” La Bestia” il nuovo romanzo di Luca Delgado – Una storia talmente intensa che se fosse un dipinto sarebbe “L’Urlo di Munch”

Condividi su

di Maura Messina

Incontriamo Luca Delgado, scrittore, regista e traduttore teatrale, vincitore del 1° Premio del Neroma Noir Festival 2022, per parlare con lui del suo nuovo romanzo “La Bestia”.

Per chi non ti conoscesse, presentati in poche parole.

Sono uno a cui piace raccontare storie, ci provo con i romanzi, le sceneggiature e i testi teatrali. 

Dopo i successi “La terra è blu come un’arancia” e “081”, dopo qualche anno di riposo, sei tornato con “La bestia”. Un titolo che è tutto un programma. Puoi accennarci la trama?

La Bestia è la storia di una campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco di Napoli. I tre esponenti di un nuovo soggetto politico, Fronte Nuovo, ricevono una lettera in cui viene descritto come e quando troveranno la morte. Questa lettera li costringerà a scavare nel proprio passato e a difendersi dalla Bestia, un killer spietato che si aggira per la città con il compito di ucciderli. 

Il tuo ultimo lavoro suona come una cruda descrizione della nostra società. Che messaggio vorresti che arrivasse al lettore?

La mia intenzione non è tanto quella di inviare un messaggio, più semplicemente mi piacerebbe che il lettore o la lettrice, a lettura ultimata, si ponesse delle domande. Sarebbe un enorme successo. 

Tra i personaggi del romanzo quale preferisci? E ce n’è uno che in qualche modo potrebbe somigliarti o essere il tuo opposto?

Non somiglio a nessuno, ma il personaggio preferito del mio romanzo è Franco Ricciardi. Proprio lui, il cantante. Compare in un capitolo del romanzo che si intitola Neomelodìo, come se Franco fosse, appunto, una divinità. 

Cosa consigli a chi si approccia al mondo della scrittura?

Non sono per niente all’altezza di dare consigli. Lo dico anche a costo di sembrare fintamente umile. È la verità. Posso suggerire di non avere come unica ambizione quella di essere pubblicati. Si rischia di mollare. Posso ancora suggerire di non inseguire il consenso della critica. Si rischia di corrompere quello che si vuole dire e raccontare. 

Posso infine ricordare che esistono oggi tanti mezzi per arrivare ai lettori, enormemente più democratici di quanto decida un editor che lavora per una casa editrice. 

Oltre ad essere una penna raffinata, hai espresso il tuo talento in numerosi campi. Raccontaci i tuoi progetti in essere.

Al momento è in produzione un docufilm sulla vita di Gianni Fiorellino di cui ho scritto la sceneggiatura. Lo stiamo girando in questi giorni. 

Negli anni non hai mai celato il tuo impegno sociale e le tue posizioni politiche. “La bestia” è un libro che stimola la riflessione sulla classe politica. Cosa ne pensi a tal proposito del momento che l’Italia sta vivendo? 

Credo che il problema principale del nostro Paese in questo momento sia quello di non avere un’opposizione reale. L’effetto è che il dibattito pubblico si è azzerato e ci si disinteressa ancora di più della politica. I temi non arrivano sui social, il che significa che non vi sono temi. 

Poi, i post pandemie, come i periodi successivi alle guerre, sono periodi di disimpegno e libertinismo, quindi prepariamoci a vivere un eterno Festival di Sanremo, entrino i clown. A me piace Sanremo, sia chiaro. Mi piacerebbe solo la stessa attenzione su questioni che hanno una qualche rilevanza maggiore sulle nostre vite. 

Facendoti i nostri migliori auguri per i tuoi futuri progetti, puoi anticiparci se stai già lavorando ad un nuovo romanzo?

Grazie per gli auguri. Al momento no, non ci sto lavorando, ho solo un’idea e ancora non ho capito se sia una buonissima idea o una grandissima stronzata.

Luca Delgado presenterà “La Bestia” a Napoli, nella meravigliosa cornice della libreria Iocisto, in Via Cimarosa n. 20 (Piazzetta Aldo Masullo), il 18 febbraio alle ore 11:00. Noi ci saremo per gustarci questa prima presentazione, certi che ne seguiranno molte altre perché “La Bestia” è un romanzo che lascia il segno, forte come “‘nu pacchero a mana smerza” (per i non napoletani significa “schiaffo dato con il dorso della mano”, quindi più intenso).

Maura Messina, art-designer napoletana, classe 1985. Da sempre sensibile alle tematiche ambientali, in particolare al dramma della terra dei fuochi. Dal 2014 collabora con varie testate giornalistiche. Autrice del libro illustrato autobiografico “Diario di una kemionauta” e del romanzo distopico “4891 la speranza del viaggio”, editi da Homo Scrivens. Ha partecipato a numerose mostre d’arte come pittrice. Il suo motto è: per cambiare il mondo basta napoletanizzarlo.