Razzisti di merda

Condividi su

di Claude De Bray

In questo tempo che sempre più sono certo non è il mio tempo, non mi appartiene e lo ripudio, vedo, leggo, osservo, ascolto, cose che mi lasciano basito.

Si è giunti a fare scelte dettate da questo essere “social” a tutti i costi che si predilige a tutto il resto.

È tutto reso spettacolo compresa l’indifferenza, il disumano riprendere fotogramma dopo fotogramma tutto ivi compreso lo squallore di questo tempo.

Un tempo, il mio tempo, nel vedere ragazzi azzuffarsi si interveniva per placare gli animi, ad una aggressione perpetrata ai danni di un debole c’era quella ribellione spontanea che induceva al soccorso.

Oggi abbiamo sindaci sceriffi di paese che fanno “pulizia” fieramente e politici che cavalcando il disagio e meschinamente ne fanno bandiera e valore giungendo quasi all’istigazione razziale.

Assistiamo a quella indifferenza che rasenta la vigliaccheria frutto di una propaganda che si è radicata nel tessuto sociale.

 

ANSA

“Ambulante ucciso, Salvini: “Non andro’ a Civitanova, ma spero in pena massima”…

la pena è di una donna che ha visto morire il marito tra l’indifferenza della gente che però ha prediletto riprendere la morte di un uomo quasi fosse “Arancia Meccanica”

Leggo inorridito “lasciateli affogare” oppure “uno in meno” tra i commenti di Twitter o Facebook… ma cosa siamo diventati e cosa diventeremo.

Non ho certezze, ma se l’indifferenza ci rende ciechi sordi e muti qualcosa non ha funzionato in questa umanità che ripudio da molto tempo.

Il tessuto sociale si è sgretolato, le famiglie non sono più riferimento d’educazione e non coltivano i principi di un tempo; paradossalmente fomentano lo scontro e non il confronto, il competere al coesistere per giungere al bene collettivo.

E scrissi un tempo cose che ora quasi rimpiango averle scritte… perché le vesti di oracolo sono un fardello che non sono disposto a portare per questa umanità che non merita nemmeno compassione e disgusto…

 

Odio

… ma i bimbi negri sognano gli angeli negri e quando vanno in paradiso ce ne sono da parte solo per loro.

… il loro dio sarà negro e Gesù, anche Gesù sarà negro.

Forse c’è un paradiso a parte solo per loro.

Strano, perché su questa terra

piangono uguale uguale a noi,

ridono e soffrono e amano e

…odiano.

no, ho sbagliato …

I bianchi sanno odiare molto, ma molto, meglio!

 

Razzismo

eh, però… a noi i neri ci piacciono…. cavolo come ci piacciono…. mica solo alle signore attempate in cerca di sesso estremo che vanno a prenderseli fin nelle loro isolette come sex toy.

No… a noi i neri ci piacciono perché è brutto che poi ci chiamino razzisti.

A noi i neri ci piacciono, soprattutto quando rappresentano nello sport la massima espressione del nostro ego, quando volano alti, quando corrono come il vento… allora i neri ci piacciono e ci piacciono pure quando mostriamo indignazione per i soliti idioti che fanno i cori razzisti… perché noi, io, tu… mica siamo razzisti!

Certo, una cosa è se un certo Lewis viene accusato di doping e tutt’altro è se ad esserlo è un bianco!!!! Allora, beh… allora Lewis è uno sporco negro bastardo mentre il bianco, poverino, bisogna perdonarlo per dargli modo di poter rappresentare la nostra nazione degnamente.

Ah, sì certo, a noi i negri ci piacciono un sacco… quando vanno nei nostri campi… un tempo a raccogliere cotone e adesso i pomodori.

Cazzo… come ci piacciono i negri!

Soprattutto quelli ciccioni con quel sorriso che mette gioia e allegria e che mette ancora di più in risalto la differenza tra il colore dei denti e quello della pelle … che poi viene da pensare che cazzo avranno mai da ridere se sono ciccioni e pure negri!

Ahhhhh ma a noi, comunque, i negri ci piacciono da morire, ci fanno riscoprire sentimenti oramai dimenticati come pietà, commiserazione e ci sentiamo finalmente un po’ più umani!!!!!!

Una cosa è vedere i poveri bimbi neri assaliti dalle mosche con i loro pancini rigonfi, restare immobili in preda al tedio e all’assenza di forze, incapaci di reagire fosse anche per scacciare una mosca, una cosa è vedere donne esili e giovani nate già vecchie fare chilometri per prendere l’acqua, tutt’altro è vederli nei barconi ammassati come maiali…

Ma vuoi mettere quando invece li vediamo vendere i fazzolettini, quando si prostituiscono in strade di campagna o quando siedono al nostro fianco in metropolitana e mostriamo quel senso di imbarazzo e fastidio per il loro presunto fetore… ahhhh, si cazzo come li amiamo i negri, i negri di merda.

 

Nato a Napoli non ho frequentato scuole degne di tale nome. Al compimento dei diciott’anni dopo il conseguimento del diploma sono subito stato assorbito dal lavoro soprattutto per motivi di sostentamento precludendomi la cosiddetta “Laura”. In compenso ho la laurea della strada, un master in sopravvivenza e vivo tutt’ora di espedienti. Amo leggere più che scrivere ed avendo raggiunto un’età che mi concede il lusso di dire ciò che penso non percorro strade che conducono al perbenismo bensì all’irriverenza. Non amo molto questo tempo e la conseguente umanità per cui sono definito un misantropo; ciò non toglie che la solitudine non precluda l’essere socievole e come tutti i solitari le persone le scelgo; il resto le guardo da lontano, senza avvicinarmi troppo. Se è vero che ogni mattina ognuno di noi fa una guerra per combattere il razzista, il moralista, il saccente che vive in noi, non ho alcun interesse nello scoprire che qualcuno questa guerra l’abbia persa e dunque la evito. Il resto sono cazzi miei e non ho intenzione di dirvi altro altrimenti, come Sanguineti, dovrei lasciarvi cinque parole che vi assicuro non vi piacerebbero.