Napoli- Udinese: Le pagelle di Pasquale Lucchese.

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Doveva essere un tranquillo giovedì di Coppa Italia, con il Napoli detentore del trofeo, che in un San Paolo, ancora una volta semi-deserto, affrontava l’Udinese priva del suo longevo bomber Di Natale. Quando in campo ci vanno Napoli, Udinese e un albanese naturalizzato greco, di nome Kone, tutto può succedere, anche trasformare il tranquillo giovedì, in una serata thrilling, con annessa lotteria dei rigori, esattamente un mese dopo (22/12-22/1) Doha (chi ama non dimentica! Cit.).
E pensare che dopo una manciata di minuti, proprio un rigore potrebbe regalarci il vantaggio, ma Mertens, che a Doha aveva sbagliato il suo tiro dagli 11 metri, spara sulla traversa, imitando il Di Biagio di Francia ’98. La partita vive di fiammate e di sprazzi, il Napoli tiene palla, ma non incide: la testa di Gabbiadini esalta il giovane Scuffet, il sinistro di Gargano finisce la sua corsa sul palo.
L’Udinese si difende e prova a giocare di rimessa. Nella ripresa, proprio su una fulminea ripartenza, arriva la rete del vantaggio bianconero, firmata da Thereau. Il Napoli si riversa nella metacampo avversaria, Zapata si ‘butta’ (accentua la caduta) nell’area di rigore friulana, e Orsato indica il dischetto. Mertens è in campo, ma saggiamente dagli 11 metri va Jorginho, rigorista ai tempi del Verona (benché l’italo-brasiliano a Doha non aveva realizzato il suo penalty), che porta il Napoli sull’1-1. La partita tra pochi sussulti, compreso il secondo giallo a Widmer (giusto), scivola via verso i supplementari.


Nei primi 5 minuti è solo Udinese, Andujar sale in cattedra, poi Marek si inventa un gol fantastico, da applausi: 2-1, 11 versus 10, inizi a organizzarti per il prossimo turno, ma hai dimenticato che in campo, dal minuto 73 , c’è lui: Panagiotis Giorgios Kone. Di lui, su wikipedia si legge: nel mese di dicembre realizza, nel giro di tre giorni, due reti in trasferta al Napoli, entrambe decisive per il risultato finale: dapprima sigla il momentaneo 2-2 (vincerà poi il Bologna per 3-2) nella sfida di campionato, con una spettacolare sforbiciata– che gli vale l’inserimento tra i finalisti al Fifa Puskàs Award quale gol più bello dell’anno; mentre nel successivo ottavo di finale di Coppa Italia segna allo scadere la rete del 2-1, che elimina i detentori della Coppa e qualifica il Bologna ai quarti.
Il greco, albanese di nascita, non si smentisce e sul finire dei primi 15 supplementari, con una mezza-sforbiciata, inventa un gol di pregevole fattura, che riporta il punteggio sul 2-2. Come a Doha, e come il 22 di un mese prima, si va ai rigori. A mutare è la sequenza, con i bianconeri che tirano per primi, e soprattutto la ‘durata’ della lotteria. Questa volta ‘bastano’ i primi 5 tiri: al quinto arriva l’errore decisivo degli ospiti con Allan, sulla cui conclusione è superlativo Andujar (la parata dell’argentino ricorda quella decisiva del suo collega brasiliano a Doha!); il nostro Pipita spiazza Scuffet e regala al Napoli, detentore della bistrattata ‘Coppetta’, il passaggio ai quarti.
Pagelle:
Andujar: Regala sicurezza durante tutto l’arco dei 120 minuti di gioco, nei supplementari è superlativo in due occasioni; decisivo anche nella lotteria dei rigori con una parata tutt’altro che facile. Voto 7
Britos: Un errore grave ad inizio del primo tempo supplementare, e non è il solo. Voto 5.5
Henrique: Non sempre posizionato bene, discreto in impostazione. Voto 6-
Mesto: Prestazione ampiamente positiva per l’ex di giornata, condita da un salvataggio sulla linea di capitale importanza. Si propone e va vicino al gol del 3-1; freddo dal dischetto. Voto 7
Strinic: Qualità e quantità, qualche piccola sbavatura. In difficoltà atletica nel finale. Voto 6.5
Gargano: Corre come un forsennato, il palo gli nega la gioia del gol. Buona la prova anche in fase di impostazione. Voto 7
Jorginho: Partita a fasi alterne, meglio nel II tempo. Due su due dal dischetto. Voto 6.5
Hamsik: Alterna preziosismi e invenzioni a macroscopici errori; il gol è di straordinaria bellezza. Implacabile dagli 11 metri. Voto 7-
Mertens: Sbaglia tutto, dopo 3 minuti ha il pallone per mettere in discesa il match, rigore sulla traversa. La loro prima rete nasce su un contropiede che ‘innesta’ lui con la sua smania di dribbling; al 120° ha sulla testa, il pallone per farsi perdonare: conclusione alta. L’unico merito, non di poco conto, è il secondo giallo che procura a Widmer. Voto 5-
Gabbiadini: Fatica a trovare la posizione, non trova la giocata. Voto 6 (di fiducia)
Zapata: Fa a sportellate per 105 minuti, si procura due rigori (uno ‘quasi’ inventato), macchinoso come sempre. In diverse occasioni, non è il solo, si intestardisce con il pallone tra i piedi. Voto 6+
Subentrati:
De Guzman: Non si segnala per alcuna giocata riuscita, prestazione opaca, salvata solo dal rigore realizzato. Voto 6
Callejon: Ci prova, ma non appare in serata. Voto S.V.
Higuain: Entra in tempo per trasformare il quinto e decisivo penalty. Voto 6.5
Benitez: Rivoluziona l’undici iniziale. Il Napoli gioca ad intermittenza, regala sprazzi di buon gioco, ma anche tanti momenti di ‘anti-calcio’. Una prestazione ‘neutra’, né positiva, ma neanche negativa, come in tanti dipingono quest’ottavo di finale contro una squadra ostica e che da sempre ci fa penare.
Arbitro: Il primo rigore si può (e si deve) fischiare, il secondo molto (molto) meno. Sul secondo giallo, non ci sono molti dubbi. Ha confermato la tendenza delle ultime partite di questi ottavi, con le ‘big’, in qualche modo, ‘tutelate’. Voto 5.5
Udinese: Squadra fastidiosa, a cui va riconosciuto il merito di aver lottato strenuamente e di aver condotto il Napoli fino ai calci di rigore. Ai titolari vengono affiancati diversi giovani interessanti e di prospettiva, se poi in rosa hai Kone, quando giochi al San Paolo, parti con un gol di vantaggio. A fine gara, Stramaccioni definisce questa sfida ”la migliore prestazione stagionale” della sua squadra.
Soffrendo, ma con merito, si arriva ai quarti della Coppa Italia, dove sempre in gara secca al San Paolo, sarà di scena l’Inter. La compagine nerazzurra rafforzata da questo mercato di gennaio (Podolsky e Shaqiri se ‘girano’, sono giocatori che in questo campionato possono fare la differenza), potrà essere, a mio avviso, una delle principali antagoniste del Napoli, per la lotta al terzo posto. Di sicuro i meneghini guidati da Mancini, ci contenderanno l’accesso alle semifinali di quella coppetta, il cui logo è stampato sull’azzurro delle nostre maglie. Una Coppa verso la quale si contrappongono, una (falsa) snobbistica indifferenza e un (logico) desiderio di conquista.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!