La pittura surrealista di Chagall sbarca a Napoli

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di Gemma Delle Cave

Il prossimo 15 febbraio la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta di Napoli ospiterà 150 opere del noto pittore russo, naturalizzato francese, Marc Chagall. “Chagall, Sogno d’amore”, titolo della mostra organizzata dal Gruppo Arthemisia, permarrà nel capoluogo partenopeo fino al 30 giugno 2019, ed i biglietti sono già disponibili online ad un prezzo ridotto fino al 15 gennaio. Dipinti, disegni, acquerelli ed incisioni, in un percorso fatto di 4 sezioni, faranno immergere completamente gli spettatori nel suo mondo fatto di realtà fantastiche e utopistiche.

Il pittore prese parte ai movimenti parigini che anticiparono la Prima guerra mondiale, e fu coinvolto nelle avanguardie, eppure rimanendo sempre ai margini di questi movimenti, compresi il cubismo e il fauvismo. Questi ultimi due stili, per intenderci, prevedevano il primo l’utilizzo di varie tecniche che scomponevano nelle tre dimensioni i soggetti sulla tela, mentre il secondo era un mix di impressionismo francese con sfumature espressioniste tipiche di pittori nordici come Munch.

Dunque, Chagall prese questo mélange artistico e lo rivisitò secondo la sua visione della realtà fatta di astratto e fantastico. Nelle sue opere si ritrovano ricordi d’infanzia, fiabe, guerra, sogni e paesaggi pieni di entità reali e immaginarie, elementi tipici della tradizione russa. Il tutto con i colori più vivaci che possano esistere, anche per ricordare i momenti bui della sua infanzia. Forse proprio questo l’ha portato ad immaginare un mondo fantastico, per estraniarsi dalla pesantezza della vita di ogni giorno, circondata dai brutti ricordi di quando era un bambino.

 

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…