Spettro austerity e riduzione dei consumi. Sempre più vicino il ritorno agli anni ’70

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di Alessandro D’Orazio

L’attuale conflitto tra Russia e Ucraina, con le relative conseguenze sul piano degli aumenti energetici e dei beni di prima necessità, sembra catapultare l’Italia in una spirale di rinnovata povertà. Una situazione simile, verificatasi nel corso degli anni Settanta, viene ricordata da molti con l’appellativo di “austerity”. Dai primi giorni di dicembre del 1973 fino al 2 giugno del 1974 l’Italia piombò letteralmente nel buio. Ci fu chi iniziò a tirare fuori dalla cantina la bicicletta, chi il tandem e chi i pattini a rotelle; qualcuno addirittura la carrozzella e il cavallo, per non dover acquistare carburante per la macchina.

Cinquant’anni fa la guerra dello Yom Kippur, che vide Egitto e Siria attaccare Israele, portò prima a un rincaro del greggio da parte dell’Opec verso gli Stati che appoggiavano Tel Aviv, poi a un vero e proprio embargo. Il prezzo del petrolio schizzò da tre a dodici dollari al barile e tutti i Paesi occidentali presero misure di contenimento dell’utilizzo dell’energia. Il governo Rumor varò il decreto legge 304, il cosiddetto “decreto austerity”, decidendo di vietare le auto e le moto a tutti gli italiani nei giorni festivi e nelle domeniche, ma anche le barche e gli aerei privati.

Nessuno fu escluso. Rimase appiedato anche il presidente della Repubblica Giovanni Leone, il quale per assistere alla cerimonia dell’Immacolata concezione in piazza di Spagna recuperò dalle rimesse del Quirinale una carrozza a cavalli! Strade e autostrade nei week end si svuotarono in un clima inizialmente surreale. Potevano circolare solo i mezzi di sicurezza e di soccorso, i medici e i parroci, per gli altri la multa era di un milione di lire.

In questo contesto surreale 11 milioni di biciclette invasero vie e piazze del Paese. Le città al contempo ridussero l’illuminazione pubblica del 40%. I distributori di benzina restarono invece chiusi dalle 12 del sabato a tutta la domenica, mentre le insegne al neon di negozi, bar e ristoranti dovevano restare spente.

Dopo pochi mesi fortunatamente l’austerity non fu più necessaria, anche se i principali dati macroeconomici fecero registrare numeri negativi e l’inflazione giunse alle stelle (fino al 12,5%). A marzo l’embargo del petrolio terminò e dall’aprile del 1974 la crisi energetica si allentò lasciando il passo al consumismo degli anni ’80. I corsi e ricorsi che la storia talvolta ripropone non sembrano perciò essere così lontani.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.