Si torna a scuola, ma per stadi e discoteche chiusura per almeno un altro mese

Condividi su

di Alessandro D’Orazio

Si torna a scuola, ma per stadi e discoteche chiusura per almeno un altro mese.

Mentre calano di poco i contagi da Covid-19, si dovrà attendere almeno un altro mese prima che riaprano stadi e discoteche. Il governo ha infatti deciso di attendere i primi dati sulla scuola, che dal 14 settembre ha riportato oltre otto milioni di alunni sui banchi. Nel frattempo si pensa di introdurre un allentamento delle regole per i treni ad Alta Velocità.

I vertici di Italo in queste ore hanno proceduto a sollecitare un pronunciamento del Comitato Tecnico Scientifico visto che il divieto di viaggio con una capienza superiore al 50% sta portando a gravi perdite l’azienda. Gli scienziati potrebbero
portare quindi il limite all’80% così come accade oggi per i treni regionali. La regola varrebbe anche per Trenitalia.

Su stadi, concerti, grandi eventi e discoteche invece la situazione è ancora in alto mare; gli scienziati sono convinti che sia impossibile tenere sotto controllo l’ingresso e l’uscita degli spettatori e anche il distanziamento sugli spalti.

Problema che a detta degli esperti non sarebbe risolto neanche se fosse reso obbligatorio l’uso delle mascherine. Soprattutto in un momento in cui il numero dei nuovi positivi continua ad essere superiore a mille ogni giorno.

L’attuale Dpcm — che vieta l’ingresso negli stadi — scadrà il prossimo 7 ottobre e dunque se ne riparlerà la settimana successiva, quando si avrà anche un quadro più chiaro rispetto alle conseguenze della riapertura delle scuole sulla circolazione del Covid-19. E proprio in quella sede si valuterà anche la possibilità di far svolgere i concerti, prevedendo però un numero limitato di spettatori.

D’altronde quanto accaduto quest’estate nei locali e nelle discoteche convince il governo sulla necessità di non accavallare la riapertura con la ripresa delle lezioni. Anche tenendo conto del fatto che sono stati proprio i giovani a subirne le conseguenze peggiori, ma anche a diventare veicolo di trasmissione all’interno delle famiglie.

Ad ogni modo sono stati complessivamente 8,3 milioni le studentesse e gli studenti che sono rientrati tra i banchi a partire dal 14 settembre: 7.507.484 negli istituti statali, ai quali si aggiungono i circa 860 mila delle paritarie. Quelli delle scuole statali saranno distribuiti in 369.048 classi. Di questi, 876.232 sono iscritti alla Scuola dell’infanzia, 2.384.026 alla Primaria, 1.612.116 alla Secondaria di primo grado, 2.635.110 alla Secondaria di secondo grado. Dati quest’ultimi da monitorare attentamente in relazione a possibili aumenti di contagi con l’avvicinarsi della stagione autunnale.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.