Napoli si prepara a ospitare il G20. Ambiente e proteste al centro del summit

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di Alessandro D’Orazio

Per due giorni, da giovedì 22 a venerdì 23 luglio, nelle sale di Palazzo Reale i grandi della Terra si riuniranno a Napoli in occasione del G20. Al centro della convention sarà posto l’ambiente con specifico riferimento alla tutela delle biodiversità, del clima e al risparmio energetico. Tuttavia ad accogliere i partecipanti vi saranno anche le accese proteste degli ambientalisti, i quali reclamano maggior concretezza da parte dei principali Stati industrializzati del vecchio continente.

 

“Sarà la solita conferenza inutile”, lamentano gli ambientalisti, mentre mostrano i sacchetti della spazzatura con i volti dei ministri europei dell’Ambiente. In corrispondenza del summit ufficiale i manifestanti si riuniranno presso i locali dell’università Federico II per dar vita a un controforum ribattezzato “Bees against G20”, perché “le api non sono solo essenziali al funzionamento dell’ecosistema, sono anche un esempio di cooperazione dal basso, di mobilitazione in sciame, di quel processo di partecipazione e di azione di cui abbiamo tutte e tutti bisogno per ribaltare il modello che ci sta conducendo al disastro”.

 

Da Napoli parte quindi la scommessa “Green” per 48 serrate ore di confronti tra ministri, diplomatici e delegazioni di tecnici. Approcci basati sugli ecosistemi e soluzioni che mettono al centro la natura per stabilire modelli e mezzi in grado di affrontare il cambiamento climatico, la biodiversità e la povertà. Tanti i temi che verranno affrontati: dalla tutela e ripristino dei suoli degradati, alla gestione sostenibile dell’acqua, alla protezione “rafforzata” dei mari.

 

Senza dimenticare il contrasto all’inquinamento plastico marino. E poi la cooperazione per l’uso sostenibile delle risorse, il ruolo dei governi centrali a supporto delle città circolari. E ancora l’educazione, lo sviluppo delle capacità, la finanza verde.

 

Una partita complessa e aperta su più fronti che il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani spera di chiudere positivamente, nonostante le dichiarazioni poco ottimistiche dei giorni scorsi: “In questo momento abbiamo tutti i team al lavoro e vi posso garantire che fatichiamo a raggiungere un documento unificato e stiamo parlando di 20 Paesi, non di 160”. Da quanto si preannuncia sarà quindi una due giorni decisamente incandescente.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.