Neney Santos, l’energia del Brasile…

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In occasione della presentazione del suo nuovo Progetto Comido Boa, a I Senzatempo di Avellino, Neney Santos, mi ha concesso l’onore di fargli qualche domanda, per raccontare anche quello che c’è oltre la musica.

Buona lettura.

Come nasce l’idea di un progetto? cosa la ispira, cosa le muove lo spirito al punto da indurla a creare?

L’idea di un progetto nasce dalla grande passione per la musica,e dall’incontro con musicisti straordinari, nel mio caso Emiliano Pari (tastiera e voce) , Piero Masciarelli,(chitarre) Andrea Cangianiello,(batteria)  Matteo Prezzolet,(basso)  miei compagni di viaggi di lunga data. Ognuno con bagagli di influenze musicali e artistiche diverse , jazz , pop, funk ,Afrobeat, samba, bossanova … l’influenza  di queste esperienze ci porta sempre a cercare qualcosa di nuovo ..a nuove ispirazioni in questo caso Comida Boa nasce dall’esigenza di amalgamare tutti questi suoni per rendere un un unico suono potente e dinamico

Quanto quello che accade nel mondo influenza la sua arte? 

La nostra musica è molto influenzata da quello che accade nel mondo,ne rimaniamo colpiti nel profondo,ed è per questo motivo che cerchiamo di trasmettere messaggi di solidarietà pace e amore. Las musica deve parlare al cuore della gente, mai come in questo periodo storico che stiamo vivendo ha bisogno di positività’ e di una grande sinergia tra i popoli

Quali sono gli artisti che riescono a parlare al suo cuore, alla sua anima ed in qualche modo la influenzano?

Sicuramente l’immenso universo musicale brasiliano e bahiano da dove provengo, direi per primo  Carlinhos Brown, il grande     Gilberto Gil ,Caetano Veloso  poi  Michael Jackson , James Brown  Hendrix e molti altri…..la lista e’ lunga

Nel suo passato ci sono collaborazioni con artisti internazionali straordinari, che hanno scritto le più belle pagine della storia della musica, se dovesse sceglierne uno solo, per quello che le ha lasciato dal punto di vista umano ed artistico chi sceglierebbe e naturalmente perché?

Peter Gabriel, un’artista incredibile, poliedrico, eclettico, oltre … poi Mario Venuti perché non Ho mai conosciuto una persona e un musicista con tanta umiltà ed umanità come Lui. 

Nasco in un piccolo paese della provincia di Avellino, con il sogno di girare il mondo e di fare la giornalista, sullo stile della Fallaci. Completamente immersa, sin dalla più tenera età nei libri e nella musica, ma mai musona o distante dagli altri. Sempre con una battaglia da combattere, sempre con l’insolenza nella risposta verso gli adulti o verso chi in qualche modo pensasse che le regole non potessero essere afferrate tra le dita e cambiate. Ho sempre avuto la Provincia nel cuore, ma l’ho sempre vissuta come un limite, una sorta di casa delle bambole troppo stretta, per chi non voleva conformarsi a quello che gli altri avevano già deciso io fossi o facessi. Decido di frequentare Giurisprudenza, con il sogno della Magistratura, invaghita del mito di Mani Pulite, ma la nostra terra è troppo complicata, per non imparare presto ad essere flessibile anche con i sogni e le speranze, per cui divento avvocato con una specializzazione in diritto del lavoro prima e diritto di famiglia poi, ma anomala anche nella professione e mal amalgamata alla casta degli avvocati della mia città. La politica e la cultura , i cuori pulsanti della mia esistenza, perché in un mondo che gira al contrario non posso rinunciare a dire la mia e a piantare semi di bellezza. Scrivo per diletto e per bisogno, con la speranza che prima o poi quei semi possano diventare alberi.