IL TERZO BINARIO di Giuseppe de Silva : un romanzo intenso, moderno, con ricercati e sapienti elementi narrativi.

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Partecipazione numerosa e largo consenso – lunedì scorso, 17 febbraio – alla libreria Raffaello del Vomero per la presentazione del romanzo “Il Terzo Binario” di Giuseppe de Silva (Ed. l’Erudita).

La presentazione ha visto la partecipazione della Docente e Giornalista Angela Cascella, dell’Ingegnere e Scrittore  Paolo di Petta e della Giornalista ed Editor Eleonora Belfiore quali relatori dell’evento letterario.

L’autore, Giuseppe de Silva, giornalista professionista e scrittore alla sua terza pubblicazione, ha riscosso il plauso di quanti hanno avuto il piacere di leggere il suo romanzo e/o partecipare alle presentazioni dello stesso.

Ne “Il Terzo Binario” di Giuseppe de Silva, l’amore sovrasta, impenna, trasuda dalle parole e arriva all’animo umano: amore infinito, quello di un professore universitario, Max de Carolis, nei confronti di una giovane studentessa, Erica. Nel romanzo si racconta di un uomo che viene travolto dall’ amore e, quando questo sentimento non viene più corrisposto dalla sua amata, rimane disorientato, perso nel dolore più intenso, facendo trasparire tutta la sua vulnerabilità . E’ la storia di un uomo che ‘perde un treno’, quello del grande amore, e rimane a tormentarsi sui binari, metafora dell’ incertezza che regna nella sua vita. Max è fermo sui binari: da un lato la direzione verso la felicità, Erika e l’amore per lei; dall’altro lato la malattia; ma c’è un terzo binario, quello che lo porterà alla dannazione.
La struttura narrativa del romanzo si dispiega con originalità e preziosità: un romanzo nel romanzo, che si specchia in se stesso, dove la scrittura diviene mezzo per la catarsi, per l’elaborazione della propria sofferenza amorosa. Anche il Professor de Carolis, protagonista del romanzo, si specchia in sé stesso: attraverso un dialogo costruttivo con la propria coscienza (Specchio);  effettua una introspezione che lo porterà a capire la forza dei propri sentimenti e  a riflettere sulla caducità delle cose umane.
Non è un viaggio nella sofferenza, ma è un percorso verso la rinascita, verso la consapevolezza che la fine di un Amore, per quanto difficile da metabolizzare, è sempre un momento di crescita, di ristrutturazione del proprio sé e di rispetto verso l’altro da sé. Nel romanzo, la percezione più forte è lo smarrimento; l’emozione più trainante è la passione; il sentimento più travolgente è l’amore. Tutto è sapientemente mescolato in scelte letterarie che passano attraverso la prosa e la poesia, ricercate nello stile e nel lessico, con attente strategie narrative quali connubio perfetto per un giusto ‘linguaggio d’amore’.

 

 

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