Fottuti malpensanti

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di Pasquale Di Fenzo

Faccio una paio di doverose premesse: il Napoli non meritava di vincere col Sassuolo, e forse meritava addirittura di perdere. Come era successo all’Inter quando ha vinto contro il Napoli senza mai tirare in porta, mentre noi li avevamo presi letteralmente a pallate per 95 minuti. Quella fu una partita spartiacque, sia per l’Inter che, soprattutto, per il Napoli.

Ma ci sta! Seconda premessa: io sono un fottuto malpensante, quindi se siete tra quelli che non mettono mai in dubbio la buonafede degli arbitri, magari aggiungendo “Allora perché continui a seguire il calcio?”, fareste bene a interrompere immediatamente la lettura di queste mie considerazioni. Ammesso che non lo abbiate già fatto in premessa. Sarebbe come dire a un tossicodipendente: “Perché continui a drogarti pur sapendo che la droga ti uccide?”. Al mondo non esiste una categoria di professionisti, di lavoratori, di impiegati, di operai, o di dirigenti in cui non sia presente la corruzione.

Politici, medici, giudici, giornalisti, banchieri e bancari, parulani, chianchieri e solachianielli, si sono fatti beccare con le mani nella marmellata. Gli arbitri di calcio no! Come un dogma: sono esseri superiori! Io non dico che sono corrotti, ma almeno lasciatemi il dubbio di poter mettere in discussione la loro buona fede. Capisco l’errore quando si tratti di interpretare un fallo, dove spesso la sensazione del campo è diversa da quella che si ha rivedendo lo stesso episodio in TV o al VAR.

Ma ci avevano assicurati che sul fuori gioco, così come nel caso di “gol-non gol”, la risposta è geometrica, scientifica, oltre che immediata. E allora perché per annullare il gol di Insigne hanno impiegato più di due minuti? Forse che erano alla ricerca dell’immagine giusta? Giusta” per chi? Sempre loro ci hanno detto che l’addetto al VAR ha a disposizione dodici telecamere, quindi dodici diverse angolazioni di ogni singolo episodio. La SSCN, invece di fare le solite chiassate che servono solo per aggravare la situazione, in un caso del genere, dovrebbe esercitare il diritto di poter visionare gli altri undici fotogrammi, prima che questi facciano la fine del famoso audio intercorso tra Orsato ed il VAR e che l’ex procuratore federale è ancora in attesa di poter esaminare. “Me lo hanno impedito” ha candidamente dichiarato. Roba che, se in Italia esiste ancora l’obbligatorietà dell’azione penale, si deve muovere la Procura della Repubblica, altro che Procura Federale. Il principe delle moviole, al secolo Graziano Cesari, ha detto che trattasi di un caso in cui l’occhio umano non può decidere: bisogna fidarsi del VAR! Io del VAR, inteso come marchingegno elettronico, mi fido, è dell’addetto al VAR che non mi fido!

Mi dovrei fidare di un tizio che non ha ritenuto opportuno richiamare l’arbitro per una gomitata al pomo di Adamo rifilata a Politano in piena area di rigore? Avrebbe avuto tutto il tempo per poter intervenire, cosi come fece il suo collega proprio nella partita di andata, quando il VAR richiamò l’arbitro dopo due minuti in cui il gioco era continuato, per assegnare un rigore molto meno evidente al Sassuolo.

Allora, se permettete mi incazzo ancora di più. “Dovemo fa’ a fidasse”. Lo dice nel film “Nell’Anno del Signore” il Cardinal Rivaroli (Tognazzi) quando consegna al sedicente analfabeta Pasquino (Manfredi) una lettera in cui era decretata la sua condanna a morte. E il povero Pasquino dovette pure abbozzare, altrimenti, ammettendo di saper leggere, avrebbe comunque decretato la sua colpevolezza quale autore delle scritte contro il Papa. Un vortice infernale dove è impossibile districarsi, questo è diventato il campionato italiano di calcio.

Perché contro certi soprusi non c’è niente da fare. Anzi, una soluzione ci sarebbe, anche se potrebbe sembrare una provocazione: mandare la squadra primavera in campo fino al termine del campionato, tanto la salvezza è ormai acquisita, la zona Champions è di fatto irraggiungibile , e la Europa League l’anno prossimo in cui si dovrà rifondare tutto, sarebbe solo un’inutile seccatura.

Se poi vogliamo essere meno drastici, ma anche per salvaguardare il capitale giocatori, già ampiamente svalutato, la squadra primavera la si potrebbe mandare almeno solo a Torino contro la juve, per giocare quella partita il cui rinvio ha costituito l’albero del male dal quale quest’anno sono venuti fuori tutti i frutti avvelenati, ivi compreso l’averci costretto a giocare tre partite in trasferta nell’arco di una settimana. Se non è mala fede questa! Ma io, come ho detto in premessa, sono un malpensante. E siccome sono incazzato nero, dico che sono pure complottista.

Pasquale Di Fenzo, PDF per gli amici, tifoso di Napoli prima che del Napoli. Non lesina critiche a Napoli e al Napoli, ma va “in freva” se qualcuno critica Napoli e il Napoli. Pensa di scrivere, ma il più delle volte sbarèa. L’obiettività è la sua dote migliore. Se il Napoli perde è colpa dell’arbitro. O della sfortuna. Sempre. Se vince lo ha meritato. Ha fatto sua una frase di Vujadin Boskov, apportando però una piccola aggiunta: “è rigore quando arbitro fischia, a favore del Napoli”. E’ ossessionato da Michu che, solo davanti alla porta del Bilbao passa la palla ad Hamsik invece di tirare in porta. Si sveglia di notte in un bagno di sudore gridando “Tira! Tira!”.