di Francesca Picone – foto Mosca
Domenica sera, mentre arrivava il pullman del Napoli e una folla di tifosi difficile da arginare ai lati della strada rallentava la sua marcia al punto da sembrare letteralmente portato a spalla e spinto, con gli occhi lucidi e il cuore in gola, commossa come sempre da quello che è in grado di scatenare il tifo, la fede, l’appartenenza , un solo pensiero avevo in testa: cosa staranno pensando i calciatori?
I vetri oscurati non permettono di vedere le loro facce, ma qual era la loro espressione? In particolare Mc Tominay, Gilmour, Billing, Neres e tutti quelli che nel 2023 non c’erano, come vivono tutto questo ? Forse avranno visto filmati ed immagini di 2 anni fa… ma com’è viverlo da protagonisti? Esserne gli attori protagonisti ? Non nascondo che sono convinta che qualcuno di loro sia stato invogliato proprio da questo.
Perché al di là di tutto, al di là del folklore, della platealità e dell’immagine carnevalesca che viene proiettata nel mondo e con la quale ci vogliono identificare, il tifo, inteso nel suo significato più ampio e profondo di questa città SOSTIENE, supporta, trascina, spinge ! É, al tempo stesso, causa ed effetto . Perché il Napoli accende i cuori, ed i cuori azzurri in fiamme supportano e rafforzano il Napoli, in un circolo virtuoso… senza inizio e senza fine.
E poco importa se tra gli altri ci sono i “tifosi dell’ultimo minuto” , quelli che quando hanno capito cosa potrebbe ri-accadere si so scetat do suonn… gli occasionali per intenderci. Ora non conta! Ora siamo tutti uniti a spingere quel pullman, servono forze, fiato, voce, sangue e sudore ! Poi ci sarà chi ci pensa per poco più di un’ora al giorno, e chi non riesce a fare nulla realmente concentrato perché la mente è impegnata a fare conti, supposizioni, a considerare le variabili e tutte le eventualità. Sei alla cassa del supermercato e pensi “Però il Lecce non gioca male e per giunta è in piena lotta per non retrocedere…”
“Però Baroni potrebbe regalarci il sogno come 35 anni fa “
“Mamma mia però Buongiorno forse non doveva giocare tutti quei minuti.. stiamo perdendo pezzi in continuazione “
Ora è il momento in cui l’unione fa la forza, tutti insieme, tutti attori co-protagonisti insieme ai giocatori, tutti a spingere quel pallone in porta con il fiato e con la mente.
Perché certe cose si possono fare solo a Napoli!