Elucubrazioni notturne di carattere sportivo-giuridico-sanitario

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Come ti stravolgono a loro favore, non solo la realtà dei fatti, ma pure i Decreti Legge. Ovvero: cronache di una nottata annunciata e…scetata.
In questo periodo le preoccupazioni non mancano: Covid, scuola, lavoro, economia, etc…. Ma noi tifosi del Napoli, rispetto agli altri, abbiamo un’ulteriore preoccupazione che ci assilla e forse ci fa pure bene, perché ogni tanto ci distrae da tutte le altre vere, terribili preoccupazioni: il 3-0 a tavolino che rischia il Napoli. Il lunedì sera televisivo poi è particolarmente lungo da passare, in quanto impazzano le trasmissioni che parlano di calcio.
Le TV locali napoletane sono letteralmente inguardabili, infarcite di pubblicità (che ci sta), e ospiti con la puzza sotto al naso (che ci stanno meno), che calano da Roma e dal nord per venirci a dare (a pagamento) lezioni di vivere civile, di tifo e di sport. Allora, incazzatura per incazzatura, preferisco incazzarmi direttamente con le TV del nord. Sul DT a Napoli è visibile “Top Calcio 24”, una trasmissione di Antenna 3-Telelombardia, che fornisce informazioni sportive h24. I dibatti in studio tra giornalisti dichiaratamente tifosi soprattutto di juve, Inter e Milan a volte risultano interessanti e a tratti pure divertenti. Le cronache delle dirette degli incontri sono commentate appunto dai giornalisti/tifosi delle rispettive squadre.
Molto divertenti gli interventi del comico (ripeto: comico) Mimmo Pesce, che commenta le partite del Napoli. Ora se ti sintonizzi su quella emittente, sai a cosa vai incontro. Ma se l’argomento in questione è la sentenza del giudice sportivo riguarda alla partita non disputata juve-Napoli (con annessa e connessa situazione sanitaria nazionale) ti aspetti un minimo di serietà e lealtà. Le premesse c’erano tutte: giornalisti importanti (sia pure, come detto, dichiaratamente tifosi di juve, Inter, Milan e ieri sera, data l’eccezionalità del caso, c’era pure un romanista. A rappresentare il Napoli, generalmente le TV nazionali di solito chiamano giornalisti travestiti da comici o peggio, comici travestiti da giornalisti.
Infatti in difesa del Napoli c’era il bravissimo Mimmo Pesce, di cui, scusate se mi dilungo, posto quanto ho trovato su Wikipedia riferito a lui:”Domenico Pisacane, in arte lo showmen Mimmo Pesce, inizia la sua carriera artistica nel 1983 partecipando ai corsi del C.T.A. di Milano, Centro Teatro Attivo, facendo parte del cast nelle rassegne teatrali organizzate dallo stesso C.T.A…quasi per caso diventa uno dei volti di punta delle trasmissioni sportive di Telelombardia, etc…”. Come è evidente, il “rapporto di forze in campo” pendeva notevolmente da una sola parte.
Scusate se mi sfuggono i nomi dei protagonisti, ma sono tutti facilmente riscontrabili sul canale citato. Il conduttore, nonché direttore della Tv, abbastanza equidistante, forse per bilanciare le forze in campo, ha chiamato a “deporre” telefonicamente, il direttore de “Il Napolista” Massimiliano Gallo, che definisce erroneamente “redattore” e non “direttore”, sia pure prontamente corretto dallo stesso Gallo. E chissà perché a me viene in mente la Berlinguer che, sempre in diretta, sottolineava la differenza tra il Prof. Galli e il Dr Ascierto: “Lei è solo dottore, vero?”. Forse perché all’epoca non si sapeva ancora che era juventino, sennò, chissà…Comunque Gallo se la cava piuttosto bene, portando anche testimonianze personali riguardo alla drammaticità della “situazione Covid” a Napoli, quantunque frastornato e sovrastato dagli ospiti in studio, che non avevano nessun riguardo per il fatto che lui fosse in collegamento telefonico, quindi svantaggiato. Peccato che il “piatto forte” fosse venuto più tardi, quando Gallo aveva già salutato e a difendere le posizioni del Napoli fosse rimasto solo il succitato showmen Mimmo Pesce.
Il conduttore si collega telefonicamente con un ospite presentandolo come una specie di scienziato del diritto (di cui, mi scuso ancora, mi sfugge il nome), ma che doveva essere molto importante e preparato, perché tutti, Pesce compreso, lo salutano con cordialità e deferenza. L’ospite comincia a snocciolare la sua scienza e i suoi concetti giuridici sulla questione juve-Napoli e tutti sembrano pendere dalle sue labbra.
