NAPOLI vs CAGLIARI 3-3

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Sembrava una tranquilla domenica pomeriggio: in 30 minuti due reti al Cagliari di Zeman, e partita in pugno. Sembrava. Da quel momento inspiegabilmente il Napoli si fa timoroso, palesando con inaudita ferocia i soliti tratti da eterna incompiuta.


Subisce la reazione dei sardi, spreca un paio di potenziali contropiedi, e permette ai rossoblu di rientrare nel match con Ibarbo. Per fortuna il primo tempo va in soffitta, così puoi sperar che gli spogliatoi portino consigli e invece, nella ripresa pronti e via, punizione per i nostri avversari. Lo schemino è di una semplicità disarmante: pallone soffice soffice sul secondo palo, appoggio di testa sull’altro palo per il gigante Farias (172 cm); il tutto grazie al profondo sonno che colpisce gli azzurri, Rafael incluso, riesce alla perfezione. Tutto da rifare: l’incubo vissuto con il Palermo inizia a serpeggiar sul San Paolo, mai tanto gremito quest’anno. In qualche modo ci ritroviamo in vantaggio, ma terrore e angoscia sono dietro l’angolo. Accade che un’azione offensiva si trasforma in difensiva, con una serie di passaggi, ovviamente imprecisi, a-ritroso, che a rivederli ti vien voglia di piangere e imprecare, di far gesti inconsulti. Rafaelino, il nostro giovane portiere brasiliano appoggia su Koulibaly, il ragazzone pressato, anziché scaraventar il pallone ovunque, tenta una sorta di giocata su Ibarbo, perde il pallone, perde Ibarbo, e il Napoli perde 2 punti. La prossima volta, cari miei prodi, mettiamolo noi, il pallone nella nostra porta! Perché lasciare agli altri, il compito di finalizzare ciò che abbiamo graziosamente concesso? Rabbia e ira dominano la scena, l’ennesima occasione sprecata che ti lascia solo tanto, tanto amaro in bocca. Il terzo posto è l’obiettivo stagionale perché è questo il valore della squadra, ma soprattutto perché questa squadra soffre maledettamente di immaturità. Fosse matura, fosse cattiva, fosse ‘compiuta’, questa squadra raggiungerebbe il terzo posto senza patemi e ancor più potrebbe solleticare, le due pur superiori, battistrada. 

Pagelle

Rafael: Sul secondo gol ha responsabilità grosse, il pallone viaggia ‘morbido’ nell’area piccola. Bello l’intervento su Farias. Voto 5

Henrique: La sagra dell’orrore passa anche per il brasiliano. Voto 4.5

Koulibaly: Ibarbo gli sfugge in occasione della prima rete cagliaritana, imperdonabile l’ingenuità sul definitivo 3-3. Voto 4

Maggio: Indovina finanche il cross del 3-2… indietro soffre come tutti. Voto 5.5

Ghoulam: Furbo e intelligente in occasione della rete di Higuain, poi anche lui naufraga. Voto 5+

Inler: Gran gol con un bel tiro da fuori. Spesso in difficoltà. Voto 5.5

Gargano: Corre, recupera e perde tanti palloni, in affanno con il centrocampo sardo. Voto 5+

Hamsik: Inizialmente a sinistra, si sposta al centro, a destra, ma non incide mai. Tristemente evanescente. Voto 5

Callejon: Giornata negativa per lo spagnolo, non indovina nulla. Voto 5

De Guzman: Sfiora la rete nel primo tempo, la trova nella ripresa, svaria su tutto il fronte offensivo. Voto 6+

Higuain: Inizia bensissimo, il gol e tanta corsa, poi il solito nervosismo. Voto 6+

Subentrati:

David Lopez: Prova a dare ordine e quantità. Voto 5.5

Britos: S.V.

Benitez: Supplisce alle assenze di Insigne e Mertens inserendo De Guzman sulla linea dei trequartisti, a centrocampo con Jorginho squalificato, tiene in panca David Lopez. In difesa fa riposare Albiol, ma Henrique putroppo non lo ripaga della fiducia concessa. Poteva forse lasciar in campo l’olandese e provare la carta Zapata. Si dovrebbe capire quanto possa incidere un allenatore su una squadra che mostra una fragilità caratteriale endemica. Sulle palle aeree e sui calci da fermo continuiamo a far(ci) male. 

Arbitro: Pur non commettendo errori vistosi che condizionino l’andamento della gara, in più di una circostanza lasciano perplesse alcune sue decisioni. Mediocre. Voto 5

Cagliari: Squadra corsara, forgiata dal tecnico boemo. Si salverà senza problemi.

La sosta e gli infortuni sembrano aver pesato oltremodo su una squadra che, tra mille amnesie, appariva sul punto di trovare una sua continuità. Poche parole: si riprenda immediatamente la retta via.

Nato 43 anni fa a Napoli, da sempre residente a Casoria. Laureato in Storia alla Federico II, militante politico, impegnato nel mondo dell'associazionismo e del volontariato. Oltre alla storia, e alla politica, l'altra passione è il calcio, in particolare il Napoli. Il colore preferito è, ovviamente, l'Azzurro!