La Scuola ed il Recovery Plan

Condividi su

di Rosario Pesce

È evidente che il fatto politico essenziale delle prossime settimane sarà l’implementazione del Recovery Plan, viste le ingenti risorse economiche che l’Italia potrà utilizzare.

È, altrettanto, pleonastico che tutti i settori della Pubblica Amministrazione, che hanno avuto un ruolo importante durante la pandemia, non potranno che beneficiare di questi fondi europei, allo scopo di potenziare la propria azione.

E, quindi, importante sarà la ricaduta dell’uso di questi fondi in un comparto, come quello della Pubblica Istruzione, che è stato in prima linea nei mesi più duri del Covid, per garantire agli allievi di ogni ordine e grado la continuità della formazione e dei percorsi educativi.

Ed, allora, cosa in particolare le risorse del Recovery dovranno finanziare nel settore della Scuola?

Invero, le risorse utilizzate finora sono state già ingenti: le istituzioni scolastiche hanno avuto modo di rinnovare completamente gli arredi e le risorse tecnologiche, così come solo per l’anno scolastico in corso è stato loro riconosciuto il budget per un organico aggiuntivo, per cui un primo passo in avanti è stato già compiuto.

Ora, bisognerà costruire interventi strutturali, che possano garantire alle istituzioni scolastiche di poter offrire un servizio sempre migliore, visto che – comunque – i tempi della definitiva uscita dalla pandemia sono ancora lunghi.

Ed il punto centrale appare essere proprio quello degli organici: infatti, sarebbe opportuno che gli interventi fatti quest’anno in materia di organico Covid vengano prorogati per gli anni prossimi e divengano così un punto di forza per la Scuola italiana.

Peraltro, non sfugge a nessuno che, viste le difficoltà finanziarie degli Enti Locali, proprietari degli edifici, è giusto che venga finanziato un piano corposo di edilizia scolastica, al fine di adeguare gli edifici già esistenti alle norme di distanziamento, che saranno centrali anche dopo l’auspicabile conclusione della pandemia.

Una scommessa, quindi, quella del Recovery che deve essere vinta, sia come forma di giusto riconoscimento del lavoro che le Scuole hanno fatto in questi mesi, sia per garantire un servizio didattico che deve misurarsi con esigenze di salute pubblica, che erano ignote prima dell’esplosione del Covid.

Dirigente scolastico, dapprima nella secondaria di primo grado e, successivamente, nella secondaria di II grado. Gli piace scrivere di scuola, servizi, cultura, attualità, politica. I suoi articoli sono stati già pubblicati da riviste specialistiche, cartacee ed on-line, e da testate, quali: Tecnica della scuola, Tuttoscuola, Edscuola, Ftnews, Contattolab.