San Ludovico e il suo miracolo.

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Rientrato da poche ore da Roma, come migliaia di Casoriani, che hanno avuto il piacere -direi l’orgoglio- di partecipare ad un momento che di sicuro rimarrà nella storia della Chiesa e della nostra Città.
Una giornata cominciata con qualche nuvola di troppo e qualche goccia di pioggia dal cielo di Roma, ma che, appena iniziata la celebrazione, ha lasciato spazio ad un timido sole, fattosi poi più audace durante il rito della Santificazione.
Momenti toccanti per tutti: ognuno, a modo suo, ricorderà questa giornata attraverso personali emozioni. Suoni, colori, immagini, rimarranno indelebili nelle menti e nei cuori di quanti hanno affollato la stupenda Piazza S. Pietro.
Ciò che mi ha colpito di questa giornata è stato il sentimento di appartenenza che la città tutta ha saputo rappresentare, mai come oggi a mia memoria, così forte. Tutti, mondo ecclesiastico, associazionistico, fedeli e semplici cittadini, hanno sentito forte l’appartenenza, non nascondendo il proprio orgoglio.


foto3Oggi a Roma ho sentito molti dire, a chi ne chiedeva la provenienza, “vengo da Casoria”, e non come spesso accade, vengo dalla Provincia di Napoli. Oggi San Ludovico (dovremo abituarci a chiamarlo così) ha compiuto un suo ulteriore miracolo, ha fatto dimenticare i tristi momenti che anni fa molti casoriani vissero con il terremoto del 1980, facendo così spazio da domani, ad un nuovo ricordo, ricco di emozione di amore e gioia, ma soprattutto ha fatto si che la città si sentisse una Comunità, in cui aldilà delle differenze e aldilà delle peculiarità, tutti si sono stretti attorno a questo Frate, che ha reso orgogliosi i suoi concittadini.
Viviamo in un epoca dove la tecnologia aiuta a capire gli stati d’animo delle persone e ad interpretarne l’umore. Centinaia di foto, postate sui social network non solo della Piazza e di Papa Francesco eccezionale come sempre, ma anche della Città, da piazza Cirillo radunatasi come non mai per assistere alla Santificazione dal maxischermo allestito per l’occasione, all’oasi di San Ludovico stracolma anch’essa di fedeli, hanno dimostrato che oggi i Casoriani erano tutti uniti, come una grande e sola famiglia.
E se questo senso di appartenenza, questo sentirsi orgogliosi della propria città e del suo cittadino più famoso, potessero essere l’inizio di un nuovo percorso? Troppo facile essere pessimisti, ma almeno per oggi godiamoci questo momento magico e che a distanza di trentaquattro anni potremo definire un vero e proprio terremoto di umanità.

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