Danni da fumo, trattamento della BPCO con vapore a 80°: primo intervento in Italia

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di Gemma Delle Cave

Il fumo di sigaretta è un problema che grava in modo molto importante sulle condizioni medie della popolazione mondiale. Le patologie ad esso associate sono tra le più diffuse e rappresentano una delle principali cause di morte.

Una condizione patologica, di complessivo affaticamento del sistema respiratorio, che si esplica in una coincidenza di problematiche, quali restringimento delle basse vie aeree, bronchite cronica, asma bronchiale ed enfisema, è la Broncopneumopatia ostruttiva cronica (BPCO). Il 27 Novembre scorso, presso l’ospedale di Torrette ad Ancona, si è svolto un primo innovativo intervento, volto alla cura delle condizioni dannose apportate da questo stato patologico. Si è basato sull’utilizzo di una sonda intrabronchiale capace di investire le mucose dei tessuti con vapore riscaldato a 80°, in modo da indurre la cicatrizzazione delle zone danneggiate.

Il meccanismo di “riparo”, che non cura definitivamente le condizioni di salute, ma ne rallenta la progressione, ripristinando parzialmente una corretta ventilazione, si fonda sul fenomeno dell’ablazione termica.

Secondo tale tecnica, un tessuto biologico esposto ad una temperatura abbastanza alta cicatrizza, ovvero le cellule che lo costituiscono tendono alla necrosi, una condizione di morte indotta da fattori esterni. Poiché questo tipo di patologia tende ad ispessire le pareti delle vie aeree, quindi a restringere lo spazio entro cui i gas sono ventilati dai polmoni, stimolando la cicatrizzazione si riducono le dimensioni delle stesse, grazie all’applicazione di vapore ad alta temperatura, ristabilendo così parzialmente le funzionalità respiratorie fisiologiche.

Il paziente sottoposto a questo tipo di intervento è stato un fumatore di 68 anni, che ha risposto molto bene al trattamento, permettendo così l’apertura di una strada ancora lunga da percorrere, ma sicuramente necessaria, verso la cura delle patologie polmonari dovute al fumo.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…