Giù le maschere!

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di Alessandra Hropich

Chissà se un giorno butteremo le maschere che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è quello in cui viso e maschera coincidono e lui solo potrebbe dirci la parola che attendiamo da sempre.
Quando incontriamo una persona vera, le chiediamo indirettamente di non dire le cose come stanno, con la scusa che ci offendiamo quando ci dicono la verità su di noi, mettiamo in realtà una maschera sul volto di tutti i nostri interlocutori e così li preghiamo di dirci le cose che noi vogliamo sentirci dire, li pieghiamo alla nostra volontà.

Brutta questa cosa ma è la realtà di tutti, bisognerebbe trovare chi è dotato di capacità di autocritica, ricerca difficilissima.
Se dici a qualcuno (ad esempio) che dovrebbe darsi una calmata perché lo vedi agitato, costui ti zittirà dicendoti con voce imperativa che sei matta, che stai delirando, che hai capito male.
Se dici ad una persona che è trascurata fisicamente, che dovrebbe tenere al suo aspetto magari perché è ingrassata, questa persona non prende il consiglio ma la prende come un’ offesa alla sua persona.
Tante volte ho detto ad amici: ” Dovresti curare l’ alimentazione perché hai un alito cattivo!”

Questi amici non l’ hanno mai presa bene, si sono sentiti offesi perché io avrei dato a ciascuno di loro del puzzolente, dovevo tacere, certo.
Va bene, uno può restarci male, lo capisco ma bisognerebbe apprezzare chi ci parla senza maschere, invece a tutti piace chi mente.
Ma non me ne faccio nulla di un amico che mi vuole finta, non è amico lui e non lo sono io, non serve a niente.
Pur scegliendo di mentire anche io quando il caso lo richiede, poi però da qualche parte bisogna pur depositare la Verità, sennò la vita diventa tutta una menzogna, nei rapporti di coppia, che sono in cima alla falsità più totale, per proseguire con tutti gli altri tipi di relazioni, professionali e non.
Ma la società non comprende quanto male faccia il non poter esternare mai, il non poter dire le cose alle persone in nessun caso ci distrugge comunque.

Perché la depressione è un male tanto diffuso nel mondo? Questo male oscuro è causato anche dal fatto di dover indossare maschere ogni giorno. Per non parlare di mille mali fisici, tipo la gastrite e tanti altri, tipici di chi immagazzina tutto e non riesce né a dimenticare né ad esternare mai. Ma allora, a cosa serve indossare ogni giorno la maschera di marito/moglie, impiegato, padre, madre, amico, amante ecc ecc?
In ognuno dei ruoli sopracitati si tende ad evitare il confronto e come si evita il confronto se non tacendo?
Ecco che le relazioni (tutte) sono malate, a forza di non dire per non dispiacere l’ altro, si finisce con il restarsene in silenzio tutta la vita, a che prezzo? Sicuramente il male fisico o psichico arriverà, non si sfugge, il tacere continuo su qualcosa non porta mai a nulla di buono per chi tace, garantito!

Ecco perché personalmente ho scelto la duplice veste di addetta Stampa, portavoce fedele delle altrui dichiarazioni e quella di scrittrice, una veste,
quest’ ultima che mi permette di mettere a nudo le persone di ogni tipo, libera e senza censure.
Da scrittrice vi posso raccontare cosa nascondono le maschere di ognuno, solo raccontando ed incontrando il gradimento dei miei lettori, riesco a portare una fetta di verità sul “piatto” di molti e lo farò sempre perché vengo molto apprezzata per questo.
Questo liberarmi di realtà imbarazzanti (sono quelle che vengono nascoste) mi è di grande aiuto, per non finire anche io nell’ enorme esercito dei depressi che tengono tutto dentro, a cosa mi servirebbe?
Essendo io anche autrice di un apprezzato libro sulla felicità, non potrei mai fare il gioco di chi, con il proprio silenzio quotidiano, sceglie di ammalarsi ogni giorno.

Già nel 2020 l’ OMS aveva lanciato l’ allarme secondo il quale la depressione sarebbe diventata la malattia più diffusa dopo le malattie cardiovascolari.
E lo stesso, non è un caso che da almeno cinque anni si sia riscontrato un aumento delle malattie mentali.

Qui serve ricordare che la malattia mentale non è tipica del pazzo che va in giro a tirare oggetti addosso alla gente in strada o gesti simili, assolutamente no.
Il malato mentale è spesso, troppo spesso colui che si chiude in sé stesso non esternando ciò che non gradisce, subendo la vita che  passa senza nessun clamore, senza cambiamenti ma solo con le solite maschere e, rassegnato, ha sempre gli stessi pensieri.

Ecco dove si annida la follia. Il più silenzioso e tranquillo degli uomini di qualunque ceto sociale può nascondere un mare di rabbia e di frustrazioni che non troveranno mai giustificazione né pace. Sono i cosiddetti soggetti irrisolti, quelli che si nascondono dietro una facciata di rispettabilità mentre covano risentimento dentro, ogni giorno di più.

Di Alessandra Hropich
Per informazioni sul libro: è disponibile la pagina:
https://www.facebook.com/La-felicit%C3%A0-Ve-la-do-io-1048938518502717/

Scrittrice e Pubblicista. Esperta di tematiche sociali, Relatore, Opinionista. Mi occupo di Comunicazione aziendale, Istituzionale e politica. All' Avvocatura ho preferito la Comunicazione perché adoro raccontare la realtà, fatti rigorosamente veri.