JOE BARBIERI, L’ANTIVIRUS DELLA MUSICA CHE DANNEGGIA LA NOSTRA ANIMA

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‘’ Sempre devi avere in mente Itaca, raggiungerla sia il pensiero costante, soprattutto non affrettare il viaggio, fa che duri a lungo, per anni: Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada ‘’ . Questi sono alcuni versi della poesia ‘’Itaca’’ di Costantino Kavafis, una poesia che parla di un viaggio ma soprattutto parla del viaggiare, una poesia che qualcuno ha definito, in maniera efficace, semplicemente il mondo intero.

E come in matematica, se la prima traccia del nuovo lavoro di Joe Barbieri si chiama Itaca, ispirandosi proprio all’opera del poeta Kavafis, ed il titolo del nuovo album è Cosmonauta da Appartamento, allora l’unica incognita di questa equazione  è presto svelata: il tema centrale sarà il viaggio, quello dell’anima e delle emozioni ma anche quello del corpo e delle culture musicali diverse che fanno di questo ultimo lavoro l’ennesimo capo…lavoro.

E sì che pensavamo fosse difficile superare i testi, le musiche, gli arrangiamenti, le emozioni e la profondità di Maison Maravilha o Respiro ma abbiamo aspettato fiduciosi questa dolce smentita e con la gioia nel cuore siamo qui di fronte ad uno scrigno  di maturità, di complessità musicale e di una orchestralità armoniosa che ci immerge in un livello superiore alla media di ciò che offre il panorama musicale ‘normale’.

Per noi Joe non è ‘normale’, non lo è mai stato e in questo disco l’ascolto di ogni pezzo ci convince sempre di più che siamo di fronte ad un alieno sceso da un pianeta sconosciuto, un pianeta dove sembra che le note non siano solo sette e dove sembra che nemmeno le lettere dell’alfabeto siano solo ventuno.

Il mondo che si incontra in Cosmonauta da Appartamento è vero ed è vario, si va dall’ennesima ispirazione letteraria, quella del romanzo di John Fante, da cui il titolo alla traccia ‘’Chiedi alla Polvere’’, per arrivare al gioco di parole e di contrasti tra cuore e ragione che danzano sulla cumbia di ‘’La Matematica di un Sentimento’’, così come ci si perde nel bolero di ‘’Subaffitto’’,  dove i soggetti sono le mura e le pareti degli appartamenti che assorbono e loro malgrado assistono alle più svariate scene di vita e d’amore.

Fiori all’occhiello di questo lavoro sono anche le partecipazioni di artisti del calibro di Peppe Servillo, della ceuta La Shica, della galiziana Luz Casal e del musicista brasiliano Hamilton De Holanda.

La splendida voce di Servillo è presente nel brano ‘’Tu sai, io so’’, dove con ironia ma anche con la solita delicatezza  si racconta una situazione di enorme disagio dando vita così quasi al contrasto di una piccola drammaturgia sentimentale,  mentre La Shica tiene a battesimo i primi versi rap in assoluto scritti da Barbieri che caratterizzano il finale del brano ‘’L’Arte di meravigliarmi’’; Hamilton de Holanda invece è lo splendido virtuoso del bandolim presente nel brano ‘’Cosmonauta d’appartamento’’ mentre dulcis in fundo la raffinatezza di Luz Casal  accetta di duettare con Joe nel brano ‘’Un arrivederci in cima al mondo’’, scritto da Joe mentre già si registravano gli altri pezzi in sala ma non per questo meno riuscito.

Ed è proprio la Casal che definisce splendidamente la voce di Joe come un registro musicale sottile e fragile, quasi un cristallo che vibra ma non si rompe mentre sussurra ‘’ forse è proprio questo che ci meritiamo, un arrivederci in cima al mondo ‘’.

 E poiché siamo certi che solo in cima al mondo troveremo la bellezza e la qualità artistica presente in questo disco, facciamo in modo da meritarcelo, rendiamo Cosmonauta da Appartamento la bussola del nostro viaggio, quello della nostra coscienza e delle nostre speranze, delle nostre inquietudini e delle nostre certezze. Ci accorgeremo non solo che Joe è il solito generatore di bellezza ma anche un efficace antivirus delle storture musicali che danneggiano la nostra anima.

I natali glieli ha dati la terra di Giordano Bruno nel lontano 1972 ed è lì che ha alimentato la sua grande passione per lo sport e la musica: il Napoli come malattia ‘felicemente’ incurabile unitamente al running come aspirante maratoneta. Ama gli eventi di nicchia, ecco perché adora il jazz. Nei ritagli di tempo, invece, si perde nei numeri contabili dell’azienda per la quale collabora.