Casoria. Migranti “assunti” per lo spazzamento: facciamo chiarezza.

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Stipulata tra Arci e Casoriambiente una convenzione per la pulizia delle strade del territorio

 

Extracomunitari giovanissimi che armati di divisa, guanti e scope,  spazzano le strade di Casoria. La notizia ha fatto presto il giro della città ed ha attirato l’attenzione di molti che, sull’argomento, si sono lasciati andare alle più variegate  e colorite interpretazioni. Proviamo a fare un po’ di chiarezza, per dovere di cronaca e per sgombrare il campo da illazioni pseudo razziste e teorie contorte che faticano a stare in piedi. Nei mesi scorsi è stata stipulata, infatti, tra Casoriambiente e l’Arci- associazione che si occupa della gestione e della sistemazione dei migranti in Campania- una convenzione per la realizzazione di un percorso di tirocinio di formazione ed orientamento. La convenzione riguarda il servizio di spazzamento e di igiene urbana su aree specifiche del territorio comunale e coinvolge 8 giovani  (ma probabilmente nei prossimi mesi il numero potrebbe aumentare) provenienti da paesi come il Bangladesh, il Gambia, il Mali, regolarmente dotati di permesso di soggiorno a scopi umanitari e ospitati presso alcune strutture dell’Arci Campania. Casoria è la seconda città della provincia di Napoli, dopo Scisciano, che ha aderito a questa importante iniziativa.

Gli obiettivi del tirocinio, secondo quanto chiaramente formulato nella convenzione stipulata nel novembre scorso, riguardano la formazione dal punto di vista teorico- pratico dei giovani, lo sviluppo di competenze di tipo- tecnico professionale, l’acquisizione di conoscenze specifiche nell’ambito dei servizi di igiene urbana e l’accrescimento del livello di integrazione socio-professionale sul territorio. E fin qui, ci auguriamo perché vogliamo essere speranzosi, nessun casoriano potrebbe avere alcunché  da obiettare.

 La questione fondamentale, sollevata dagli esperti dell’ultim’ora e da quelli che “…prima gli italiani e poi il resto del mondo” riguarda ovviamente il compenso di questi giovani operatori ecologici, per i quali sono previsti 30 ore di lavoro settimanali distribuite su 6 giorni. E sono nate subito le polemiche, sullo sperpero dei soldi delle casse comunali, sulla inutilità di ingaggiare ragazzi di altri paesi quando “ci sono i nostri che hanno bisogno di lavorare”, sulle cifre esorbitanti che sarebbero state investite per questi tirocini e su molto altro ancora che, di certo, non sarà sfuggito al lettore più attento.

 Ebbene, farà piacere a tutti sapere che il rimborso per i giovani lavoratori, stabilito in 400 euro mensili e per una durata di due mesi (lontano dal trattarsi di un “posto di lavoro fisso”, dunque!) , è totalmente a carico dell’ente promotore, l’Arci Campania. Lo stesso ente promotore ha avuto sin dal primo momento l’obbligo di assicurare i lavoratori presso l’INAIL e presso una compagnia assicurativa per la responsabilità civile.

A Casoriambiente, ente partner del progetto, il compito di un corso di formazione base, di occuparsi delle visite mediche per accertare lo stato di salute dei giovani e della dotazione dei dispositivi di protezione individuale idonei per il lavoro (guanti, scarpe, divisa ecc…).

Per il Comune di Casoria, in sostanza, nessuna spesa da capogiro (una volta tanto!). Anzi, un potenziamento del servizio offerto, praticamente, a costo zero. Certo, è opinione condivisa che la realizzazione di questo progetto non ha la pretesa di “risolvere” i problemi legati alla pulizia e al decoro urbano, sempre più spesso carenti sia per la scarsità di mezzi e risorse impiegati, sia per l’incuria e l’inciviltà dei cittadini (che, per dirne una, depositano rifiuti di ogni tipo a qualsiasi ora del giorno e della notte), ma vedere dei giovani che dalle 5 alle 10 del mattino spazzano e puliscono le strade della nostra città con cura e dovizia non sembra essere cosa scontata. Forse appare quasi una cosa al di fuori del normale, dal momento che, probabilmente, siamo stati anche “male” abituati nel corso degli anni. A prova di ciò le numerose testimonianze dei cittadini che spesso di mattina incontrano i lavoratori intenti nell’opera di spazzamento e che ne documentano e ne elogiano il lavoro attraverso foto e video postati sui social. Tutto questo non sembra aver placato gli animi dei polemici ad oltranza, che in ogni situazione cercano il pretesto per inneggiare alla protesta in pubblica piazza. Poco importa, quello che più conta è che il progetto di integrazione e di sostegno alla pulizia delle strade possa continuare e portare dei risultati, che seppure quasi impercettibili nel mare magnum delle problematiche cittadine quotidiane, sono di grande beneficio per tutta la cittadinanza.

 

Classe ’85, una laurea specialistica in Economia e gestione delle imprese nel cassetto e un tesserino da giornalista pubblicista nel portafogli. Permalosa e testarda, non perde occasione per “fare polemica” ed è definita dai suoi amici come una “presenza che si fa sentire, una che pensa una cosa e ne fa cento”. Cattolica, appassionata di musica e libri, adora stare in mezzo alla gente. Si è avvicinata al giornalismo nel 2008 quasi per caso e da allora non lo ha più lasciato: scriverebbe sempre (se solo glielo lasciassero fare!). Ha una insana passione per la politica e per il territorio in cui vive.