LA MATTANZA IN NOME DI DIO

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Sono giornate di dolore e di riflessione; il dolore e l’umana pietà per 12 persone barbaramente trucidate da un mini commando composto da tre persone, tre “difensori” dell’Islam, due fratelli di origine algerina ed un diciottenne che ha fatto da autista, quest’ultimo già catturato. L’attacco sferrato contro la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, alle 11,30 di ieri , nel pieno centro di Parigi, mentre era in corso una riunione di redazione, ha causato 12 vittime. Inutile soffermarsi sulla dinamica:una vera e propria mattanza, colpi di kalashnikov contro i presenti, a raffica…Il Presidente Hollande, accorso subito dopo l’attentato, ha parlato di “inaudita violenza”. L’ultima vignetta del giornale , profeticamente, ritraeva un miliziano che imbracciava un fucile e prometteva gli “auguri” per il mese di gennaio. Quasi una premonizione; tutta la redazione era consapevole del grave pericolo che si correva, eppure mai nessuno di loro ha pensato di arretrare o di imbavagliare la voce della satira che permeava le pagine del giornale. Questi uomini hanno pagato per aver pubblicato vignette in cui si ritraeva satiricamente il califfo dell’ Isis Al Baghdadi con una bomba sul turbante in fase di scoppio. Per vendetta hanno ucciso,accecati dall’odio , i due fratelli difensori dell’Islam.


Ma nessuna ragione ideologica giustifica la ferocia dei due giustizieri contro l’inerme poliziotto che chiedeva pietà, già a terra, indifeso, in questo hanno dato prova di grande” coraggio”, ammazzandolo senza pietà. Due reclute molto sprovvedute; hanno commesso evidenti imprudenze, hanno perso i documenti, si sono presentati all’indirizzo sbagliato, diciamo degli impreparati, questa la loro firma all’attentato. Ma belve, quello si, accecati da un odio feroce , indottrinati a dare vita ad uno scontro tra civiltà , essi stessi reclutavano nuove leve da mandare in Siria per l’addestramento ad una guerra che nessuno vuole, anche tra gli stessi islamisti moderati, ma che purtroppo tra queste frange estremiste appare come un guerra santa. Una guerra contro l’Occidente, contro la nostra civiltà, adusa al libero pensiero e alla libera espressione, contro una Francia , già protagonista della madre di tutte le rivoluzioni nel 1789, che rivendica, attraverso ogni sua espressione, la libertà di opinione e di satira. Hebdo lo sapeva di rischiare, eppure non è arretrato di un passo, lo sapeva Stephane Charbonnier, 47 anni, in arte Charb. In Francia la voce della libertà grida alta; lo scrittore e saggista francese Michel Houellebecq nel libro “Submission”immagina la Francia nel 2022, piegata all’Islam, in cui le donne non possono più lavorare e sono coperte dalla testa ai piedi. Un ritorno al Medioevo, forse peggio…Anche lui in pericolo di vita! Nel 1989 la “fatwa” colpì lo scrittore Salman Rushdie, reo di aver offeso il profeta Maometto nel suo libro “I versetti satanici”, successivamente il regista olandese Theo Van Gogh fu brutalmente assassinato ad Amsterdam mentre girava il film ““Submission”. La Francia ieri ha vissuto il suo 11 settembre, tutta l’Europa ed il mondo occidentale sono indignati e si sono stretti intorno ad essa e al suo popolo, ma questo attentato provoca, oltre che indignazione, un senso di sconcerto per la vulnerabilità dei nostri sistemi di sicurezza, inadeguati a fronteggiare una violenza che non conosce regole né organizzazione se non una folle volontà di azzerare tutto quello che osa opporsi al pensiero unico di un Islam feroce e giustizialista, che non è quello di cui parlava il grande profeta nel Corano.

Quando si legge il libro di Maometto, con la mente sgombra da veleni e false ideologie, nulla di quello che accade in queste azioni scellerate può essere giustificato in nome di Dio, è solo una vile mattanza!

Tra scuola e fantasia, tra giovani e ricordi, tra innovazione e tradizione, tra torto e ragione, il cammino e le riflessioni di una donna sempiternamente alla ricerca della verità.