Il candidato “quasi” civico per Napoli. Catello Maresca risponde alla città

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di Floriana Grieco

Mentre la campagna elettorale a Napoli si tinge di incertezza sulle sorti delle liste in appoggio alla candidatura a sindaco di Catello Maresca, ormai nelle mani del Consiglio di Stato, il magistrato in aspettativa non si ferma, e si concede ad incontri e confronti per convincere i napoletani che rappresenta la discontinuità con la fallimentare amministrazione demagistriana.

Il dott. Maresca ha accolto l’invito a rispondere alle domande della Associazione Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli, che da anni è impegnata a favorire la rinascita della città. In occasione delle imminenti amministrative, infatti, l’Associazione si propone di sensibilizzare un elettorato, ormai disaffezionato alla politica locale, che disertò le urne per le amministrative del 2016, con un astensionismo superiore al 60%, che consegnò la città a quello che qualcuno definisce il peggiore sindaco di tutti i tempi.

Sono innumerevoli i problemi che il prossimo sindaco dovrà affrontare, ma ci sono tematiche che sicuramente faranno da ago della bilancia nella scelta degli elettori: bilancio in default, viabilità, verde pubblico, movida selvaggia, trasporto pubblico, rifiuti; insomma, tutto ciò che ha definito l’incapacità gestionale della attuale amministrazione, e che ha consolidato a Napoli una situazione di indecenza, degrado ed invivibilità.

Il candidato Catello Maresca, da uomo di legge, parte dall’assunto del ripristino della legalità, strettamente connesso sia al tema del debito di bilancio, sia a quello della movida. Impossibile ipotizzare una ripresa delle disastrate casse comunali, attingendo al PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la spesa corrente, come altri danno ad intendere, ma soprattutto senza provvedere alla riscossione delle tasse ed alla lotta all’evasione fiscale.

La Corte dei Conti, rispetto al bilancio del Comune per l’anno 2020, ha, infatti, accertato un recupero nella riscossione pari allo 0,9% delle somme accertate nel 2020, con 697.000 euro recuperati su 72 milioni di euro di tributi non versati. Stessa situazione accade per le multe: solo un cittadino su 4 paga le sanzioni! Proprio a causa del dissesto, la Corte ha, quindi, certificato al 31 dicembre 2020 un passivo di 2 miliardi e 465 milioni di euro, stabilendo il blocco della spesa non essenziale per il biennio 2021/2023 (impegno forse già disatteso da De Magistris & co.), a meno di un netto miglioramento delle entrate o di altri interventi governativi, che possano consentire di azzerare il disavanzo più velocemente.

Per Maresca, pertanto, il risanamento delle casse comunali parte dal ripristino della legalità tributaria, assumendo quale principio il noto (ma sempre disatteso) motto “pagare tutti per pagare meno”, attraverso un riordino della macchina amministrativa, realizzando una digitalizzazione che consenta di aumentarne l’operatività. La digitalizzazione del Comune è ritenuta a tutti i livelli amministrativi strategica ed essenziale da Catello Maresca, per porre rimedio alle croniche inefficienze, ed offrire servizi migliori e veloci al cittadino.

E la legalità per Catello Maresca va ripristinata anche per quanto attiene la movida in città, assolutamente fuori controllo al momento, con diritti dei residenti di tanti quartieri fin troppo spesso calpestati da chi vuole divertirsi senza alcuna regola e disciplina. Degrado, anarchia e episodi di violenza, per il candidato appoggiato dal centro-destra, vanno gestiti con precise regole, quali chiusure dei locali a mezzanotte durante la settimana ed alle 2 del mattino nel weekend, ma soprattutto attraverso una disciplina “condivisa”, mediante il confronto con tutte le istanze, conciliando il diritto a divertirsi con il rispetto delle libertà, e del diritto al riposo degli altri cittadini, e prevedendo la responsabilizzazione dei gestori, anche con sanzioni. Maresca ipotizza, inoltre, per una soluzione nel lungo termine, anche una delocalizzazione della movida, per ridurre le conflittualità territoriale.

