di Floriana Grieco
Il sindaco e la sua infausta amministrazione tentano di convincerci che le casse del comune sono vuote. Invece si conferma, ad oggi, che il problema è l’incompetenza e l’inerzia del Comune a programmare le risorse, che rischiano di ritornare al mittente entro il 2023, per mancata realizzazione.
Facciamo riferimento, in particolare, al grande progetto Unesco per il recupero del Centro Storico di Napoli da quasi 100 milioni di euro, di cui 2,9 del Por Campania Fesr 2007-2013, confluiti nella attuale programmazione, assieme a 97 milioni circa del Por Campania Fesr 2014-2020, oltre altri fondi che la Regione Campania ha stanziato, che dopo oltre 10 anni dall’avvio, ha raggiunto la spesa rendicontata di 15 milioni circa nel 2019, pari al 15% del totale delle risorse disponibili, percentuale, pare, salita appena al 20% nel 2020.
In particolare, di 29 interventi finanziati, sono sicuramente 5 gli interventi completati, 10 i cantieri aperti e con lavori in corso da anni, in qualche caso per cantieri posti sotto sequestro, 4 sarebbero all’aggiudicazione definitiva dei lavori e gli altri 10, destinati al fallimento, perché sono in fase di progettazione esecutiva o di gara da predisporre (Fonte: Regione Campania).
Tra le cause dei ritardi nella realizzazione del piano, ci sono anche le aggiudicazioni di gara sospese per aggiudicatari colpiti da interdittiva antimafia.
Non sono servite neanche le tragiche morti di Salvatore Giordano, il giovane di 14 anni deceduto per il crollo di un cornicione della Galleria Umberto I, e di Rosario Padolino, il commerciante di Via Duomo, colpito da un calcinaccio a giugno 2019, a scuotere e dare maggiore impulso ad un’Amministrazione, che è rimasta evidentemente indifferente davanti all’emozione ed alla rabbia dei napoletani, per disgrazie che avrebbero potuto evitarsi e che potrebbero accadere ancora.
Il sindaco, quando parla di carenza di fondi, sicuramente dimentica anche la sottoscrizione nel dicembre 2020 del Contratto istituzionale di Sviluppo tra Governo, Regione Campania e Comune di Napoli, grazie al quale ha portato nelle casse comunali altri 72 milioni di euro per la riqualificazione del Centro Storico. Un’altra pioggia di soldi che andrà gestita e rendicontata con precise tempistiche.
Adesso vedrete che l’Amministrazione e la candidata Alessandra Clemente, ormai in piena campagna elettorale per dirigere Palazzo San Giacomo, si riempiranno la bocca (e i programmi) di certezze sul completamento del Piano Unesco nei tempi previsti da Bruxelles e sulla spesa da rendicontare.
Ma chi lavora con la finanza agevolata conosce bene i tempi di progettazione, realizzazione e rendicontazione dei fondi comunitari. Il conto alla rovescia è iniziato.