Grande vergogna, grande errore: sulle ricerche petrolifere in Campania la Regione si defila .

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Grande vergogna, grande errore: sulle ricerche petrolifere in Campania la Regione si defila rinunciando anche al rispetto del proprio statuto regionale.

In un articolo apparso su il Corriere del Mezzogiorno Luca Marconi rende noto che la Regione Campania non si pronuncerà entro i termini previsti sulle istanze di ricerca petrolifera per cui si esprimerà direttamente lo Stato. E’ una prova di inadeguatezza a governare le proprie risorse naturali di importanza strategica come l’acqua potabile e a tutelare la sicurezza dei propri cittadini.

In pratica, dice la Regione ai petrolieri, che stanno già scaldando i motori delle trivelle a 300 metri dall’abitato di Gesualdo in Provincia di Avellino e sul serbatoio naturale di acqua potabile dei Monti della Maddalena tra il Vallo di Diano e la val d’Agri che alimenta circa 4000 litri al secondo di acqua potabile: nessun timore «Sulle trivelle decide il Governo» che si sa già che darà carta bianca alle compagnie dal momento che il territorio è rimasto senza difensori.

Dice la Regione che ormai non c’è più tempo! Frase balorda, in mala fede, da incapaci. Dopo mesi e mesi a disposizione e di servile silenzio!

Ah… come aveva ragione Giuseppe Dossetti, costituzionalista cattolico che propose un articolo con la seguente modifica alla Costituzione Italiana, quando era ancora in elaborazione: “La resistenza, individuale e collettiva agli atti dei pubblici poteri, che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino.” La modifica, ovviamente, non fu approvata! Tale articolo si ispirava al seguente principio della resistenza, presente nella Costituzione francese: «Qualora il Governo violi le libertà e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza sotto ogni forma è il più sacro dei diritti e il più imperioso dei doveri». Giuseppe Dossetti, persona dalla lunga memoria storica, buon conoscitore dell’uomo italico, sapeva vedere lontano…nel futuro! La sua indicazione è quanto mai significativa e degna di applicazione, nei modi democratici!

Oggi si profila uno scontro palese tra i cittadini del Vallo di Diano e quelli dell’Irpinia, che si sono dichiarati motivatamente contrari all’attivazione delle attività petrolifere in un territorio nel quale c’è una evidente incompatibilità con operazioni potenzialmente inquinanti, ed il governo regionale che ha rinunciato ai propri doveri istituzionali “violando libertà e diritti dei cittadini”.

Che hanno eletto a fare i loro rappresentanti nel Consiglio regionale, questi cittadini?

Non merita lo stipendio di consigliere regionale chi non difende motivatamente il proprio territorio, le proprie risorse di importanza strategica per l’assetto socio economico! Alcuni giorni fa ho pubblicato la nota “Il governatore uscente della Campania non si distragga: entro la fine di marzo la Regione si deve esprimere negativamente sulle richieste di ricerca di idrocarburi” nella quale dicevo “Se la Regione non decide sulle istanze di permessi di ricerca di idrocarburi il governo nazionale avrà via libera: cioè autorizzerà le compagnie petrolifere a procedere.” Era facile prevedere che la Campania avrebbe fatto scadere il termine utile per fare sentire la propria autorevole voce di difensore delle risorse ambientali di importanza strategica.

Rilancio la stessa conclusione: i cittadini si ricordino del comportamento dei consiglieri di maggioranza (che hanno la piena responsabilità della rinuncia ad esercitare il loro dovere di difensori del territorio) e del reale atteggiamento di tutti i consiglieri regionali circa la difesa del territorio quando andranno a votare per eleggere il prossimo consiglio regionale!

 

Ordinario di Geologia, attualmente a riposo, docente del Master in Pianificazione comunale presso l'Università Federico II di Napoli, Associato all'istituto CNR-ISAFOM. Ambiente e uomo, che fa l'uomo sull'ambiente, che fa l'ambiente sull'uomo i settori di interesse.