Un altro tema strategico affrontato nel corso dell’incontro con Catello Maresca, la viabilità, ha posto l’accento sulla visione della fruibilità di Via Partenope, il “Lungomare”, ribattezzato così dal sindaco che ha scassato tutto (per dirla con sue parole). Maresca ci tiene a sottolineare che la sua coalizione ha altre idee rispetto all’amministrazione uscente, confermando l’importanza che ha Via Partenope nella viabilità cittadina. Non si può ipotizzare una totale chiusura al traffico, soprattutto alla luce del disastro scaturito dalla chiusura della Galleria della Vittoria un anno fa, e tuttora interdetta alla circolazione, ma, come avviene in altre città, bisogna prevedere una limitazione alla circolazione delle auto sulla base di fasce orarie.

E un altro elemento di discontinuità con la giunta attuale è rappresentato dalla valorizzazione del verde pubblico, finora distrutto (anche in disprezzo alla Legge 10/2013, che prevede la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato in città), del trasporto pubblico locale, e delle Municipalità. Il primo, il patrimonio arboreo, dovrà essere oggetto di una progettualità che parta da interventi strutturali, un piano straordinario, come nel caso dell’area del Parco Virgiliano, ormai al limite della desertificazione, che possa prevedere una compartecipazione pubblico/privata per far fronte alle carenze di personale per garantire manutenzione e sicurezza. Stessa compartecipazione ipotizzata in un sistema di trasporto pubblico a livello di Città Metropolitana, e non solo a livello comunale. Ma suggeriamo, in tal caso, al candidato, di confrontarsi anche con i lavoratori delle aziende interessate, che potrebbero mal accogliere provvedimenti del genere.

Catello Maresca ci tiene a sottolineare il suo interesse per le  Municipalità, che dovranno tornare ad essere enti di prossimità coi cittadini, svolgendo funzioni operative, quali le manutenzioni ordinarie, ed ha già pronta la prima delibera di riforma, perché non restino scatole vuote, di mero sfogatoio.

Anche sul tema rifiuti, sul degrado che impera nelle strade della città per le inefficienze del Comune sulla raccolta (che non supera il 37% di differenziata, nonostante le roboanti promesse di De Magistris nel 2011),  il candidato “quasi” civico ha le idee chiare: un progetto per sviluppare un’azienda locale, che completi il ciclo di gestione dei rifiuti, includendo la  termovalorizzazione, gestita dal 2008 dall’azienda lombarda A2A, che e, se possibile, le funzioni attualmente di S.A.P.NA. SpA, società partecipata della Città Metropolitana di Napoli, per creare un sistema che generi anche introiti per il territorio. Tutto questo, dovrà essere necessariamente supportato da un impegno culturale della prossima amministrazione per massimizzare la raccolta differenziata, e di strumenti  incentivanti per i cittadini, quali agevolazioni sul balzello, oggi più alto di Italia.

Insomma, l’impressione che ha dato Catello Maresca è di grandi propositi, di netta distanza di posizione con l’amministrazione uscente, sebbene alcune tematiche siano state affrontate poco o per nulla durante l’incontro, sicuramente ristretto nei tempi a causa dei numerosi impegni del candidato. Resta la spada di Damocle che ipoteca la presenza sulle schede elettorali delle liste principali del candidato, e che fanno magari la differenza ai fini del ballottaggio. Un errore di gestione che non depone bene, per un futuro sindaco che debba amministrare la terza città di Italia in pieno dissesto finanziario. Ma siamo sicuri che si sia trattato davvero di un errore di incompetenza?

Giovane dentro, professionista di finanza agevolata per lavoro, appassionata della propria città per richiamo di sangue. La curiosità è il motore che mi porta ad intraprendere nuove sfide. L'entusiasmo è il giusto corollario per riuscire bene in quello che faccio.