Milan vs Napoli – Anima, cuore e attributi – Mirko Torre il Domenicale news

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di Mirko Torre

 

Aldilà del risultato, a questi ragazzi non si può proprio dire nulla. Il Napoli si presenta a San Siro con 16 giocatori di movimento e fa la partita dal primo minuto.

I ragazzi di Spalletti dettano i ritmi di un match che per gran parte della tifoseria doveva essere un massacro annunciato.

In mancanza dell’ossatura tecnica della squadra, quello che serviva era lo spirito di abnegazione, la voglia di lottare su ogni pallone vagante e la cattiveria anche di spendere un fallo quando necessario.

Tutto questo c’è stato, condito certo da una buona dose di fortuna che questa volta ha girato a favore degli azzurri, dopo i punti persi in modo rocambolesco contro l’Empoli.

Pronti via e il diamantino macedone la insacca alle spalle di Maignan, colpevole solo di essersi affidato alla marcatura debole di Tonali proprio su Elmas. Da quel momento in poi è una lotta fisica e psicologica sul campo, col Milan privato di alcuni dei suoi migliori giocatori e il Napoli delle seconde linee ormai collaudato che ha tenuto botta e anzi ha messo pressione ai rossoneri anche quando si poteva solo gestire.

Monumentale Petagna in avanti a fare reparto da solo, per aprire spazi a un Lozano coraggioso a recuperare e sporcare palloni pericolosi nella metà campo partenopea.

La perenne sensazione di ansia ogni volta che Ibrahimovic sembrava arrivare sul pallone viene spazzata via da una prestazione magistrale di Juan Jesus e Rrahmani, il 5 in particolare ha giocato la sua miglior partita da inizio stagione mettendosi in tasca prima lo svedese e poi Giroud negli ultimi minuti della ripresa.

Tante le polemiche per il gol annullato a Kessie a 2 minuti dalla fine, per presunto fuorigioco “passivo”, polemiche che non sussistono perché Giroud commette fallo su Jesus e il gol sarebbe stato da annullare in ogni caso, come confermato anche a Pressing e Domenica Sportiva.

Chi parlava di ridimensionamento dopo la sconfitta con l’Empoli è costretto subito a ritrattare la propria versione, perché al netto di tutte le assenze ed episodi sfavorevoli, il Napoli è secondo in classifica a 4 punti dalla schiacciasassi Inter, e con la consapevolezza che con la squadra al completo quest’anno non ce n’è per nessuno.

Spalletti ha donato al Napoli un’anima grande, che più del bel gioco sta esaltando la piazza partita dopo partita, simboleggiando un amore per la maglia che non vedevamo dalle stagioni di Maurizio Sarri. Tutti sono fondamentali e tutti si fanno trovare pronti, l’ennesima prova l’ha data Lobotka, subentrato a Demme nel momento più complicato della partita, che è riuscito a prendersi sulle spalle il centrocampo azzurro e a liberare Anguissa dalle difficoltà che gli si erano presentate.

Il Napoli vince 1-0 e si riporta lì dove merita di essere, in attesa dei grandi ritorni ormai dopo le vacanze di Natale. Quello che è certo è che questi ragazzi meritano tutto il sostegno che possiamo dargli, perché stanno creando qualcosa che difficilmente potevamo immaginare qualche settimana fa quando usciti da Milano sponda neroazzurra sembravamo un esercito mutilato dagli infortuni.

A testa alta e spalla a spalla, inseguiamo il sogno.

Mirko Torre, classe 1997, nato a Roma in piena generazione Z, appassionato di calcio, musica e del mondo. Studente universitario, cerco di dare un senso a quello che per me è prima una passione e poi un sogno, la scrittura.