia. C’è “il senzatetto”, “il nudista”, “la donna islamica” e così via. Brevi frasi con lo scopo di incuriosire e suscitare reazioni accompagnano i “libri parlanti”.

La Human Library è nata nel 2000 dall’idea di due fratelli, Ronni e Dany Abergel, e dei colleghi Asma Mouna e Christoffer Erichsen, suscitando nel tempo grande curiosità e interesse. Il progetto è stato successivamente esportato in circa 80 Paesi in tutto il mondo. Una trovata vincente in grado di abbattere la diffidenza e favorire il dialogo tra le persone. Inizialmente aperta otto ore al giorno per quattro giorni consecutivi, la biblioteca umana vanta oggi una presenza in ben sei continenti grazie soprattutto al contributo dei volontari che si pongono al servizio della libreria.

I libri viventi sono spesso persone che hanno la consapevolezza di essere legate a stereotipi e pregiudizi ma sono anche uomini e donne desiderosi di scardinarli attraverso la narrazione della propria esperienza di vita. La scelta delle tematiche su cui fondare il dibattito è libera e converge verso più obiettivi, che contemporaneamente sono diventati anche i valori su cui si fonda la realtà culturale danese: sfidare i pregiudizi, combattere la discriminazione, prevenire i conflitti e contribuire a creare comunità più inclusive e coese attraverso le differenze culturali, religiose, sociali ed etniche.

Sebbene le difficoltà non siano mancate, il progetto dei fratelli Abergel è stato accolto positivamente sin dall’inizio e a partire dal 2008, con l’arrivo del progetto anche negli USA e in Canada, ha conosciuto una vera e propria impennata. Oltre a mettere a disposizione gratuitamente libri umani, l’organizzazione offre percorsi di formazione per gli assistenti sociali dell’Institute of Social Work di Copenaghen e per il personale di grandi realtà aziendali. I suoi servizi sono famosi in tutto il mondo, tanto che tra i suoi clienti più noti figurano nomi importanti come eBay, IKEA, Heineken, Microsoft, il Fondo Monetario Nazionale (FMI) e tanti altri.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.