Perché senza di te, non siamo niente

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Nel cuore della notte, ci è giunta la triste notizia che ha addolorato questo inizio d’anno, Pino Daniele ci ha lasciato. Il cantautore è morto per un infarto, probabilmente avvenuto in serata, ma l’annunciè stato dato a notte fonda.

È stato il cantante romano Eros Ramazzotti, attraverso il suo profilo internet, a lanciare la notizia: “Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo…”

Il nero a metà, l’uomo in blues, il lazzaro felice, l’innovatore, colui che ha spinto la musica partenopea oltre ogni limite, e oltre ogni posto del mondo, fondendola con il blues, il rock, il funky e di suoni arabi, scanditi tra le note e le voci della sua città.


Giuseppe Daniele, napoletano del centro storico, una carriera di successi, passati con le sue due passioni, Napoli e la musica.
Quarant’anni di carriera, insieme alle sue canzoni, le sue chitarre e i suoi trentatré album all’attivo.

Un tripudio pre annunciato, per quel che ragazzino di Na tazzulella ‘e cafè”, splendida poesia sullo spaccato socio-politico di una Napoli di fine anni 70 che lo lanciarono nel mondo della musica. Dai vicoletti nei pressi di Santa Maria la Nova all’Olympia di Parigi, l’Apollo di New York e il festival di Varadero a Cuba, il suo sound è travolgente, la sua voce e i suoi testi catturavano i presenti, lui si che aveva ritmo da vendere.

Tutti ricordano le sue canzoni, e tanti, associano i propri ricordi d’infanzia, di gioventù. I suoi LP, le sue cassette, le canzoni imparate a memoria, per poi cantarle a squarciagola, quelle sere d’estate passate davanti ad un falò, mentre qualcuno con una chitarra cantava il suo “Je so pazzo”.

Napoli, stamattina si è svegliata affranta, come scippata di un suo simbolo, in una “Notte che se ne va” portandosi dietro, non solo un uomo ma un pezzo di noi.

“Pino è un po’ l’Eduardo della canzone, un musicista che riesce a tirare fuori napoletanità e sentimento senza cadere nel folklore o nel partenopeo a tutti i costi.” (Massimo Troisi)

 

Ciao Pino, ci mancherai…

 

Classe '91 Napoletano di nascita, meridionalista di pensiero. Studente universitario, Dj per pura passione per la musica, la stessa che condivide anche per il calcio. Si cimenta nel giornalismo, non per vocazione innata, o interesse, ma unicamente come intermediario della realtà, attraverso una rappresentazione oggettiva dei fatti accaduti,riportando l'altra faccia della medaglia, scomoda ma più delle volte veritiera.