Sette foglie di oleandro, intervista all’autore Andrea Janez

Condividi su

di Maura Messina

Rubrica #Leggitavillo

 

Per la rubrica #Leggitavillo, oggi incontriamo Andrea Ianez, autore di: “Sette foglie di Oleandro”. Il libro è composto da sette storie, ognuna delle quali ha un nome proprio che caratterizza le due vere protagoniste del libro: la vita e il suo contrario.

Puoi anticiparci parte della trama?

Angelo Zaèrla muore sparandosi in testa accidentalmente, sotto gli occhi di amici e parenti durante la festa del suo diciottesimo compleanno. Un suo ritratto viene trovato vicino al grande pacco regalo, un ritratto che va oltre la semplice somiglianza. Ernesto, uno dei presenti al tragico avvenimento, una volta adulto, apre una concessionaria BMW e vende ad Arturo, una cabriolet di lusso. Ernesto ed Arturo ogni anno si incontrano per commemorare l’amico scomparso. L’auto passa di mano in mano, acquistata e rivenduta, diventa il legame tra le vite di vari personaggi, da Raffaele Mosina: cinico aspirante scrittore di successo, ad Alessandro che ne fa il suo pegno d’amore, per arrivare ad Ilaria Arpa: una donna disposta a pagare un prezzo altissimo pur di sentirsi accettata. Le varie vicende si fondono nell’abitacolo della vettura costruendo un unico passato fatto di vita, di morte, di amore e violenza. Tematiche ricorrenti, parole che si ripetono assumendo un significato diverso per ogni differente punto di vista. Un ragazzo misterioso con in spalla uno zaino e dei tubi da disegno attraversa tutte le storie silenziosamente, con discrezione spettrale, immortalando attimi precisi attraverso quella che definirà la sua arma: “la penna”.

 

Andrea parlaci di te

 

Sono Andrea Iannone (Ianez), nato nel 1981 a Lanciano (ch) e residente a Vasto (ch). Lavoro in una ditta tessile (etichettificio) come grafico impiantista, canto in due gruppi, una cover band e una di inediti per la quale scrivo i testi e melodia vocale.

Le mie passioni sono: la scrittura, la musica e le falene che mi limito a fotografare nel loro ambiente naturale.

 

Come nasce la tua passione per la scrittura?

 

La passione per la scrittura nasce da una necessità, quella di parlare con me stesso per comprendermi.

Ho iniziato così a scrivere per sfogo, una cosa abbastanza comune. Poi mi sono guardato attorno cercando di analizzare determinati comportamenti delle persone, i miei per primi.

 

Divertiti a spronare un potenziale lettore a scegliere il tuo libro

 

Sette foglie di oleandro è un percorso a bordo di un bmw cabriolet che fa da collante tra i vari personaggi passando di mano in mano. Un noir gotico-urbano con sfumature metafisiche e riflessioni intimistiche nelle quali potersi specchiare. Parole ripetute: Solitudine, frustrazione, inadeguatezza, e una morte spogliata dall’immagine cupa e triste che normalmente gli viene attribuita, una morte vista come il motore della vita. Un amore viscerale per la vita e una ricerca del vivere senza l’ossessione di sopravvivere.

 

C’è un messaggio in particolare che ti piacerebbe lasciare attraverso le tue parole?

 

Non voglio trasmettere un messaggio preciso. Penso sia un libro che lascia ad ognuno un qualcosa di diverso in base alle proprie esperienze di vita, ai tormenti, all’interpretazione intima del male e del bene, del bello e del brutto.

 

Svelaci a quale personaggio ti senti più legato?

 

C’è un ragazzo con dei tubi da disegno in spalla che si muove all’interno delle varie storie in modo silenzioso, senza interagire, senza influenzare nulla, limitandosi ad osservare e riportare su carta dei volti. Questo è il personaggio al quale maggiormente mi sono affezionato perché è il concetto di partenza del libro stesso. Lui è uno che non viene notato se non da chi deve notarlo, che sembra estraneo a tutto e tutti, ma nel silenzio risiedono i pensieri e i suoi sono quelli che danno senso ad ogni vicenda narrata in: Sette foglie di Oleandro.

 

Godiamoci un estratto a tua scelta di Sette foglie di Oleandro

 

“Hai presente il sapore del vino ? Com’è uniforme nell’espandersi e quanto lo si avverte diversamente in ogni angolo della bocca? Prende pieno possesso del gusto ma ci lascia la possibilità di scegliere la sfumatura alla quale dare attenzione. È vivo, è uno stato d’animo è un rivelatore della mutabilità di noi stessi, il vino ci capisce e sa di cosa abbiamo bisogno, il vino raschia, il vino ammorbidisce e sazia. Enfatizza l’amore ed esorcizza il dolore se glielo permettiamo, ha un cuore grande perché è il risultato di un sacrificio, il vino ci mostra quella parte di noi che non ci piace, che teniamo nascosta, quella parte che si rivela di rado e che probabilmente è anche la più vera che abbiamo. Ma attenzione perché non è una cura, se siamo malati lui si ammala con noi e diventa aggressivo, smette di parlare e grida esaltando tutta la sofferenza che gli abbiamo trasmesso. È sensibile lui, ma non per pietà come lo sono tanti altri, lui è sensibile sul serio, riesce ad immedesimarsi senza sentirsi fortunato. Non dice: “poverino” non crede di essere migliore, è senza giudizio perché sa bene cosa significa essere giudicati e catalogati, il vino ha buonsenso da vendere.”

 “si ma ora smettila di bere…”

“ho smesso da quando sei arrivata”

“e allora ?”

“e allora hai capito cosa ti ho detto?”

“cosa?”

“niente…”

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.