Infinitamente…

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di Anna Crudo
Ho sempre un po’ di te dappertutto.
Non come una cicatrice, o un nodo stretto e fastidioso e nemmeno come un sospiro di gioia che ogni tanto si affaccia tra le labbra. 
Ho un po’ di te addosso come una polvere fatata e con qualche effetto collaterale.
Avresti dovuto avere un manuale di istruzioni, quando ti ho incontrato, che riportasse le avvertenze: attenzione, può dare dipendenza. Amare con moderazione. Evitare in caso di eccessiva sensibilità.
Chissà se sarei stata più prudente.
Ho sempre un po’ di te intorno, come se fossi qui con me, adesso, ad osservare questa luna affilata. Ed è così percepibile, la tua presenza, che ti chiederei se questa luna ti ricorda quella di Firenze, quando di ritorno da teatro, ne vedemmo una uguale dondolarsi riflessa dentro l’Arno.
Ho un po’ di te nel modo con cui guardo le persone, pensando a quali parole rivolgeresti loro e se ti farebbe piacere invitarli una sera, sederti con loro a sorseggiare vino rosso e parlare della mia paella o del tuo piatto mediorientale, preparati insieme, rubandoci il mestolo e il sale fino. C’è un po’ di te nel libro di Jane Austen accanto al letto, lo sfoglio con dita leggere come se ti spostassi una ciocca di capelli, Mr Darcy ha il tuo viso. Scambio con te battute, ballo al suono dei violini, aumentando il ritmo con il cuore accelerato.
Ci sei tu nel mio tè della mattina, minuscola foglia di terra lontana, tepore per il mio risveglio, lasciapassare per il ritorno dalla terra solitaria del sonno.
Ho per me i tuoi occhi stanchi di un mattino che non vedo, le tue mani generose, intente al lavoro fino a tardi, le tue gambe veloci, che ti portano tra la gente che rincasa. Ho quella sciarpa che mi hai comprato, un giorno che ti mancavo troppo.
Ho un po’ di te, un po’ del tuo gesticolare quando parli, un po’ del tuo modo di carezzarmi i capelli, di non riuscire a star lontano da quello che mi fa male. Ho un po’ del tuo silenzio per non fare peggio, un po’ di tutto quello che da sempre ci tiene insieme nello stesso, incerto amore.
Ho, più di ogni altra cosa, tutti i tuoi baci sulla bocca. Dal primo, sconosciuto, atteso, arreso, a quello che non ti ho ancora dato e che ci troverà a metà strada, tra la pazienza sfinita di aspettarci e il timore taciuto di non trovarci più vicini.
Vieni a baciarmi ancora, vieni ad aggiungere un giorno, e una notte, e un attimo di perfetta gioia, al nostro andare in opposte direzioni, per ritrovarci, di nuovo, sempre, infinitamente amati. 

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.