Tutto è timido in questa società, tranne la volgarità…

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di Christian Sanna

Mi girano le scatole quando sento dire restiamo umani perchè non è un messaggio positivo; presenta le sembianze di un augurio o comunque di una speranza, ma se non è un invito al regresso poco ci manca e comunque non segna nè un progresso spirituale nè intellettuale o culturale. Se vuole uscire dal pantano a cui si è condannato, l’essere umano deve assentarsi da sé stesso, prendere le distanze da ciò che è terreno ed allontanarsi dal fango per avvinarsi al cielo, al punto di vista di Dio.

Umanità dovrebbe essere un sentimento di comprensione, solidarietà e rispetto verso il prossimo ma l’umano è fallibile, pieno di fragilità e di tentazioni; l’umano è anche invidioso, rancoroso, cattivo, spietato. E poi infedele, opportunista, egoista e potremmo riempire trencento pagine di termini poco lusinghieri e non sarebbe ancora abbastanza.

Gli ottimisti o gli illusi, insomma gli irriducibili che sperano di pagare il conto di un ristorante stellato con la perla trovata nell’ostrica diranno ma però (si può dire, non è un errore, lo scriveva Manzoni e se non ricordo male pure Dante. Quindi se qualcuno prova a correggervi mandatelo a…fare un giro in libreria per acquistare I Promessi Sposi) ci sono anche tante persone buone, misericordiose, sensibili, educate, altruiste, incensurate, oneste…e grazie, ci mancherebbe!

Tuttavia, questi giusti vengono anche guardati con sospetto; ormai si è così poco abituati ad atti di gentilezza da parte di qualcuno che subito viene il dubbio che sotto ci sia una fregatura o comunque il tutto viene archiviato alla voce cose straordinarie. Avete capito bene? Oggi chi è cortese e disponibile viene visto come una rarità. Insomma, ciò che dovrebbe essere ordinario genera notizia. Certo, in un mondo capovolto dove i valori sembrano diventati disvalori e la vita reale non vale niente poichè schiantata da quella virtuale, i recenti fatti di cronaca sembrano spingerci verso una direzione che ci costringe a fare i conti con la bestialità, la malvagità.

E basta scuse, giustificazioni, quel fastidioso buonismo che fa acqua da tutte le parti dove per forza si deve andare ad indagare nel passato per intercettare un possibile trauma o un’ infanzia difficile. Non tutti quelli che hanno avuto un trascorso problematico sono diventati degli assassini. Di certo restano dei nodi da sciogliere, delle ferite magari non del tutto cicatrizzate. Rimangono paure, incertezze, lacune caratteriali. Ma faremmo un torto all’intelligenza e alla chiarezza se non ammettessimo che c’è al mondo gente indegna, imperdonabile, irrecuperabile, nociva per gli altri.

Gente che al posto del cuore ha una discarica radioattiva e che si arroga il diritto di mettere fine, anche per futili motivi, alla vita di un altro essere umano. Ma dove siamo arrivati? Se non è questa la fine del mondo ne è l’anticamera. Questa mega crisi di valori è figlia di genitori incapaci, modelli sbagliati. Non ho nulla contro la figura dell’influencer, ma è inaccettabile che guadagni più di uno scienziato o che abbia più visibilità di un artista, uno scrittore, un ballerino. La sensazione è che non ci sia equilibrio e che il buon senso e l’oggettività siano diventati anacronistici ed abbiano ceduto il passo al tifo, alla faziosità.

La cultura può aiutare ad educare e sensibilizzare, ma non basta perchè la scuola, i movimenti culturali, il mondo dell’arte non hanno le spalle abbastanza larghe per reggere da soli il peso di un disfattismo generale dove a turno i politici si riempiono la bocca con le parole istruzione, formazione ecc. ma poi nei fatti sembra che non ci credano abbastanza, altrimenti verrebbero presi ben altri provvedimenti, ci sarebbero maggiori investimenti. Tutto è timido in questa società tranne la volgarità. Tutto è riservato ai figli di cognati di parenti di…eccetto l’ostentazione e la superficialità seduce più della profondità perchè il pensiero è sempre scomodo. Non passa giorno che non incontri qualcuno la cui poca qualità ed allo stesso tempo eccelsa mediocrità mi insinui più di un dubbio nella  testa: ma questo come ci è arrivato fino a qui? C’è gente improponibile a tutti i livelli che all’incapacità di fare la O con il bicchiere abbina i talenti della presunzione, dell’arroganza e del menefreghismo.

Ed io da uomo ingenuo penso sempre che i miracoli esistano e che in questa Nazione tutto sia possibile: Il Miracolo Italiano. E’ meraviglioso assistere a questo affresco di sistema dove la confusione ed il dilettantismo regnano sovrani; all’osservatore attento (non c’è neanche bisogno del critico professionista) appare subito dinanzi agli occhi Sua Maestà l’Inciucio. Come se ci fosse sempre qualcosa che sfugge, di organizzato male e comunicato peggio e questo andazzo disorienta, spaventa, rende fragili. Comunque non siamo andati in crisi negli ultimi anni, la situazione è solo molto peggiorata, ma in crisi ci siamo da sempre, basta evitare il photoshop ai  propri ricordi per chi ha qualche anno in più o andare a rivedere vecchi filmati, documentari, telegiornali di una volta. Basta leggere qualche libro, essere curiosi rispetto a certe notizie, conservare uno spirito critico costruttivo.

Se penso a La Cappella Sistina, La Divina Commedia, all’incompiutezza di Turandot, al golfo di Napoli, mi viene il mal d’universo. Se penso a Verranno a chiederti del nostro amore, a Paolo e Francesca, alla Reggia di Caserta, mi girano le scatole.

Se penso a come stiamo dilapidando un patrimonio culturale e a come ci stiamo impedendo di stare al mondo da esseri umani civili, mi girano altre cose ma non posso scrivere di cosa si tratta. Perchè ci ho sempre tenuto a condurre un’esistenza elegante: nei modi, nei pensieri e nelle parole. In questo tempo dove tutto è mordi e fuggi e nessuno più sa che sapore ha la felicità.

Provo a descrivermi in una frase, ma è un pò come rinchiudere il mare in un bicchiere. Allora potrei definirmi "Un solitudinista visionario animale sociale ed un cercatore di spiritualità, tutto occhi ed inquietudine, perdutamente innamorato dell'Idea che non è ancora riuscito ad afferrare, col cuore di cristallo. Fregato dai sentimenti". Ritengo superfluo aggiungere i titoli di studio conseguiti, i lavori svolti, gli eventi culturali organizzati e presentati, gli impegni nella politica e nel sociale. E se a qualcuno sta balenando in mente l'idea ( sbagliata) che io possa essere un insopportabile presuntuoso, sappia che è appena caduto nella rete che ho preparato. Io voglio che a parlare per me siano gli articoli; i lettori più attenti ci troveranno frammenti d'anima.