Copernicus: “Il 2023 è l’anno più caldo mai registrato”

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Il 2023 è l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura globale vicina al limite di 1.5 gradi in più deciso alla COP21 di Parigi del 2015 come limite entro quale far rimanere la ‘febbre’ del Pianeta. Lo segnala Copernicus, il servizio di osservazione satellitare e da stazioni su terra e mare dell’Unione europea.

Le temperature globali, infatti, hanno raggiunto livelli eccezionalmente elevati nel 2023. Il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S), implementato dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con il finanziamento dell’Ue, ha monitorato diversi indicatori climatici chiave durante il corso dell’intero anno, riportando condizioni da record, come, per esempio, il mese più caldo mai registrato e le medie giornaliere della temperatura globale che hanno brevemente superato i livelli pre-industriali di oltre 2°C. Le temperature globali senza precedenti registrate a partire da giugno hanno portato quindi il 2023 a diventare, come detto, l’anno più caldo mai registrato, superando di gran lunga il 2016, il precedente anno più caldo.

Nel 2023 la temperatura media globale è stata di 14.98°C, 0.17°C in più rispetto al precedente valore annuale più alto del 2016. Il 2023 è stato più caldo di 0.60°C rispetto alla media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e di 1.48°C rispetto al livello preindustriale del 1850-1900. È probabile che un periodo di 12 mesi che termina a gennaio o febbraio 2024 superi di 1.5°C il livello preindustriale.
Il 2023 segna la prima volta nella storia che ogni giorno di un anno ha superato di 1°C il livello preindustriale del periodo compreso tra il 1850 e il 1900. Quasi il 50% dei giorni è stato più caldo di 1.5°C rispetto al livello del periodo tra il 1850 e il 1900 e due giorni di novembre sono stati, per la prima volta, più caldi di 2°C. Le temperature medie annuali dell’aria sono state le più calde mai registrate, o quasi, in parti consistenti di tutti i bacini oceanici e di tutti i continenti, ad eccezione dell’Australia. Ogni mese da giugno a dicembre del 2023 è stato più caldo del corrispondente mese dell’anno precedente. Luglio e agosto 2023 sono stati i due mesi più caldi mai registrati. Anche l’estate boreale (giugno-agosto) è stata la stagione più calda mai registrata.

Il mese di settembre 2023 è stato il mese con una deviazione della temperatura al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 maggiore di qualsiasi altro mese del dataset ERA5. Dicembre 2023 è stato il dicembre più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media di 13.51°C, 0.85°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e 1.78°C al di sopra del livello compreso tra il 1850 e il 1900 per lo stesso mese.
Il 2023 è stato il secondo anno più caldo per l’Europa, con 1.02°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020, 0.17°C più freddo del 2020, l’anno più caldo registrato. Nel corso del 2023, le temperature in Europa sono state superiori alla media per 11 mesi e settembre è stato il più caldo nella storia dei dati. L’inverno europeo 2022-2023 (dicembre 2022-febbraio 2023) è stato il secondo più caldo mai registrato La temperatura media dell’estate europea (giugno-agosto) è stata di 19.63°C, con un aumento di 0.83°C rispetto alla media, ed è stata la quinta più calda d’Europa mai registrata. L’autunno europeo (settembre-novembre) ha registrato una temperatura media di 10.96°C, pari a 1.43°C sopra la media. Questo ha fatto sì che l’autunno sia stato il secondo più caldo di sempre, appena 0.03°C in meno rispetto all’autunno 2020.

Sapevamo, grazie al lavoro del programma Copernicus per tutto il 2023, che oggi non avremmo ricevuto buone notizie. Ma i dati annuali qui presentati forniscono un’ulteriore prova del crescente impatto dei cambiamenti climatici. L’Unione Europea, in linea con la migliore scienza disponibile, ha concordato una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, ora mancano solo 6 anni. La sfida è chiara. Il Programma Copernicus, sostenuto dalla Commissione europea, è uno dei migliori strumenti disponibili per guidare le nostre azioni per il clima, mantenerci in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e accelerare la transizione verde”, dice Mauro Facchini, capo dell’Osservazione della Terra presso la Direzione Generale per l’Industria della Difesa e lo Spazio della Commissione Europea.

Nel 2023 la temperatura media globale è stata di 14.98°C, 0.17°C in più rispetto al precedente valore annuale più alto del 2016. Il 2023 è stato più caldo di 0.60°C rispetto alla media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e di 1.48°C rispetto al livello preindustriale del 1850-1900. È probabile che un periodo di 12 mesi che termina a gennaio o febbraio 2024 superi di 1.5°C il livello preindustriale.
Il 2023 segna la prima volta nella storia che ogni giorno di un anno ha superato di 1°C il livello preindustriale del periodo compreso tra il 1850 e il 1900. Quasi il 50% dei giorni è stato più caldo di 1.5°C rispetto al livello del periodo tra il 1850 e il 1900 e due giorni di novembre sono stati, per la prima volta, più caldi di 2°C. Le temperature medie annuali dell’aria sono state le più calde mai registrate, o quasi, in parti consistenti di tutti i bacini oceanici e di tutti i continenti, ad eccezione dell’Australia. Ogni mese da giugno a dicembre del 2023 è stato più caldo del corrispondente mese dell’anno precedente. Luglio e agosto 2023 sono stati i due mesi più caldi mai registrati. Anche l’estate boreale (giugno-agosto) è stata la stagione più calda mai registrata.

Il mese di settembre 2023 è stato il mese con una deviazione della temperatura al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 maggiore di qualsiasi altro mese del dataset ERA5. Dicembre 2023 è stato il dicembre più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media di 13.51°C, 0.85°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e 1.78°C al di sopra del livello compreso tra il 1850 e il 1900 per lo stesso mese.
Il 2023 è stato il secondo anno più caldo per l’Europa, con 1.02°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020, 0.17°C più freddo del 2020, l’anno più caldo registrato. Nel corso del 2023, le temperature in Europa sono state superiori alla media per 11 mesi e settembre è stato il più caldo nella storia dei dati. L’inverno europeo 2022-2023 (dicembre 2022-febbraio 2023) è stato il secondo più caldo mai registrato La temperatura media dell’estate europea (giugno-agosto) è stata di 19.63°C, con un aumento di 0.83°C rispetto alla media, ed è stata la quinta più calda d’Europa mai registrata. L’autunno europeo (settembre-novembre) ha registrato una temperatura media di 10.96°C, pari a 1.43°C sopra la media. Questo ha fatto sì che l’autunno sia stato il secondo più caldo di sempre, appena 0.03°C in meno rispetto all’autunno 2020.

Sapevamo, grazie al lavoro del programma Copernicus per tutto il 2023, che oggi non avremmo ricevuto buone notizie. Ma i dati annuali qui presentati forniscono un’ulteriore prova del crescente impatto dei cambiamenti climatici. L’Unione Europea, in linea con la migliore scienza disponibile, ha concordato una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, ora mancano solo 6 anni. La sfida è chiara. Il Programma Copernicus, sostenuto dalla Commissione europea, è uno dei migliori strumenti disponibili per guidare le nostre azioni per il clima, mantenerci in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e accelerare la transizione verde”, dice Mauro Facchini, capo dell’Osservazione della Terra presso la Direzione Generale per l’Industria della Difesa e lo Spazio della Commissione Europea.

Agenzia DIRE – Ambiente – La redazione 09/01/2024 www.dire.it

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.