Poi, prima di salutare ti molla, quella che nelle gare pirotecniche veniva appunto lanciata nel finale e definita ‘a bomba ‘e tiro! “Se il Napoli avrà partita persa non potrà ricorrere al TAR perché dopo l’effetto domino provocato dal ricorso del Catania avverso alla retrocessione, e seguito da innumerevoli altri ricorsi, il legislatore ha stabilito che le sentenze del giudice sportivo non sono appellabili al TAR. E cita il Decreto Legge n.115/2018rubricato “ “Disposizioni urgenti in materia di giustizia amministrativa, di difesa erariale e per il regolare svolgimento delle competizioni sportive” Poi prosegue: il Napoli al massimo potrà chiedere il risarcimento dei danni derivanti da un eventuale torto subito (e qua penso, sarà contento ADL) oppure davanti al TAR potrà impugnare “solo” l’intero protocollo, con scarsissime possibilità di accoglimento perché il protocollo risulta firmato e accettato dal Napoli stesso.” Apriti cielo! In studio quasi stappavano lo spumante (rigorosamente piemontese).
Il povero Mimmo Pesce incapace di profferire verbo, quasi sveniva sulla poltrona. E io pensavo: questa è una partita da vincere nei tempi regolamentari, non sono ammessi supplementari, né rigori. E mo, chi dorme, mo? Mi dicevo, come la guardia notturna Cafiero svegliata dal Don Rosario, il pizzaiuolo oggi a otto di “L’oro di Napoli”, alla ricerca dell’anello smarrito da Donna Sofia, la bellissima moglie fedifraga. Sicché stamattina mi sono scetato con quella intenzione e sono andato alla ricerca del Decreto citato dallo scienziato responsabile dei mie incubi notturni, che sono stati molteplici. Vi risparmio l’intero Decreto che, come me, potete trovare facilmente su Google, e vi cito solo un passaggio che forse al succitato e sullodato giurista, chissà se per distrazione o di proposito, era stranamente sfuggito: “l’articolo 2 riserva alla giustizia sportiva le questioni di carattere tecnico e disciplinare introducendo per quest’ultime una sorta di “presunzione di irrilevanza” per l’ordinamento statale; resta evidente che trattandosi di una Innanzitutto, per quanto riguarda l’ambito di operatività del Decreto, occorre precisare che quest’ultimo è limitato ad una specifica categoria di provvedimenti, ossia quelli di  ammissione ed esclusione dalle competizioni professionistiche delle societa’ o associazioni sportive professionistiche, o comunque incidenti sulla partecipazione a competizioni professionistiche; ne restano  esclusi i provvedimenti etc..” Capito mi hai? Il divieto di ricorso al TAR vale solo per contestare eventuali retrocessioni o esclusioni dai campionati! Per tutte le altre questioni restano in vigore i criteri di sempre. E mo chi glielo dice a quelli di “Mondo Calcio 24” e al loro illustre ospite al telefono? Già ci avevano detto che la decisione del Giudice Sportivo non poteva che essere il 3-0 a tavolino, poiché il “Il GS è una specie di notaio che si limita a prendere atto delle evidenze senza entrare nel merito delle questioni”. E invece il GS ha sorpreso tutti quelli che non si volevano sorprendere, chiedendo tempo per un supplemento di indagini proprio per poter entrare “nel merito della questione”.
Ora, se l’Italia è ancora la culla del diritto, l’aver specificato che la suddetta inammissibilità riguarda solo retrocessioni ed esclusioni dai campionati professionistici, è chiara quasi quanto quella contenuta nel famoso protocollo che recita: “Fatte salve diverse disposizioni di autorità centrali e locali”. Per cui il GS, potrebbe sorprendere ancora di più chi sorprendersi proprio non vuole, e decidere direttamente per il rinvio della partita, che per loro già si era giocata e vinta. Poi chissà chi potrebbe e dovrebbe ricorrere al TAR? E vi risparmio l’importanza che personalmente do a quel “ Fatto salvo diverse disposizioni delle autorità locali” (ASL NA 1 compresa, aggiungo), di cui vi risparmio il mio parere sulla preminente valenza durante una situazione di pandemia accertata, rispetto a tutto il resto, solo per rispetto verso chi avesse già avuto la pazienza e l’ardire di arrivare fino in fondo a queste mie considerazioni. Grazie.

Pasquale Di Fenzo, PDF per gli amici, tifoso di Napoli prima che del Napoli. Non lesina critiche a Napoli e al Napoli, ma va “in freva” se qualcuno critica Napoli e il Napoli. Pensa di scrivere, ma il più delle volte sbarèa. L’obiettività è la sua dote migliore. Se il Napoli perde è colpa dell’arbitro. O della sfortuna. Sempre. Se vince lo ha meritato. Ha fatto sua una frase di Vujadin Boskov, apportando però una piccola aggiunta: “è rigore quando arbitro fischia, a favore del Napoli”. E’ ossessionato da Michu che, solo davanti alla porta del Bilbao passa la palla ad Hamsik invece di tirare in porta. Si sveglia di notte in un bagno di sudore gridando “Tira! Tira!”.